Chrysler: differenze tra le versioni

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Anche dopo il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] la produzione rimase in linea con la concorrenza, senza mostrare nulla di veramente innovativo. Furono comunque di questo periodo alcune delle più famose realizzazioni, tra cui la [[Chrysler 300]] degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e [[Anni 1960|anni sessanta]], capostipite di una lunga serie di ammiraglie di lusso, che è stata ripresa di recente con la reintroduzione di tale sigla, dapprima nella [[Chrysler 300 M]] e poi nella [[Chrysler 300 C|300 C]] del [[2005]]. Un'altra vettura di quegli anni che ancor oggi è ricordata come una delle più significative della produzione era la [[Chrysler Windsor]]. In questo periodo, tra l'altro, la Chrysler sviluppò e realizzò dei nuovi motori a [[testata emisferica]], denominati appunto HEMI, che avrebbero equipaggiato non solo alcune vetture della produzione degli anni cinquanta, ma anche alcune vetture sportive degli anni sessanta che sarebbero entrate ben presto nel cuore degli appassionati, come la [[Plymouth Hemi Cuda]] e la [[Dodge Charger]].
 
Con la fondazione della ''Chrysler-Europe'', da quel momento gran parte delle vetture prodotte da case automobilistiche come [[Simca]], [[Talbot (azienda)|Talbot]], [[Hillman (azienda)|Hillman]] (nel frattempo acquisite da [[Chrysler Group]]) e altri marchi furono griffate Chrysler per alcuni mercati [[Europa|europei]]. Nonostante ciò, il marchio Chrysler non riuscì ada emergere nel vecchio continente, e la sua [[Chrysler 180|180]] non ottenne grandi successi.
 
Anche negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] la situazione non era delle più rosee: già nei primi [[Anni 1970|anni settanta]], la crisi petrolifera aveva tagliato via gran parte della produzione, e quindi molte risorse economiche furono disperse. Inoltre, i bassi volumi di vendita delle vetture negli anni a seguire portarono la casa sull'orlo della [[bancarotta]]. Fu un uomo a salvare le sorti della Chrysler: [[Lee Iacocca]]. Con l'introduzione di nuove strategie di mercato e di nuovi modelli di nicchia, come l'introduzione delle prime [[monovolume]], la Chrysler tornò a riscuotere grandi consensi.
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Nel [[2007]], [[Cerberus Capital Management]] assieme ad altri 100 investitori acquisì l'80% di Chrysler per 5,520 miliardi di [[euro]], con l'intento di risanare l'azienda e farne gruppo di punta del mercato nord-americano. Nel [[2008]], il piano fallì a causa della grave [[grande recessione|crisi finanziaria e industriale]] e del conseguente rallentamento senza precedenti dell'industria automobilistica negli Stati Uniti, nonché della successiva mancanza di capitali.
 
Nel 2009 Chrysler Group entra a far parte di [[Fiat Group]] (successivamente nel [[2011]] la partecipazione azionaria viene conferita alla nuova società [[Fiat S.p.A.]]). In conseguenza di ciò, nel [[2010]] il marchio Chrysler viene coordinato con il marchio [[Torino|torinese]] [[Lancia (azienda)|Lancia]] e dal 2011, insieme a quello Dodge, sparisce dal mercato europeo ada esclusione di [[Regno Unito]] ede [[Irlanda]];<ref>{{cita news|url=http://www.omniauto.it/magazine/13623/lancia-nuova-seconda-vita-olivier-francois|titolo=Lancia inizia una seconda vita dopo 104 anni|pubblicazione=omniauto.it|autore=Eleonora Lilli|data=29 settembre 2010|accesso=26 ottobre 2011}}</ref> in questi due paesi da settembre dello stesso anno, oltre agli altri modelli Chrysler, distribuisce due modelli Lancia rimarchiati Chrysler, la [[Lancia Delta (2008)|Delta]] e la [[Lancia Ypsilon (2011)|Ypsilon]].
 
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