Marketing virale: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Correggo redirect da P&G a Procter & Gamble tramite popup
m Correggo redirect da World wide web a World Wide Web tramite popup
Riga 11:
Il principio del ''viral marketing'' si basa sull'originalità di un'idea: qualcosa che, a causa della sua natura o del suo contenuto, riesce a espandersi molto velocemente in una data popolazione. Come un [[Virus (informatica)|virus]], l'idea, che può rivelarsi interessante per un utente, viene passata da questo ad altri contatti, da questi ad altri e così via. In questo modo si espande rapidamente, tramite il principio del "passaparola", la conoscenza dell'idea.
 
In genere, il termine è riferito agli utenti della [[worldWorld wideWide webWeb|rete]] che, più o meno volontariamente, suggeriscono o raccomandano l'utilizzo di un determinato servizio (per esempio, per la scelta di un indirizzo e-mail). Ultimamente, questa tecnica promozionale si sta diffondendo anche per prodotti non strettamente connessi a [[Internet]]: veicolo del messaggio resta comunque la comunità in rete, che può comunicare in maniera chiara, veloce e gratuita.
 
Un esempio di marketing virale in rete sono le e-mail contenenti storie divertenti, giochi online, siti web curiosi, che nel giro di pochi giorni possono attrarre milioni di visitatori. Spesso si tratta di fenomeni temporanei, i cosiddetti [[Fenomeno di Internet|internet meme]] (''Internet phenomenon''), che hanno un picco di visite in un periodo determinato, per poi veder calare la propria attrattiva. Tra i "fenomeni" recenti della rete, si può citare il sito [[The Million Dollar Homepage]] di Alex Tew, uno studente inglese che, per pagarsi gli studi universitari, ha avuto l'idea di vendere un milione di pixel a un dollaro ciascuno, o il caso del film ''[[Cloverfield]]''.