Elliott Carter: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Seguendo gli incoraggiamenti di [[Charles Ives]], Elliott Carter studiò [[Composizione musicale|composizione]] presso l’l'[[università di Harvard]] ([[Massachusetts]]), dove ebbe come insegnanti [[Walter Piston]] e [[Gustav Holst]]. Successivamente si recò a [[Parigi]] dove studiò con [[Nadia Boulanger]]. Rientrò negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nel [[1935]] e divenne direttore della compagnia di [[balletto]] ''Ballet Caravan''.
 
Dal [[1939]] al [[1941]] insegnò [[musica]], ma anche [[fisica]], [[matematica]] e [[lingua greca|greco antico]] al ''St. John's College'' di [[Annapolis]] ([[Maryland]]).
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== La musica ==
I primi lavori di Elliott Carter denotano influenze di [[Igor Stravinskij|Stravinskij]] e [[Paul Hindemith]], e possono ascriversi come appartenenti all’esteticaall'estetica [[neoclassicismo|neoclassica]]. Carter fece lunghi e severi studi [[contrappunto|contrappuntistici]], dalla [[polifonia]] medievale fino al linguaggio [[Igor Stravinskij|stravinskiano]], e questo si nota particolarmente nei lavori giovanili, come ad esempio nel [[balletto]] ''Pocohontas'' ([[1938]]-[[1939]]). Alcune sue musiche del periodo della [[seconda guerra mondiale]] sono chiaramente diatoniche, e si riportano ad un lirismo melodico che può far ricordare quello di autori come [[Samuel Barber]]. Curiosamente, Carter abbandonò il [[neoclassicismo]] più o meno nello stesso momento in cui l’abbandonòl'abbandonò pure [[Igor Stravinskij|Stravinskij]].
 
La sua musica successiva al [[1950]] è tipicamente [[atonalità|atonale]] e [[ritmo|ritmicamente]] molto complessa (fu proprio a proposito della musica di Carter che venne coniato il termine ‘’metric‘'metric modulation’’modulation'’ per descrivere i frequenti cambiamenti di tempo nei suoi lavori).
 
Tra i suoi lavori più noti ci sono le ''Variations for Orchestra'' ([[1954]]-[[1955]]), il ''Double Concerto'' per [[clavicembalo]], [[pianoforte]] e due [[orchestra|orchestre da camera]] ([[1959]]-[[1961]]), il ''Piano Concerto'' ([[1967]]), il quale fu un omaggio per l’ottantacinquesimol'ottantacinquesimo compleanno di [[Igor Stravinskij]], il ''Concerto for Orchestra'' ([[1969]]), strettamente basato su una poesia di [[Saint-John Perse]], e ''A Symphony of Three Orchestras'' ([[1976]]).
 
Carter ha inoltre composto cinque [[quartetto d'archi|quartetti per archi]], di cui il secondo ed il terzo ottennero il ''[[Premio Pulitzer]]''.