Sull'anima (Aristotele): differenze tra le versioni

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Per il filosofo l'[[apprendimento]] è un'[[alterazione]] rafforzativa infatti tale alterazione rafforza lo stato di chi conosce facendolo passare da conoscente in potenza a conoscente in atto.
 
Prima di analizzare i vari tipi di sensazione Aristotele delinea le tre specie di [[sensibili]]. I sensibili propri sono percepiti solo da un determinato [[Senso (filosofia)|senso]]: per la [[Vista (senso)|vista]] il [[colore]], per l'[[odorato]] l'[[odore]], per il [[Gusto (filosofia)|gusto]] il [[Gusto|sapore]]. Per questi sensibili non c'è possibilità di errori. I sensibili comuni non sono legati ad un unico senso e permettono di [[percepire]] gli [[Oggetto (filosofia)|oggetti]] nel loro complesso. Essi sono: il [[Moto (fisica)|movimento]], la quiete, il [[numero]], la figura, la [[grandezza]].
 
Infine vi sono i sensibili per accidente che concernono in associazioni. Se ad esempio vedendo una macchia bianca l'associo al figlio di Diare tale associazione è solo possibile, non è certa. Dopo tali considerazioni il filosofo si occupa specificamente dei cinque sensi. La vista percepisce il [[colore]] e la [[luminosità (teoria dei colori)|luminosità]]. Per Aristotele ogni senso ha un medium, cioè un mezzo che fa da tramite tra l'[[Oggetto (filosofia)|oggetto]] percepito e l'[[Organo (anatomia)|organo]]. Per la vista il medium è il trasparente. Per Aristotele il [[colore]] agisce sul medium. In questo modo si possono percepire anche gli oggetti a [[Distanza (matematica)|distanza]].