Cassivellauno: differenze tra le versioni

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==Il personaggio storico==
Cassivellauno è il primo [[britanni|britanno]] a essere menzionato sulla scena storica. Di lui parla Cesare nel ''[[De bello Gallico]]'', dicendo che fu a capo della resistenza armata britannica contro di lui. Cesare non dice a quale [[tribù]] appartenesse Cassivellauno, ma afferma che egli regnava nel territorio a nord del [[fiume]] [[Tamigi]], quello che poi sarebbe stato occupato dal [[popolo]] dei [[catuvellauni]]. Cesare dice anche che prima dell’invasionedell'invasione, Cassivellauno aveva combattuto contro le altre tribù ed era divenuto sovrano di quella all’epocaall'epoca più potente, i [[trinovanti]]. Allora [[Mandubracio]], figlio del precedente re, si recò da Cesare in [[Gallia]]. Dopo lo sbarco nell’isolanell'isola e a dispetto della guerriglia scatenatagli contro da Cassivellauno, Cesare marciò verso il Tamigi e lo attraversò, ottenendo la sottomissione di cinque tribù ([[cenimagni]], [[segonziaci]], [[ancaliti]], i [[bibroci]] e [[cassi]]), che gli rivelarono l’ubicazionel'ubicazione del nascondiglio di Cassivellauno. Il re ribelle fu allora assediato nella sua [[fortezza in collina|fortezza]] e alla fine dovette arrendersi. I [[britanni]] diedero ostaggi a Cesare e accettarono di pagargli un tributo. Mandubracio fu rimesso sul trono paterno, mentre a Cassivelluano furono lasciati i territori a nord del Tamigi, a patto che egli non infastidisse più Mandubracio. A questo punto Cesare tornò in [[Gallia]].<ref>Cesare, ''Bell. gall.'', V, 8-23; [[Cassio Dione]], ''Storia romana'', XL, 1-3; [[Paolo Orosio]], ''[[Storia contro i pagani]]'', VI, 9; [[Polieno (retore)|]], ''Στρατηγήματα'', VIII, 23,5</ref>
 
==La figura leggendaria==
===''Historia Regum Britanniae''===
Col nome '''Cassibelano''' o '''Cassibelauno''', questo personaggio compare nella semi-leggendaria ''[[Historia Regum Britanniae]]'' di [[Goffredo di Monmouth]],<ref>[[Geoffredo di Monmouth]], ''[[Historia Regum Britanniae]]'', III, 20; IV, 1-11</ref> come figlio più giovane di re [[Heli]] di [[Britannia]]. Egli salì però sul trono solo dopo la morte del fratello maggiore, [[Lud figlio di Heli]], dato che i figli di quest’ultimoquest'ultimo, [[Mandubracio|Androgeo]] e [[Tasciovano|Tenvanzio]] erano ancora troppo giovani per regnare. Androgeo divenne [[duca]] del [[Kent]] e di ''Trinovantum'' ([[Londra]]) e Tenvanzio [[Duchi leggendari di Cornovaglia|duca di Cornovaglia]].
 
Conquistata la Gallia, Cesare inviò una lettera a Cassibelano con la quale gli ordinava di pagargli un tributo. Il re ovviamente rifiutò, adducendo il fatto che sia i [[britanni]] sia i romani discendevano dai [[Troia (Asia Minore)|troiani]]: i primi da [[Bruto di Britannia|Bruto]], e i secondi da [[Enea]]. Cesare, allora, invase l’l'[[estuario]] del [[Tamigi]]. Durante lo scontro, il fratello di Cassibelano [[Nennio di Britannia|Nennio]], si scontrò con Cesare e fu ferito gravemente alla testa, ma solo dopo aver ucciso molti romani, tra cui il [[tribuno militare]] Labieno.<ref>Nel ''De bello Gallico'', Cesare dice che a morire in Britannia fu il [[tribuno militare]] [[Quinto Laberio Duro]], mentre il [[Legatus|legato]] [[Tito Labieno]] si trovava in [[Gallia]]. L’errore potrebbe derivare dall’opera di Orosio ([[IV secolo]]).</ref> La notte stessa Cesare fece rotta per la Gallia. Nannio morì per la ferita e fu sepolto insieme alla [[spada]] che aveva strappato in combattimento a Cesare e che fu chiamata ''Crocea Mors'' (cioè ''Morte gialla'').
 
Due anni dopo Cesare tornò in Britannia con un [[esercito]] molto più forte di quello precedente, ma fu respinto. I [[britanni]] ringraziarono gli [[divinità|dèi]] con [[sacrificio|sacrifici]] di [[animali]] e giochi a ''Trinovantum''. Durante i giochi, il nipote di Cassibelano, Hirelglas, fu ucciso dal nipote di Androgeo, Cuelino. Cassibelano decise di processare Cuelino e chiese a Androgeo di consegnarglielo, ma Androgeo rifiutò, dicendo che lo avrebbe processato lui stesso a ''Trinovantum''. Cassibelano mosse allora [[Guerra]] ad Androgeo, che chiese aiuto a Cesare.
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===Letteratura gallese===
Cassivellauno compare nelle ''[[Triadi gallesi]]'', nel ''[[Mabinogion]]'' e nelle versioni in [[lingua gallese|gallese]] dell’operadell'opera di Goffredo di Monmouth col nome '''Caswallawn''', figlio di [[Beli|Beli Mawr]]. Nel ''Mabinogion'' è presentato come un usurpatore, che strappa il trono di Britannia al legittimo re, [[Bran il Benedetto]], impegnato a guerreggiare in [[Irlanda]]. Elimina uno dopo l’altrol'altro gli uomini che il re aveva lasciato a guardia del regno.<ref>''[[Mabinogion]]'': "[http://www.sacred-texts.com/neu/celt/mab/mab22.htm Branwen, daughter of Llyr]"</ref>
 
Le ''[[Triadi gallesi]]'' parlano invece di lui facendo riferimento alle invasioni cesariane della [[Britannia]] e dicono che salpò dall'[[isola]] con 21.000 uomini per inseguire Cesare e che non fece più ritorno.<ref>''Triadi di Peniarth'' [[Wikisource:Welsh Triads/Peniarth MS 54#32|32]]; ''Triadi di Hergest'' [[Wikisource:Welsh Triads/Red Book of Hergest#5|5]], [[Wikisource:Welsh Triads/Red Book of Hergest#21|21]], [[Wikisource:Welsh Triads/Red Book of Hergest#50|50]], [[Wikisource:Welsh Triads/Red Book of Hergest#58|58]]</ref> Una compilazione più tarda delle ''Triadi'' ([[XVIII secolo]]), opera di [[Iolo Morganwg]], dà un versione più ampia di questi eventi, dicendo che Caswallawn uccise seimila romani perché Cesare aveva rapito e portato in Gallia il suo amore, Fflur, e che il romano invase poi la Britannia in risposta a questo massacro.<ref>[[Iolo Morganwg]], ''Triadi di Britannia'' [[Wikisource:Triads of Britain#8|8]], [[Wikisource:Triads of Britain#14|14]] [[Wikisource:Triads of Britain#17|17]], [[Wikisource:Triads of Britain#24|24]], [[Wikisource:Triads of Britain#102|102]], [[Wikisource:Triads of Britain#124|124]]</ref>