Qusayy ibn Kilāb: differenze tra le versioni
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Esse sono unanimi anche sulla sua vita e le sue gesta riportate in un racconto che sopravvive in tre redazioni differenti tra loro solo per alcuni dettagli minuti; esse risalgono rispettivamente a Muhammad al-Kalbī, [[Ibn Ishaq|Ibn Ishāq]] e ʿAbd al-Malik b. ʿAbd al-ʿAzīz b. Jurayj al-Makkī. Quṣayy vi è rappresentato secondo il tipo leggendario
Sarebbe stato qui che, secondo una tradizione, il suo nome Zayd fu sostituito dal soprannome Quṣayy, dalla radice <nowiki><q-ṣ-y></nowiki> "allontanarsi". Avendo appreso da sua madre le sue vere origini, Quṣayy ritorna infatti a Mecca dove, grazie al suo matrimonio con la figlia del capo khuzaʿita (che dirigeva tutte le funzioni del culto alla Kaʿba e del pellegrinaggio), acquisisce una posizione importante nella città. Alla morte del suocero, Quṣayy riesce a succedergli, acquisendone tutte le cariche, ma solo in seguito ad una lunga guerra con i Khuzāʿa.
Divenuto signore di Mecca e guardiano della Kaʿba, Qusayy la ricostruisce e ne riorganizza il culto: riunisce i Quraysh in
La casa che Quṣayy aveva costruito nei pressi della Kaʿba costituisce ormai il centro delle funzioni civili e religiose dei Quraysh sotto il nome di "Dār al-Nadwa", più tardi sede del governo tribale della città ([[mala']]). Si attribuisce anche a Quṣayy la scoperta e lo scavo del pozzo al-ʿAjūl.
Da ciò si comprende come i Quraysh considerassero Quṣayy come il loro capostipite e come il fondatore della Kaʿba.
Quṣayy sarebbe dunque per Mecca "ciò che Teseo fu per Atene e Romolo per Roma" ([[Leone Caetani|Caetani]]): si deve riconoscere in lui un personaggio storico “eroizzato” oppure la rappresentazione mitologica di un eroe; questo è quanto si può stabilire allo stato attuale delle nostre conoscenze.
Il fatto che il nome Quṣayy si ritrovi nelle iscrizioni nabatee, e probabilmente anche in una pergamena di Dura,
Tuttavia la tradizione, che fa trascorrere in Siria
La tradizione secondo la quale
==Bibliografia==
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