Crimini di guerra giapponesi: differenze tra le versioni
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[[File:Chinese civilians to be buried alive.jpg|thumb|upright=1.5|Prigionieri cinesi sepolti vivi.<ref>{{Cita web |url=http://www.history.ucsb.edu/faculty/marcuse/classes/133p/133p04papers/JChapelNanjing046.htm|nome=Joseph |cognome=Chapel |titolo=Denial of the Holocaust and the Rape of Nanking |anno=2004}}</ref>]]
I '''crimini di guerra giapponesi''' avvennero in molti paesi dell'[[Asia]] e del [[Pacifico]] durante il periodo dell'[[Espansionismo giapponese|imperialismo giapponese]], soprattutto durante la [[seconda guerra sino-giapponese]] e la [[seconda guerra mondiale]]. Questi crimini vennero descritti come '''
Gli [[storici]] e i [[governo|governi]] di alcuni paesi ritengono le forze militari giapponesi, vale a dire l'[[Esercito Imperiale Giapponese]], la [[Marina Imperiale Giapponese]] e la [[Famiglia imperiale del Giappone]], soprattutto l'imperatore Hirohito, responsabili degli omicidi e degli altri crimini commessi contro milioni di [[civile (status)|civili]] e [[prigionieri di guerra]]. Alcuni soldati giapponesi ammisero di aver commesso tali crimini. Gli [[Aviere|avieri]] del [[Dai-Nippon Teikoku Rikugun Kōkū Hombu]] e del [[Dai-Nippon Teikoku Kaigun Kōkū Hombu]] non erano inclusi come criminali di guerra in quanto non c'era un [[diritto positivo]] o una specifica [[Consuetudine (diritto internazionale)|consuetudine]] del [[diritto internazionale umanitario]] che proibiva le condotte illecite di [[guerra aerea moderna]] prima e durante la seconda guerra mondiale. Il servizio aeronautico dell'esercito imperiale giapponese prese parte nella conduzione di attacchi biologici e chimici sui cittadini nemici sia durante la seconda guerra sino-giapponese sia durante la seconda guerra mondiale e l'uso di tali armi nella guerra era generalmente vietato dagli accordi internazionali sottoscritti dal [[Giappone]], comprese le [[Conferenze internazionali per la pace dell'Aia]] ([[1899]] e [[1907]]), che vietavano "l'uso di veleni o armi avvelenate" in guerra.
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Nel sud-est asiatico, la [[Strage di Manila]] del febbraio 1945 provocò la morte di 10.000 civili nelle [[Filippine]]. Si stima che almeno uno ogni 20 filippini siano morti per mano dei giapponesi durante l'occupazione. Nel Singapore, nel mese di febbraio e marzo 1942, la [[Strage di Sook Ching]] era una sistematica di [[Genocidio]] di elementi ostili percepiti tra la popolazione cinese residente. [[Lee Kuan Yew]], l'ex primo ministro di Singapore, disse durante un'intervista con il [[National Geographic Magazine]] che ci furono fra le 50.000 e le 90.000 vittime, mentre secondo il generale [[Kawamura Saburo]], ci furono 5.000 morti in totale.
Ci furono altri massacri di civili, ad esempio, la [[Strage di Kalagong]]. In tempo di guerra del sud-est asiatico, i [[Cinesi d'oltremare]] e la [[Diaspora europea]] erano bersagli speciali degli abusi giapponesi; nel primo caso, motivato da un [[Complesso di inferiorità]] nei confronti della discesa storica e dell'influenza della [[Cultura cinese]] che non esisteva con gli indigeni del sud-est asiatico, e il secondo, motivato da un razzista [[Panasianismo]] e il desiderio di mostrare agli ex
Lo storico Mitsuyoshi Himeta riferisce che la [[Politica dei tre assi]] (''Sanko Sakusen'') venne realizzata in Cina nel 1942-1945 ed era in sé responsabile della morte di "più di 2,7 milioni di civili cinesi". Questa [[Terra bruciata (guerra)|Terra bruciata]], sanzionata da Hirohito stesso, diresse le forze giapponesi a "uccidere tutti, bruciare tutto, e distruggere tutto". Inoltre, militari alleati e civili catturati vennero massacrati in diversi incidenti, tra cui:
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Una donna di conforto olandese-indonesiana, Ruff O'Hearn (ora residente in [[Australia]]), che ne diede prova al comitato degli Stati Uniti, disse che il governo giapponese aveva omesso di assumersi la responsabilità per i suoi crimini, che non voleva pagare un risarcimento alle vittime e che voleva riscrivere la storia. Ruff O'Hearn disse che lei era stata violentata "giorno e notte" per tre mesi da parte dei soldati giapponesi quando aveva 19 anni. Solo una donna giapponese pubblicò la sua testimonianza. Nel 1971, un ex donna di conforto, costretta a lavorare per i soldati giapponesi a Taiwan, pubblicò le sue memorie con lo pseudonimo di Suzuko Shirota.
Ci sono diverse teorie sulla ripartizione del luogo di origine delle done di conforto. Mentre alcune fonti giapponesi sostengono che la maggior parte delle donne erano dal Giappone, altri (fra cui Yoshimi), sostengono che 200.000 donne fossero provenienti dalla Corea, e da altri paesi, come Cina, Filippine e [[Birmania]], le [[Indie orientali olandesi]], i [[Paesi Bassi]] e l'Australia vennero costrette a
Il 26 giugno 2007, la
=== Saccheggi ===
Molti storici affermano che il governo giapponese e singoli militari si impegnarono in diffusi [[Saccheggio|saccheggi]]
== Note ==
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