Al-Farazdaq: differenze tra le versioni

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Già noto come poeta all'età di quindici anni, a causa sia delle sue tendenze [[libertinaggio|libertine]] e antireligiose sia per le sue frecciate argute che punzecchiarono vari [[califfi]] del ramo [[omayyade]] dei [[Marwanidi]], fu protagonista di molte vicissitudini, sia in patria sia a [[Medina]].
 
Nel [[669]] fu costretto a scappare da [[Bassora|Baṣra]], a causa delle minacce del ''[[Wali (governatore)|Walī]]'' di [[al-Kufa|Kufa]] [[Ziyad ibn Abihi]], e trovò rifugio presso Medina, dove, accolto favorevolmente dall'[[Emiro]] Saʿīd ibn al-ʿĀṣ, rimase dieci anni descrivendo la vita delle tribù [[beduini|beduine]] dei Banū NaschalNahshal e dei Banū Fuqaym. Però a causa di alcuni suoi versi di contenuto amoroso venne cacciato dal califfo [[Marwan ibn al-Hakam|Marwān I]] e quindi rientrò a Baṣra grazie ai favori del successore di [[Ziyad ibn Abihi|Ziyād]], suo figlio [[Ubayd Allah ibn Ziyad|ʿUbayd Allāh]].
 
In tutta la sua vita alternò momenti di disgrazia a quelli di successo e di stima, e queste sue vicende personali si intrecciarono con le lotte politiche intraprese dalla varie correnti attive nel primo secolo dell'Egira.