Psicologia transpersonale: differenze tra le versioni

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La ''psicologia transpersonale'', secondo la definizione di Charles Tart, opera per la realizzazione del Sé, per il risveglio della natura spirituale di ogni individuo e delle sue qualità più genuinamente umane.
 
Il termine ''transpersonale'' applicato alla psicologia, sembra essere stato utilizzato per la prima volta da Roberto Assagioli, il creatore della ''psicosintesi'' ed in seguito da Gustav Jung. Esso sta ad indicare quelle aree della realtà psichica che si estendono oltre l’identificazionel'identificazione con la personalità individuale. La ''psicologia transpersonale'' pertanto sta ad indicare quell’approccioquell'approccio psicologico che si occupa dello studio e della cultura della spiritualità e delle esperienze spirituali in un contesto psicologico.
 
Approccio che cominciò ad affermarsi nel campo della psicologia intorno agli anni sessanta, a partire dall’operadall'opera di A. Maslow il quale per primo mise l’accentol'accento su una psicologia “evolutiva” che considerasse lo “sviluppo delle potenzialità”, “la soddisfazione graduale dei bisogni” la relazione tra “persona e persona” nel rapporto terapeutico, l’esperienzal'esperienza mistica, come momenti fondanti di un percorso di auto-realizzazione.
 
La prima associazione di ''psicologia transpersonale'' fu fondata negli Stati Uniti nel 1969 per opera di personalità quali: Charlotte Buhler, Abraham Maslow, Allan Watts, Arthur Koestler, Viktor Frankl. Si pubblica una rivista ''The Journal of Transpersonal Psychology'' fondata da Antony J. Sutich alla quale collaborano tutti i maggiori esponenti americani del movimento transpersonale quali: Ken Wilber, Stan Grof, Stanley Krippner, Lawrence Le Shan, Michael Murphy, Charles T. Tart, Frances E. Vaughan, e altri.
 
In Italia l’approcciol'approccio umanistico e transpersonale trova un’elaborazioneun'elaborazione nelle opere di P.L. Lattuada, L. Boggio Gilot, A. De Luca, Filippo Falzoni Gallerani tra gli altri.
 
l'Integral Transpersonal Institute di Milano pubblica l'Integral Transpersonal Journal.
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Pioniere della psicologia, fu il primo a studiare le esperienze mistiche considerandoli eventi psicologici quanto religiosi.
 
In ''The Varieties of Religious Experiences'' ,James considera le esperienze mistiche come un sano e naturale impulso, fondamento d’ognid'ogni religione.
 
''Carl Gustav Jung''
 
Ma collateralmente alle tendenze dominanti sopravvisse un pensiero, sostenuto da studiosi eterogenei per formazione e provenienza che continuò a mantenere la trascendenza dell’iodell'io e l’esperienzal'esperienza spirituale al centro della propria ricerca psicologica.
 
Primo fra tutti è da citare Carl Gustav Jung il quale postulò l’esistenzal'esistenza di un ''Inconscio Collettivo'', inizialmente da lui stesso definito ''Uberpersonliche'' (transpersonale). Tale inconscio sarebbe l’arteficel'artefice della fondamentale interconnessione di ogni
psiche individuale e sarebbe popolato da archetipi i quali costituiscono la base stessa di ogni esperienza transpersonale.
 
Secondo Jung, noi facciamo indirettamente esperienza degli archetipi attraverso i sogni, i simboli, le favole, i rituali, mentre le esperienze mistiche ci consentono l’accessol'accesso diretto al mondo archetipico. Egli arrivò ad indicare nell’esperienzanell'esperienza spirituale la via maestra per l’uscital'uscita dalle nevrosi.
 
''Abraham Maslow''
 
Fu il fondatore della ''psicologia umanistica'' e gettò le basi, forse più di chiunque altro, per la nascita della ''psicologia transpersonale'' in quanto forza organizzata all’internoall'interno del panorama delle teorie psicologiche. Egli stesso considerò la psicologia umanistica, che definì la “''terza forza''” della psicologia, dopo la psicoanalisi e il comportamentismo come transitoria, come una preparazione per un’ancoraun'ancora più alta “''quarta psicologia''” , transpersonale, transumana, centrata nel cosmo più che sui bisogni ed interessi umani e che andasse oltre concetti quali, umanità, identità, auto-realizzazione personale, verso una trascendenza del Sé.
 
''Roberto Assagioli''
 
Ebbe il grande merito di trascendere per primo i limiti della psicoanalisi proponendo una ''psicosintesi'' che consentisse all’individuoall'individuo di ampliare i suoi confini personali verso la realizzazione di un Sé transpersonale. Sembra inoltre che fu lui a coniare per primo il termine “''psicologia transpersonale”..''
 
''Pierre Weil''
 
Egli, esplorando le dimensioni dell’esperienzadell'esperienza interiore, come ci ricorda nel suo libro ''L’uomoL'uomo senza frontiere'' , ha individuato una serie di confini che limitano l’uomol'uomo nella sua visione del mondo, definendo così, magistralmente, gli ambiti d’interventod'intervento della ''psicologia transpersonale,'' essi sono: la coscienza, la memoria, l’evoluzionel'evoluzione e la morte.
 
La conoscenza e la trascendenza di tali confini sono, infatti, la principale prerogativa del movimento transpersonale che opera con metodi scientifici per lo sviluppo della seguente tesi:
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''♦'' La coscienza è un flusso incessante ed illimitato. I limiti esistono
 
solo nella mente dell’uomodell'uomo.
 
''♦'' La memoria va oltre la filogenesi e può risalire lungo la giornata evolutiva del vivente fino alla fonte stessa dell’energiadell'energia vitale.
 
''♦'' L’evoluzioneL'evoluzione umana non si ferma all’intellettoall'intelletto o alla fase della malattia ma procede verso qualità più elevate quali: saggezza, amore, umiltà, compassione, consapevolezza, ecc.
 
''♦'' La morte è solo un passaggio, un’occasioneun'occasione per attingere nuove dimensioni dell’esseredell'essere.
 
Pierre Weill ha scritto più di quaranta libri. Il suo libro O Corpo Fala - Il corpo parla - è stato ripubblicato più di sessanta volte in Brasile.
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Sono le figure attualmente più rappresentative del movimento transpersonale. Stan Grof , come vedremo è stato uno dei primi ad
elaborare un modello psicodinamico transpersonale, oltre che una mappa
dell’esperienzadell'esperienza interiore e una metodologia psicoterapeutica ad approccio transpersonale. Ken Wilber è da considerarsi senza dubbio il più prolifico teorico transpersonale vivente, egli ha, tra l’altrol'altro elaborato un modello di sviluppo della coscienza che consente di integrare i vari modelli psicologici, cognitivo, morale, psicodinamico e spirituale.
 
''Altri autori''
 
Alcuni tra gli altri che collateralmente hanno nutrito il grande fiume del transpersonale sono da considerarsi: Karen Horney con il suo concetto di “''vero Sé”'', Victor Frankl il quale basava il suo lavoro sulla ricerca del significato e sulla nozione di “''auto-trascendenza”'', Carl Rogers che includeva il concetto di “''potere spirituale trascendente”'' tra le caratteristiche di una persona pienamente funzionante e Fritz Perls che fu profondamente influenzato dallo Zen nell’elaborazionenell'elaborazione della sua terapia della Gestalt.
 
''In Italia''
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==Bibliografia==
* [[Roberto Assagioli]], ''Lo sviluppo transpersonale'', Astrolabio, Roma, 1988.
* [[Martin Buber]], ''Il cammino dell’uomodell'uomo'', Edizioni Qiqaion, Comunità di Bose, Magnano (VC), 1990.
* [[Piero Ferrucci]], ''Esperienze delle vette'', Astrolabio, Roma, 1989.
* [[Stanislav Grof]], ''Emergenza spirituale'', Red, Como, 1993.
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* [[Stanislav Grof]], ''Il gioco cosmico della mente'', Red, Como, 2000.
* [[Heliana Ignacio]], ''Ritmi per la vita - Psicoterapia transpersonale e transculturale'', GB EditoriA, Roma, 2015.
* [[Abraham Maslow]], ''Verso una psicologia dell’esseredell'essere'', Astrolabio, Roma, 1971.
* [[Pierre Weil]], ''L'uomo senza frontiere'' [trad. it. di Pasquale Sacco], Crisalide, Spigno Saturnia, 1996.
* [[Pierre Weil, Roland Tompakow]], ''O Corpo Fala'', Vozes, Petropolis, 1973.