Parco regionale dei Castelli Romani: differenze tra le versioni

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==Storia==
Il Parco dei Castelli Romani è stato istituito con la Legge regionale 2/1984 allo scopo di tutelare l’integritàl'integrità delle caratteristiche naturali e culturali dei quindici paesi ([[Albano Laziale]], [[Ariccia]], [[Castel Gandolfo]], [[Frascati]], [[Genzano di Roma]], [[Grottaferrata]], [[Lanuvio]], [[Lariano]], [[Marino (Italia)|Marino]], [[Monte Compatri]], [[Monte Porzio Catone]], [[Nemi]], [[Rocca di Papa]], [[Rocca Priora]], [[Velletri]]) che occupano l’anticol'antico [[Vulcano Laziale]].
 
Il parco è un Ente della [[Regione Lazio]]. È organizzato con vari organi istituzionali: Presidente, Consiglio direttivo, Comunità del parco, Collegio dei Revisori dei conti. L’organizzazioneL'organizzazione è affidata a un Direttore Generale che coordina l’attivitàl'attività dei diversi uffici e dei Guardiaparco.
 
==Flora==
Altresì l’istituzionel'istituzione del Parco ha comportato una maggiore tutela floristica: i boschi di [[Castagno]] che ricoprono parte importante del territorio sono sottoposti a controlli continui e periodici che impediscono tagli indiscriminati. Sono fondamentali per il mantenimento degli equilibri dell’ecosistemadell'ecosistema la tutela delle acque dei bacini lacustri e il servizio antincendio: altre due mansioni che i vari servizi dell’Entedell'Ente sono deputati a svolgere.
 
Sempre nell’ambitonell'ambito della [[tutela della biodiversità]] è importante sottolineare l’importanzal'importanza del sostegno all’agricolturaall'agricoltura del territorio, azione che permette la difesa di colture altrimenti destinate inesorabilmente a scomparire di fronte alle logiche del mercato. Il Parco dei Castelli Romani interpreta inoltre un importante ruolo nella tutela paesaggistica e nel controllo dello sviluppo urbanistico territoriale.
 
==Fauna==
Dopo l'istituzione del Parco, grazie anche al conseguente controllo e monitoraggio del territorio, sono stati visti esemplari di specie che si credevano ormai non più rintracciabili nel territorio. Il [[Meles meles|tasso]], la [[martora]], il [[falco pellegrino]], la salamandrina dagli occhiali ([[salamandrina terdigitata]]), l’l'[[istrice]] fino ad arrivare al [[lupo]]<ref>{{cita web |url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=149253 |titolo=Povero lupo: appena tornato già quasi decimato |opera=[[Il Giornale|il giornale.it]] |accesso=18-05-2011}}</ref> avvistato ormai stabilmente.
 
==Strutture ricettive==
Il parco è sempre visitabile in quanto si tratta di un territorio senza alcuna barriera, esteso per circa 15.000 ettari. Non esistono quindi né orari, né limitazioni, se non quelle relative all’accessoall'accesso delle proprietà private, o delle aree archeologiche gestite dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio. Il Parco organizza visite, escursioni in programmi stagionali che consentono di apprezzare al meglio il territorio dei [[Castelli Romani]]. Le attività sono molteplici e diversificate: sono descritte nel sito internet.
 
Per quanto riguarda le visite, viene proposto un programma stagionale di visite guidate. Si va dal trekking, alle passeggiate in bicicletta, su strada o su sterrate, agli itinerari a cavallo, alle letture poetiche, il tutto all’insegnaall'insegna di una cultura onnicomprensiva che ha la sua ragion d’essered'essere nella miscela degli ambiti, nella contaminazione dei linguaggi. Esistono itinerari geologici, floristici, gastronomici. Per le scuole è possibile richiedere la presenza del personale dell'Ente che può documentare le caratteristiche del Parco direttamente in classe. Gli studenti, e anche i bambini più piccoli, possono vivere un’esperienzaun'esperienza a contatto con la natura, toccando animali e piante, sentendo odori e profumi, facendo - loro in prima persona - formaggi e ricotta.
 
== Note ==