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Fino ad allora paludosa, l'area venne riqualificata con l'aspirazione di farne la "Perla del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]" (o detta anche "Perla del [[Mar Tirreno|Tirreno]]") e la capitale cinematografica d'[[Italia]]. Tirrenia fu scorporata dall'amministrazione comunale pisana e dotata di autonomia, con l'istituzione dell'[[Ente autonomo Tirrenia]].
 
Vennero chiamati architetti da tutta Italia, come [[Adolfo Coppedè]], [[Federico Severini]] e [[Antonio Valente (architettoscenografo)|Antonio Valente]], che dettero all'abitato una tipica impronta [[Razionalismo|razionalista]]. La cittadina era attraversata da nord a sud dalla strada litoranea (viale del Tirreno), ed aveva il suo fulcro nella centrale piazza dei Fiori, dove sorgeva lo ''Stabilimento Imperiale'' (caffè, albergo, stabilimento balneare).
 
Furono inoltre edificate strutture alberghiere per i giovani, in particolare numerose [[Colonia estiva|colonie estive]] nella parte più meridionale dell'abitato, al confine con la frazione di [[Calambrone]]. Notevole fu anche lo sviluppo dell'edilizia privata, con l'edificazione di ville residenziali per i ricchi che dovevano essere attratti dalla località come meta di villeggiatura estiva. Anche se le realizzazioni furono più modeste e ridotte rispetto ai progetti, tuttavia, negli anni trenta a Tirrenia si aprirono molti cantieri.