Nahmanide: differenze tra le versioni

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Fu il più importante studioso e intellettuale ebreo catalano del [[Medioevo]], [[Cabala|cabalista]] e [[studi biblici|commentatore biblico]].
 
== Nome ==
Il [[patronimico]] "Nahmanide", o anche "Nachmanide" o "Naḥmanide", è di costruzione [[greco bizantino|greca]] e significa "figlio di Naḥman". Nel mondo ebraico, questo rabbino e studioso è comunemente citato con l'[[acronimo]] [[lingua ebraica|ebraico]], ''Ramban'', ('''R'''abbi '''M'''oshe '''b'''en '''N'''aḥman). Il suo nome [[lingua catalana|catalano]] era '''Bonastruc ça Porta''', (scritto anche ''Saporta, de Porta''), dove "Porta" non indica una città, ma probabilmente un quartiere in cui era insediata la famiglia.
 
=== Biografia ===
 
Nato a [[Girona]] nel 1194,<ref>{{he}} {{cita libro|autore=Reuven Margaliot|titolo=Disputa del Ramban con l'apostata Pablo Cristiano a Barcellona, davanti al re Giacomo I e ai preti, nell’anno 5023 (ה׳כ״ג) e in prefazione Vita del Ramban, i suoi maestri e i suoi allievi, gli eventi della sua vita, i suoi libri e le sue imprese|città=Leopoli|editore=Margulies}}</ref> il Nahmanide crebbe e studiò nella stessa città (da qui il suo appellativo ebraico "Girondi"), ma dovette abbandonare la [[Catalogna]] in conseguenza della disputa giudeo-cristiana di Barcellona del 1263, e morì in [[Terra di Israele]] verso il 1270.
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Nahmanide studiò [[medicina]], che poi esercitò come mezzo di sostentamento; studiò inoltre [[filosofia]]. Durante la sua adolescenza iniziò ad aver fama come erudito studioso ebreo. All'età di sedici anni il Ramban iniziò a scrivere sull'[[halakhah]] (legge ebraica). Nel suo ''Milhamot Hashem'' ("Guerre del Signore") difendeva le decisioni di [[Isaac Alfasi]] contro le critiche di [[Zerachiah ha-Levi di Girona]]. Questi scritti rivelano una tendenza conservatrice che distinguerà le sue opere successive - un rispetto sconfinato per le autorità precedenti.
 
Secondo Nahmanide, la saggezza dei rabbini della [[Mishnah]] e del [[Talmud]], come anche quella dei [[Gaon|Geonim]] (rabbini dell'epoca alto-medievale) è indiscutibile. Le loro parole non si dovevano dubitare, né criticare per male. "Ci inchiniamo", scrive, "davanti a loro e, anche quando la ragione delle loro parole non ci è del tutto evidente, nondimeno ci sottomettiamo a loro" (''Aseifat Zekkenim'', commento sul ''[[Ketubot]]''). L'adesione di Nahmanide alle parole dei ''[[rishonim]]'' (autorità ebraiche precedenti) è dovuta al suo pietismo o all'influenza della scuola di pensiero ebraico-francese settentrionale. Tuttavia si ritiene<ref name="Idel">[[Moshe Idel]] e M. Perani, ''Nahmanide esegeta e cabbalista'', La Giuntina (1998), "Introduzione" e pp. 164-212.</ref> che possa anche essere una sua reazione contro la rapida accettazione della [[filosofia greca|filosofia greco-araba]] tra gli ebrei di Spagna e [[Provenza]]; ciò avvenne poco dopo la comparsa della ''Guida per i perplessi'' di [[Maimonide]] e fu causa di una tendenza ad allegorizzare secondo criteri non tradizionali ebraici le narrazioni bibliche ed a sminuire il ruolo dei miracoli. Nahmanide oppose a questa tendenza e si pose all'altro estremo non permettendo nemmeno che venissero messe in questione le parole dei discepoli immediati dei Geonim.<ref name="Idel"/>
 
==== Opinioni sulla morte, il lutto e la risurrezione ====
{{vedi anche|Anima|Ghilgul|Messia}}
Con il suo ''Torat ha-Adam,'' il Ramban si occupa dei riti funebri e di sepoltura criticando severamente quegli scrittori che si erano adoperati per rendere l'uomo indifferente al piacere e al dolore. ''Questo è contro la Legge che comanda all'uomo di gioire nel giorno della gioia e piangere nel giorno del lutto'' dichiara il Ramban. L'ultimo capitolo, intitolato ''Shaar ha-Gemul'', tratta della ricompensa e della punizione, della [[risurrezione]] e di argomenti affini. Si deride la presunzione dei filosofi che pretendono di conoscere l'essenza di [[Dio]] e degli [[angelo|angeli]], mentre persino la composizione del proprio corpo è per loro stessi un mistero.
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La risurrezione predicata dai profeti, che avrà luogo dopo la venuta del [[Messia]], Nahmanide la riferisce al corpo. Il corpo fisico può, attraverso l'influenza dell'anima, trasformarsi in un'essenza così pura da diventare eterna: spiritualità ed immortalità.
 
== Opere ==
Nahmanide ha scritto glosse su tutto il [[Talmud]]: ha elaborato compendi di parti della [[legge]] [[ebraismo|ebraica]] sul modello di [[Isaac Alfasi]]. La sua opera principale sul [[Talmud]] viene indicata col titolo "Chiddushei haRamban", che offre al Talmud una vasta ed eccezionale profondità. Spesso fornisce una prospettiva diversa su una varietà di problemi che sono affrontati dalle [[Tosafot]].
 
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Anche gli scritti di Nahmanide a difesa di [[Simeone Kayyara]] e di Alfasi appartengono alla categoria delle sue opere talmudiche e [[halakhah|halakhiche]]. Tali scritti sono: ''Milhamot HaShem'' a difesa di Alfasi contro le critiche di [[Zerachiah ha-Levi di Girona]] (pubblicato con l'"Alfasi," [[Venezia]] 1552; più volte ristampato, edizione separata, [[Berlino]] 1759); ''Sefer ha-Zekhut'' a difesa di Alfasi contro le critiche di [[Abraham Ben David]] (stampato il "Shiv'ah 'Enayim" di Abraham Meldola, [[Livorno]] 1745; col titolo "Machaseh u-Magen", [[Venezia]] 1808); ''Hassagot'' ([[Costantinopoli]] 1510; più volte ristampato), in difesa di Simeone Kayyara contro le critiche fatte al "Sefer ha-Mitzwoth" (Libro dei Precetti) di [[Maimonide]].
 
* "Derashah", sermone fatto alla presenza del Re di [[Regno di Castiglia|Castiglia]]
* "Sefer ha-Ge'ulah", o "Sefer Ketz ha-Ge'ulah", sui tempo del [[Messia]] (su "Me'or 'Enayim Imre Binah," [[Azaria de' Rossi]], cap. xliii., spesso ristampato)
* "Iggeret ha-Musar", lettera di [[etica]] indirizzata a suo figlio (su "Sefer ha-Yir'ah," o "Iggeret ha-Teshuvah," di [[Jonah Gerondi]]) <sup><small>[[Nahmanide#Collegamenti esterni|Vedi collegamenti esterni]]</sup></small>
* "Iggeret ha-Chemdah", lettera indirizzata ai rabbini francesi a difesa di [[Maimonide]] (col "Ta'alumot Chokmah" di Joseph Delmedigo)
* "Wikkuach", controversia religiosa con Pablo Christiani (su "Milchamot Chovah")
* "Perush Iyyov", commentario su [[Giobbe]]
* "Bi'ur" o "Perush 'al ha-Torah", commentario sulla [[Torah]]
 
== Note ==
{{references}}
 
== Bibliografia ==
=== Opere ===
* Ramban, ''La Disputa de Barcelona - Por Que Los Judios No Creen En Jesus?'', Edit Benei Noaj (2007). {{es}}
* Ramban, ''Commentary on the Torah'' (5 Voll.) Judaica Press (2010). {{en}}
* Ramban, ''Shemos/Exodus: The Torah With Ramban's Commentary Translated, Annotated and Elucidated'', Mesorah Publications (2007). {{lingue|he}}{{|en}}
* Ramban, ''Torat Ha-adam: Al Divrat Bene Adam U-vet Mo'ed Le-khol Hai'', Book on Demand (rist. 1900). {{he}}
=== "Studi e testi" ===
* [[Moshe Idel]] e M. Perani (a cura di), ''Nahmanide esegeta e cabbalista'', [[La Giuntina]] (1998). ISBN 978-888057059288-8057-059-2 {{it}}
* Nina Caputo, ''Nahmanides in Medieval Catalonia: History, Community and Messianism''. Notre Dame, IN: University of Notre Dame Press, 2008, pp.&nbsp;384.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/mose-nachmanide/ Nahmanide sulla Treccani] {{it}}
* [http://www.easyviaggio.com/reportage/viaggi-lenti-ozio-in-catalogna/la-cabalistica-catalana-1308 Cabalistica catalana], articolo su ''Easyviaggio''.{{it}}
* [http://www.anzarouth.com/2008/07/iggheret-haramban-la-lettera-di-ramban.html Lettera di Nahmanide a suo figlio], da ''anzarouth.com'', trad. R. Anzarouth {{it}}
* [http://www.pirchei.com/specials/ramban/ramban.htm Iggeres HaRamban - Lettera di Nahmanide a suo figlio] {{en}}
* [http://www.mysefer.com/product.asp?numPageStartPosition=901&P_ID=3550&strPageHistory=search&strKeywords=&strSearchCriteria=&PT_ID=107 Igeres Haramban - "An Eleven Step Program"] {{en}}
 
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