Carlo Borromeo Arese: differenze tra le versioni

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Carlo Borromeo Arese nacque a [[Milano]] nel [[1657]], figlio terzogenito (dopo Giustina e Margherita) dei dodici figli avuti da Renato, decurione della città, e da Giulia Arese, figlia di Bartolomeo che era presidente del Senato. La sua famiglia era tra le più stimate a [[Milano]] dal momento che vantava tra i propri antenati il suo [[Carlo Borromeo|omonimo santo]] ed il cardinale [[Federico Borromeo|Federico]], oltre ad un ricchissimo patrimonio fondiario che spaziava da [[Arona]] a [[Vergiate]], da [[Cannobio]] a [[Lesa]], dalla [[Val Vigezzo]] a [[Laveno]], includendo [[Omegna]], [[Intra]], [[Degnana|Degnana di San Pietro]], [[Angera]] e ancora [[Camairago]], [[Borgo Ticino]], [[Palestro]], [[Cressa]], [[Formigara]] e [[Cesano Maderno]].
 
Per ereditare anche il patrimonio della madre, nel [[1678]] il Borromeo aggiunse il cognome [[Arese (famiglia)|Arese]] a quello della sua famiglia, iniziando una carriera militare che in breve tempo lo vide capitano dei corazzieri dell'esercito spagnolo a [[Milano]]. Nel [[1686]] venne scelto da [[Carlo II di Spagna]] come suo ambasciatore a [[Roma]] presso [[papa Innocenzo XI]] dal momento che il regno meridionale era ritenuto tradizionalmente feudo dello [[Stato Pontificio]]. Questa scelta non era stata del tutto casuale dal momento che Carlo Borromeo era imparentato col pontefice in quanto nel [[1678]] aveva sposato Giovanna Odescalchi, figlio di Carlo che era nipote del papa, dalla quale aveva avuto il primogenito Giovanni Benedetto (1679-1744) e che poi era morta. La fiducia che il re di Spagna ripose nel Borromeo lo portò quindi ad essere nominato governatore di [[Novara]] e poi maestro di campo della fanteria lombarda.
 
Nel [[1689]], per mantenere i suoi legami con [[Roma]], si risposò con Camilla [[Barberini]], figlia di Maffeo, principe di Palestrina e grande di Spagna, che era un pronipote di [[papa Urbano VIII]], dalla quale ebbe altri otto figli tra cui un solo maschio, Federico (1703-1754).