Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
LiveRC : Annullata la modifica di 91.253.27.225; ritorno alla versione di Consbuonomo
Riga 16:
|Note =
|Architetto = [[Francesco Borromini]]}}
preesistenza del palazzo e del cortile già realizzati che lasciavano uno spazio grossolanamente quadrangolare molto limitato '''Sant'Ivo alla Sapienza''' è una chiesa di [[Roma]], situata nel rione di [[Sant'Eustachio (rione di Roma)|Sant'Eustachio]], realizzata nella seconda metà del [[XVII secolo]] (tra il 1642 e il 1660) dall'[[architetto]] [[Canton Ticino|ticinese]] [[Francesco Borromini]].
 
Per i suoi valori artistici, tecnici e simbolici, l'edificio è considerato come uno dei capolavori dell'architetto, del [[Barocco]] e della [[storia dell'architettura]] in generale.
 
== Storia ==
Nel 1632 Francesco Borromini divenne architetto della [[Sapienza Università di Roma|Sapienza]] e cominciò ad occuparsi della chiesa che doveva sorgere all'interno del complesso universitario. In quel momento l'impianto del cortile su cui doveva affacciare era già stato definito da [[Giacomo della Porta]] compresa l'esedra terminale, ed era stata anche prevista una chiesa a pianta circolare con piccole cappelle. Borromini, invece, progetta un organismo certo a pianta centrale, ma dalla geometria complessa<ref>Paolo Portoghesi, ''Sant'Ivo alla Sapienza'' in "Arte & Storia",dic 2008</ref>. I lavori iniziano solo nel 1643, anche se probabilmente la progettazione iniziò prima e attraversò varie fasi, compresa la realizzazione di modelli lignei. I lavori proseguirono per oltre vent'anni. La prima fase costruttiva fu dal 1643 al 1655 quando la chiesa si trovava ancora al grezzo e con edifici estranei addossati. Dopo un'interruzione i lavori ripresero nel 1659, con il completamento della chiesa, la realizzazione della [[Biblioteca universitaria Alessandrina]] e delle facciate su piazza sant'Eustachio e via dei Canestrari. Nel 1660 la chiesa fu consacrata, anche se i lavori proseguirono ancora per qualche anno. La biblioteca fu invece completata dopo la morte di Borromini<ref>Paolo Portoghesi, ''Op. cit.'', 2008</ref>.[[File:SantIvo Drawing 02.jpg|left|thumb|Prospetto dal cortile]]
 
== Descrizione ==
Sant'Ivo alla Sapienza fu tema difficilissimo per [[Francesco Borromini|Borromini]], condizionato dalla per far sorgere la chiesa.
[[File:SantIvo Drawing 02.jpg|left|thumb|Prospetto dal cortile]]
 
Sant'Ivo alla Sapienza fu tema difficilissimo per [[Francesco Borromini|Borromini]], condizionato dalla preesistenza del palazzo e del cortile già realizzati che lasciavano uno spazio grossolanamente quadrangolare molto limitato per far sorgere la chiesa.
Da questi vincoli egli ricaverà un'occasione di grande libertà. Sceglie una matrice triangolare che gli consente di creare un organismo orientato già dalle linee del triangolo costruito; raddoppia il triangolo per creare una stella a sei punte che occupi tutta la superficie a disposizione, ed a questa forma sottrae ed aggiunge spazi circolari secondo un rigoroso schema logico. L'esigenza di sfruttare il più possibile un lotto di forma quadrata, l'interesse per un involucro mistilineo e l'idea di trarre spunto da forme simboliche saranno i motivi ispiratori del progetto. Il progetto di Borromini era molto diverso dalla creazione oggi esistente infatti essendo troppo complicato venne sostituito negli anni.
 
Da questi vincoli egli ricaverà un'occasione di grande libertà. Sceglie una matrice triangolare che gli consente di creare un organismo orientato già dalle linee del triangolo costruito; raddoppia il triangolo per creare una stella a sei punte che occupi tutta la superficie a disposizione, ed a questa forma sottrae ed aggiunge spazi circolari secondo un rigoroso schema logico. L'esigenza di sfruttare il più possibile un lotto di forma quadrata, l'interesse per un involucro mistilineo (che gli permettesse di continuare l'esperienza di [[Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane|San Carlino alle Quattro Fontane]]) e l'idea di trarre spunto da forme simboliche (capaci di legare l'origine e lo schema a dei significati primari) saranno i motivi ispiratori del progetto. Il progetto di Borromini era molto diverso dalla creazione oggi esistente infatti essendo troppo complicato venne sostituito negli anni.
 
Il risultato è ottenuto con estrema purezza ed apparente semplicità: la pianta [[Pianta centrale|centralizzata]], mistilinea, disegna una sorta di stella a sei punte, e le mura ne ricalcano il perimetro.