L'avaro: differenze tra le versioni
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===Tematiche===
Molière affronta nell'opera, oltre alla tematica dell'avarizia scellerata, i matrimoni combinati, l'incapacità dei medici, il lusso e la sfarzosità eccessiva ed il gioco d'azzardo.
===Atto I===
La
La scena si sposta nuovamente in casa dove Arpagone, che furibondo urla e inveisce contro Freccia, accusandolo di averlo sempre intorno per spiarne le mosse e rubagli i beni da lui guadagnati e faticosamente nascosti. Freccia sorpreso e allo stesso tempo stanco di queste continue congetture folli, asserisce di non aver alcun interesse a volerlo derubare, poiché gli è sempre stato un onesto servitore. Tale discorso non fa altro che alimentare le fobie assurde di Arpagone, che in realtà teme che si venga a sapere dell'esistenza del suo tesoro. Dunque Arpagone prima di lascialo andare lo perquisisce alla ricerca di un'ipotetica refurtiva. Appena si allontana il servo, Arpagone medita tra sé quanto sia difficile trovare un nascondiglio sicuro per il suo tesoro di diecimila scudi. In quel momento giungono i suoi due figli, Elisa e Cleante, che rimprovera aspramente per andar in giro vestiti sontuosamente con nastri e parrucche, dilapidando il suo patrimonio, e inoltre tale sfarzosità incentiva i malintenzionati a venire a rubare in casa sua. Cleante lo tranquillizza asserendo di comprarsi i vestiti con soldi propri, guadagnati al gioco.
Arpagone, ora tranquillizzato, decide di rivelare ai figli, la sua ferma intenzione di sposarsi con Marianna, e di far sposare Elisa la sera stessa con un certo Anselmo, poiché è ben agiato economicamente. Cleante all'udire tali parole si sente venir meno e si ritira costernato. Elisa invece, dichiara che non sposerà mai Anselmo e che la sua decisione sarebbe certamente approvata da chiunque. Proprio in quel momento giunge Valerio e Arpagone decide di mettere alla prova la veridicità delle parole appena espresse dalla figlia. Valerio superata in un primo momento la costernazione, sentendo le intenzioni di Arpagone, continua a reggere la parte di lodevole e fedele domestico, dando piena ragione al padre. In quel momento Arpagone sente un cane abbaiare e credendo, impaurito, che qualcuno abbia scoperto il suo tesoro nascosto in giardino, corre fuori a controllare. Elisa allora ne approfitta per chiarire per quale motivo Valerio ha assecondato la volontà del padre, invece di contraddirlo. Valerio le confida che contraddirlo lo farebbe solo arrabbiare, poiché persone come lui non sono disposte ad ascoltare le opinioni altrui. Valerio la tranquillizza ulteriormente asserendo che per impedire il matrimonio quella sera stessa, basterà fingersi improvvisamente malata. Aggiunge inoltre che neanche i medici potranno scoprire che è una farsa, poiché non capiscono nulla. Arpagone rientra, ringraziando il cielo che non era successo niente. Riprendendo le redini del discorso lasciato in sospeso, Arpagone, entusiasta della ferma condivisione di idee di Valerio, ordina a quest'ultimo di fare le veci di sua figlia, aggiungendo che da quel momento avrà su di lei assoluto potere. Valerio ringrazia per le lodi di Arpagone e si allontana insieme ad Elisa.
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