Silvano Arieti: differenze tra le versioni

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Silvano Arieti è particolarmente noto per essere stato uno dei più importanti studiosi della [[schizofrenia]] di tutto il [[Novecento|XX secolo]].
 
Dopo la laurea in medicina lascia l’l'[[Italia]] a causa delle famigerate leggi antigiudaiche trovando rifugio negli [[Stati Uniti]] dove completa la propria formazione in [[psichiatria]], [[neurologia]], [[psicologia]] e [[psicoanalisi]]. Allievo di [[Frieda Fromm-Reichmann]], s'inserisce nella corrente culturalista della psicoanalisi e della psichiatria psicodinamica.
La sua ricerca si apre in molteplici direzioni, sia dando pari dignità al ''mondo interno'' così come appare dal punto di vista psicoanalitico, sia ponendo attenzione al punto di vista delle [[neuroscienze]], ovvero al funzionamento organico cerebrale.
 
I suoi contributi clinici e scientifici si sono focalizzati soprattutto sulle psicosi schizofreniche, di cui ha proposto un inquadramento psicologico di grande rilevanza. Nell'ultima fase della sua vita si dedicò allo studio del processo creativo.
 
* Sostiene la cura [[psicologia dinamica|psicodinamica]] dei casi gravi, anche dei pazienti affetti da schizofrenia e da gravi disturbi dell’umoredell'umore; la sua ''Interpretazione della Schizofrenia'' ha avuto un ruolo fondamentale negli studi sulle psicosi degli anni '70 e vinse il [[National Book Award]] nel 1975;
* Elabora una teoria della patologia e della tecnica psicoterapeutica che parte dalla qualità del rapporto interpersonale.
* Esprime una [[psichiatria]] fondata sulla centralità della ''relazione'': intende infatti cogliere tutte le possibili risorse che continuano a vivere nell’individuonell'individuo anche quando le ombre dell’angosciadell'angoscia psicotica sembrano far perdere ogni reale possibilità di contatto esistenziale, inter-umano.
* Sostiene la tesi che nella [[psicosi]] si realizzano ''significati umani'', e coniugando la clinica con le ricerche sull’interazionesull'interazione di cognizione, volizione e affettività, esplora gli aspetti psicobiologici delle emozioni e delle motivazioni, integrando l’indirizzol'indirizzo interpersonale nei suoi studi sul Sé intrapsichico.
* Sviluppa ricerche sui meccanismi specifici del processo creativo, studiando sia le componenti psicologiche sia le condizioni ambientali e sociali che ne facilitano la comparsa.
 
Arieti è un riferimento imprescindibile nella storia della psichiatria, tanto più che la sua opera è così ricca di spunti di elaborazione da costituire a tutt’oggitutt'oggi un utile strumento nell’affrontarenell'affrontare sia la complessità delle esperienze cliniche che il continuo evolversi di una teoria della [[psiche]].
 
Ha di fatto contribuito in modo determinante al rinnovamento della psichiatria e della psicoterapia statunitensi ed italiane a partire dai primi anni ’60'60, anni in cui le sue opere furono rese disponibili anche in italiano, potendo così estendere un positivo influsso su almeno due generazioni di psichiatri.
 
Per gli altissimi meriti scientifici il 18 ottobre [[2001]] il Comune di [[Pisa]] gli ha intitolato "Largo Silvano Arieti" a Pisa nel quartiere di Porta a Lucca ed è stata apposta una lapide commemorativa sulla casa natale a Pisa, in via S. Andrea.
 
== Opere ==
* <span>Silvano Arieti (1978). </span>Interpretazione della schizofrenia di Silvano Arieti – L’AsinoL'Asino d’orod'oro edizioni, 2014 Roma
* Silvano Arieti (1978). ''Interpretazioni della Schizofrenia'', Ed.It. Feltrinelli, Milano.
* Silvano Arieti (1979) "Il Sé intrapsichico", Bollati Boringhieri, Torino