Wiligelmo: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Wiligelmo
|Cognome =
|PostCognome = (probabilmente da Willelmus, Guglielmo)
|Sesso = M
|LuogoNascita =
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==Biografia==
Forse originario della diocesi di Como come forse Lanfranco<ref>[[Vittorio Sgarbi]], Il tesoro d'Italia, I tomo, Bompiani</ref>, scolpì i rilievi del [[duomo di Modena]] verso il [[1099]] e probabilmente fu anche l'[[architetto]] responsabile dell'edificazione della facciata e della parte anteriore della cattedrale modenese. È il più importante maestro della [[scultura romanica]] in [[Italia]], dotato nelle sue opere di una forza vitale e di un senso della narrazione impareggiabile per i suoi seguaci, superato pienamente forse solo da [[Nicola Pisano]], oltre un secolo più tardi.
 
Di certo Wiligelmo conobbe le sculture della [[Linguadoca (provincia)|Linguadoca]], secondo alcuni studi comparativi condotti sui capitelli del chiostro dell'[[Abbazia di Moissac]], ma ebbe modo di confrontarsi a fondo con la scultura romana, le cui influenze sono chiaramente ravvisabili nei reperti della necropoli della Mutina latina<ref>{{Cita web|url = http://www.scultura-italiana.com/Biografie/Wiligelmo.htm|titolo = Wiligelmo|sito = Scultura-Italiana.com|accesso = 20 febbraio 2016}}</ref>.
 
==Attività artistica e opere==
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==Influenze==
Alcuni elementi della sua tecnica ricordano la scultura aquitanica, in modo particolare quella del chiostro dell'[[Abbazia di Moissac|abbazia di San Pietro]] a [[Moissac]] e quella di [[chiesa di Saint-Sernin |Saint-Sernin]] nella vicina [[Tolosa]], ma ebbe modo di confrontarsi a fondo con la scultura romana, le cui influenze sono chiaramente ravvisabili nei reperti della necropoli della Mutina latina<ref>{{Cita web|url = http://www.scultura-italiana.com/Biografie/Wiligelmo.htm|titolo = Wiligelmo|sito = Scultura-Italiana.com|accesso = 20 febbraio 2016}}</ref>.
 
Si è discusso a lungo su questi contatti, presupponendo una formazione di Wiligelmo entro l'ambito di quei cantieri. Non vi è dubbio che questi contatti esistano, ma, più che di una dipendenza di Wiligelmo dalle sculture aquitaniche (del resto di poco precedenti quelle di Modena), si tratta di una contemporaneità culturale, di reciproci scambi, pur nell'affermazione individuale della personalità di ogni singolo artista<ref>"Sostengono il raffinato linguaggio wiligelmico modelli tardo-antichi impreziositi da echi bizantini, aggiornati sui contemporanei motivi provenzali e del bacino del [[Reno]], presumibilmente noti da avori, smalti ed altri oggetti importati". ''Emilia-Romagna'', Touring Editore, 2010, pag. 40</ref>.