Angkor: differenze tra le versioni

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=== Dall'XI secolo alla costruzione di Angkor Wat ===
Da un periodo di guerra civile durato un decennio, attorno all'anno 1010 emerse la figura di [[Suryavarman I]]. Secondo la distribuzione geografica delle iscrizioni che lo menzionano sembra provenire da nord o nordest, dove ha esercitato il suo potere prima di regnare ad Angkor.<ref name=higham91101>{{Cita|Higham, 2003|pp.91-101}}</ref> La nuova dinastia vanta nelle iscrizioni un lignaggio antico e correlazioni a stirpi regali Chenla.. Viene chiamata "dei re del sole" per la presenza della divinita solare ''Surya'' o ''[[Āditya|Uditya/Āditya]]'' nel nome dei regnanti.<ref name=higham91101/> Suryavarman celebrò l'acquisizione del potere con una vasta serie di opere nella capitale e si distinse per l'ampia attività di costruttore nel resto dell'impero. Estese infatti i noti complessi architettonici di [[Tempio Preah Vihear|Preah Vihear]] e [[Wat Phu]], nell'odierno [[Laos]]. Gli sono inoltre attribuite le opere iniziali del grande complesso di [[Preah Khan Kompong Svay|Preah Khan]]), 100&nbsp;km a est di Angkor.<ref name=HighamCiv9497>{{cita|Higham, 2003|pp.94-97}}</ref>
[[File:Baphuon temple.JPG|thumb|left|Baphuon nel 2012|Il Baphuon ricostruito]]
 
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{{vedi anche|Angkor Wat}}
[[File:Angkor Wat M3.png|thumb|right|alt=Pianta di Angkor Wat|Pianta della struttura centrale di Angkor Wat.]]
Durante il regno di Suryavarman II viene raggiunta la massima espressione dell'arte classica khmer nella costruzione di Angkor Wat, il tempio più conosciuto di Angkor.<ref name=rooney2005_161186>{{cita|Rooney, 2005|pp.161-186}}</ref> Eretto fra il [[1113]] e il [[1150]], probabilmente fu terminato dopo la morte del sovrano e forse utilizzato anche come suo mausoleo.<ref name=rooney2005_161186/><ref name=Brown2010_cap10>{{cita libro|titolo=Images in Asian Religions: Text and Contexts|curatore=Phyllis Granoff, Koichi Shinohara|editore=UBC Press|anno=2010|isbn=978-0-7748-5980-6|altri=aut.cap.R.L.Brown|capitolo=10. Ritual and Image at Angkor Wat|pp=346-366}}</ref> A differenza degli altri templi della capitale, dedicati solitamente a [[Śiva]] e orientati ad est, è infattidel resto consacrato a [[Vishnu]] ed orientato verso ovest. Oltre a essere associato al dio, l'ovest è una direzione legata alla morte e ai riti funebri.<ref>{{cita libro|titolo=World and Its Peoples: Cambodia, Laos, and Vietnam|autore=Marshall Cavendish Corporation|editore=Marshall Cavendish|anno=2007|ISBN=978-0-7614-7639-9|p=770|url=https://books.google.it/books?id=kte14XIoOCkC&pg=PA770}}</ref> La recinzione più esterna è un muro rettangolare, alto 4,5&nbsp;m, lungo 1024 in senso est-ovest e largo 802 nel senso nord-sud. All'esterno una trentina di metri di terreno aperto la dividono dal fossato che la circonda completamente, ampio 190&nbsp;metri.<ref name=aa4667>{{Cita|M.Freeman, C.Jacques, 1999|pp.46-67}}</ref> Angkor Wat ritrae perfettamente la [[cosmologia (filosofia)|cosmologia]] [[Induismo|Indù]]: le torri centrali rappresentano il [[Monte Meru (mitologia)|Monte Meru]] (la casa degli dei), i muri esterni le montagne che racchiudono il mondo e il fossato l'[[oceano]] oltre le [[montagna|montagne]]. Inoltre nelle misure e nei rapporti architettonici sembra presentare numerosi riferimenti astronomici e ai cicli del Sole e della Luna.<ref>{{cita libro|titolo=Disegnare il tempo e l'armonia - Vol.1|curatori=Emma Mandelli, Gaia Lavoratti|anno=2010|editore=Alinea Editrice|capitolo=Il riferimento temporale nell'architettura khmer|altri=aut.cap.Alessio Paroncini|url_capitolo=https://books.google.it/books?id=H9r6i62DU-4C&pg=PA875}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|titolo=Astronomy and cosmology at Angkor Wat|rivista=Science|data=23 luglio 1976|volume=193|numero=4250|pp=281-287|autore=R.Stencel|coautori=F.Gifford, E.Moron|doi=10.1126/science.193.4250.281}}</ref>
 
La struttura è composta dal vecchio tema architettonico-religioso del tempio-montagna (di cui in zona gli esempi più antichi sono Ak Yum e Bakong) e da quello più recente delle gallerie concentriche. Semplificando, si tratta infatti di una struttura centrale a piramide, con tre livelli concentrici, ognuno dei quali è delimitato da una galleria quadrangolare, con quattro gopura sui lati e quattro torri agli angoli. Il livello più alto presenta la tipica disposizione di cinque torri a [[quinconce]], con la torre centrale ad innalzarsi per 42&nbsp;metri. Il tempio sorge al centro della zona racchiusa dal fossato, su una terrazza di circa 332&nbsp;per&nbsp;258&nbsp;m. I rimanenti 9/10 dell'area sembrano essere stati occupati da costruzioni civili, disposte a griglia, e dal palazzo reale (secondo la tradizione a nord del tempio).<ref name=aa4667/> Tale ipotesi, avanzata da Groslier negli anni sessanta, pare infatti confermata dai recenti rilievi Lidar.<ref>{{cita web|url=http://www.bbc.com/news/magazine-29245289|titolo=Beyond Angkor: How lasers revealed a lost city|data=23 settembre 2014|autore=Ben Lawrie|editore=BBC|accesso=2 giugno 2015}}</ref>
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Una terrazza cruciforme precede il grande gopura occidentale di ingresso alla galleria esterna, su cui sono scolpite alcune delle quasi 2000 ''[[apsaras]]'' che ornano Angkor Wat, compresa l'unica il cui sorriso mostra i denti.<ref name=aa4667/>
 
La galleria più esterna ospita dal lato interno i famosi bassorilievi, che con un'estensione di 600&nbsp;m in lunghezza e 2 in altezza costituiscono il gruppo scultoreo continuo più lungo al mondo.<ref>{{cita libro|titolo=Encyclopedia of Ancient Asian Civilizations|autore=Charles Higham|editore=Infobase Publishing|anno=2009|isbn=978-1-4381-0996-1|p=43|url=https://books.google.it/books?id=H1c1UIEVH9gC&pg=PA43}}<!-- da mettere in biblio--></ref> Tre lati su quattro sono occupati da raffigurazioni di origine tipicamente indiana, come delle scene del [[Mahābhārata]] e del [[Rāmāyaṇa]] (soggetto originario del [[Reamker]], opera letteraria khmer appartenente all'epoca ben più tarda in cui il buddismo Theravada sarà il culto maggioritario). Sul lato sud vi sono due scene distinte con re Suryavarman II, oltre al giudizio delle anime di [[Yama]], con le raffigurazioni dei paradisi e degli inferni, che riportano scene di grande crudezza.<ref name=aa4667/>
 
Il gruppo di soggetto storico, che occupa il semilato di sudovest e lungo 94&nbsp;m,<ref group="N">essendo le due gallerie esterne rettangolari, per allinearsi con il santuario quadrato interno a nord e sud presentano dei gopura spostati alquanto ad est, a suddividere il loro lato in due metà di lunghezza diversa.</ref> fornisce dettagli interessanti. UnoDa èuna parte un'udienza reale di Suryavarman, forse un giuramento di fedeltà,<ref name=Brown2010_cap10/> ldall'altra una processione militare, nella forma tradizionale descritta da Zhou Daguan. Principi e comandanti, identificati da iscrizioni e la cui importanza è svelata dal numero di parasoli, precedono e seguono il re, scolpito in dimensioni maggiori con 15 parasoli, tutti montati su massicci elefanti da guerra. Verso la fine il principe Jayasimhavarman conduce un reparto della provincia di [[Lopburi|Lavo]]; lo segue un corpo di mercenari thai, dall'aspetto selvaggio, armati di lance.<ref name=aa4667/> Si è anche ipotizzato si tratti di una sorta di marcia funeraria, visto il soggetto dei bassorilievi di sudest.<ref name=Brown2010_cap10/>
 
La sezione meridionale del lato orientale porta invece la grandiosa raffigurazione della [[Amrita|zangolatura dell'oceano di latte]], lunga 49&nbsp;metri. Il dettaglio arriva a rappresentare numerose forme di vita marina, reali o mitiche, quali pesci, coccodrilli, tartarughe, draghi e naga. La scena centrale, con il monte Mandara a fare da pilastro per l'operazione, è ricca di dettagli, ma rimasta incompleta attorno alla figura del Visnu centrale. Caratteristica squisitamente khmer è la presenza di Ravana e Hanuman, due personaggi del Rāmāyaṇa assenti nel mito originale.<ref name=aa4667/>
 
Anche due dei quattro padiglioni d'angolo, quelli di sudovest e nordovest, sono decorati da bassorilievi.<ref name=aa4667/>