Mauretania (provincia romana): differenze tra le versioni
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{{Vedi anche|Conquista vandalica del Nord Africa}}
Nel 429 la Mauritania Tingitana fu invasa dai [[Vandali]] provenienti dalla [[Betica]]. Si ritiene che i Vandali sbarcarono a [[Tangeri]] e procedettero in direzione di Ippona alla media di 5,75 km al giorno.<ref>Heather, ''La caduta dell'Impero romano'', p. 330.</ref> La Mauritania Tingitana era un luogo ideale di sbarco in quanto era il punto dell'Africa romana difeso da meno reggimenti (circa 5.000-7.000 uomini). Essendo intenzionato a impadronirsi dell'Africa,
Nel 439, tuttavia, i Vandali si impadronirono con l'inganno di Cartagine costringendo l'Impero d'Occidente a negoziare un nuovo trattato di pace; la pace del 442 riconosceva le conquiste fatte dai Vandali in Africa e la loro indipendenza dall'Impero; in cambio i Vandali cedettero all'Impero le Mauretanie, la Tripolitania e parte della Numidia<ref name=Bury8>JB Bury, ''History of the Later Roman Empire'', [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/secondary/BURLAT/8*.html Capitolo 8]</ref> Infatti le leggi di [[Valentiniano III]] confermano che i Romani ripresero per qualche tempo dopo il 442 ad amministrare le due Mauritanie. I territori africani rimasti in mano all'Impero erano stati però devastati a tal punto dai saccheggi dei Vandali, che Valentiniano III fu costretto a concedere alla Numidia cinque anni di esenzione fiscale per 13.000 unità di terreno coltivabile. Anche le altre province subirono danni ingenti: da un editto fiscale del 21 giugno del 445 risulta che Numidia e Mauritania Sitifense versavano solo 1/8 delle tasse che versavano prima dell'invasione. La crisi economica dovuta alla perdita o alla devastazione di così tante province costrinse gli Imperatori a ridurre i benefici fiscali che favorivano i possessori terrieri ed evidentemente anche a ridurre i ranghi di un esercito già debole: ciò è testimoniato da una legge in cui il regime di Ezio giustificò l'introduzione di una nuova tassa con il fatto che lo stato si trovava a corto di soldi per il mantenimento dell'esercito a causa del calo di gettito fiscale dovuto alle perdite territoriali o alle devastazioni belliche. Secondo stime di Heather, la perdita delle imposte che versavano le province devastate o occupate dai Vandali avrebbe provocato il licenziamento di almeno 40.000 fanti o di 20.000 cavalieri.<ref>Heather, p. 363.</ref>
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Sotto [[Settimio Severo]] fu compiuta un'ulteriore avanzata verso sud nella ''Caesariensis'' con la costruzione di una nuova strada militare (munita di forti, fortini e torri di avvistamento; chiamata ''Nova Praetentura''), che da [[Charef]] (sul confine con la [[Numidia]]) conduceva a ''[[Zabi]]'',
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|fortino?<ref name="Webster90-91"/>
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|[[Settimio Severo]]?
|[[IV secolo]]?
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