Traforo stradale del Frejus: differenze tra le versioni

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[[File:Entrée Tunnel du Fréjus.JPG|thumb|left|L'ingresso del tunnel da [[Modane]]]]
Lungo 12,870&nbsp;km (6,8&nbsp;km in Italia<ref>[http://www.aiscat.it/pubblicazioni/downloads/trim_3_4_2009.pdf untitled<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>), è entrato in servizio il 12 luglio [[1980]] causando la chiusura del servizio navetta di trasporto delle automobili nella galleria ferroviaria. È gestito da due società: una francese (SFTRF) ed una italiana (SITAF, [[Società Italiana per il Traforo Autostradale del Frejus]]), ciascuna per il tratto nazionale di competenza. (La SFTRF fu presieduta da [[Pierre Dumas]] dal [[1962]] al [[1989]]). È raggiungibile dal versante italiano tramite l’l'[[Autostrada A32|autostrada Torino&nbsp;– Bardonecchia (A32)]] o la statale 335 che sale da [[Oulx]] ove si stacca dalla statale 24, detta “del [[Monginevro]]”, e raggiunge [[Bardonecchia]] dopo poco più di 20&nbsp;km. Dal lato francese, è raggiungibile tramite Route Nationale o tramite ''l’autoroutel'autoroute de la Maurienne'', collegata all'autostrada per [[Lione]] ([[Autoroute A43 (Francia)|A43]] nella numerazione francese). Il transito, consentito sia al traffico turistico che commerciale, è sottoposto a pedaggio. Nei primi 20 anni di esercizio ha visto il passaggio di oltre 20 milioni di veicoli.
 
[[File:Camini frejus.jpg|thumb|left|Sbocco di un condotto di aerazione della galleria sul versante italiano]]
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In seguito all'incidente occorso nel [[traforo del Monte Bianco]] nel [[1999]], la sicurezza della galleria è stata notevolmente rinforzata all'inizio degli [[anni 2000]], imponendo anche il rigido rispetto della [[velocità]] massima di 70&nbsp;km/h ed una distanza di sicurezza di 150&nbsp;m tra ogni veicolo.
Il traforo è stato dotato dei più moderni mezzi di segnalazione di fumi e fiamme (particolare citazione merita il sistema D.A.I., che rileva attraverso le videocamere poste all'interno della galleria il rallentamento dei veicoli e/o il bagliore di fiamme, nonché la presenza di fumi) e sensori di rilevamento delle temperature con dispositivi posti lungo il percorso a brevi distanze e monitorati da una sala comandi, il P.C.C. (Posto di Controllo Centralizzato).
È installato anche un sistema di idranti (uno ogni 130 metri) alimentato da capaci serbatoi d’acquad'acqua. Sono presenti lungo il percorso 11 rifugi, dotati di collegamenti telefonici ed altoparlanti collegati con la sala di controllo e con un condotto di ventilazione di aria pura, separati ciascuno da due porte tagliafuoco la più esterna delle quali si chiude automaticamente quando la temperatura della galleria nelle vicinanze supera un determinato valore. Sono stati infine realizzati due portali termografici siti dinnanzi agli ingressi in grado di rivelare se nei mezzi in transito sono presenti situazioni anomale generatrici di calore.
 
Nonostante questo, il 4 giugno [[2005]] un incendio ha causato la morte di due camionisti [[Slovacchia|slovacchi]] con la conseguente chiusura al traffico per varie settimane. È stato riaperto al traffico il 4 agosto 2005 alle [[autovettura|autovetture]] e successivamente ai veicoli commerciali.