Arcidiocesi di Tomi: differenze tra le versioni

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Tra [[IV secolo|IV]] e [[V secolo]] visse il santo vescovo Teotimo, amico di [[Giovanni Crisostomo]] e a cui [[san Girolamo]] dedica alcune linee del suo ''[[De viris illustribus (Girolamo)|De viris illustribus]]''.<ref>[http://khazarzar.skeptik.net/books/hieronym/viris_l.htm Capitolo 131]: ''Theotimus, Scythiae Tomorum episcopus, in morem dialogorum et veteris eloquentiae breves commaticosque tractatus edidit. Audio eum et alia scribere.''.</ref> Secondo Girolamo, Teotimo era già vescovo nel [[392]]. [[Socrate Scolastico]], nella sua ''[[Storia ecclesiastica (Socrate Scolastico)|Historia ecclesiastica]]'',<ref>[http://www.newadvent.org/fathers/26016.htm Capitolo VI, 12] (testo in inglese).</ref> scrive che Teotimo venne a Costantinopoli nel [[402]] circa per difendere il Crisostomo dagli attacchi di Epifane. Il santo è ricordato nel '' Vetus Martyrologium Romanum'' alla data del 20 aprile: ''«Tomis, in Scythia, sancti Theotimi Episcopi, quem, ob insignem ipsius sanctitatem atque miracula, etiam infideles barbari venerati sunt»''.
 
Sono poi noti quattro vescovi di Tomi nella prima metà del V secolo. Timoteo prese parte al [[concilio di Efeso]] del [[431]]. Gli succedette il vescovo Giovanni, ricordato come teologo dell'ortodossia ai tempi delle controversie contro [[Nestorio]] ed il [[monofisismo]] da Mario Mercatore nel suo ''Monumenta ad haeresim Nestorianam''.<ref>''[[Patrologia Latina]]'', XLVIII, 1087-1088.</ref> Dopo Giovanni seguì il vescovo Alessandro, che prese parte al [[sinodo]] di [[Costantinopoli]] del [[449]] per un primo giudizio su [[Eutiche]] e al [[concilio di Calcedonia]] del [[451]]. Infine un altro vescovo di nome Teotimo rispose alla lettera dell'imperatore [[Leone I il Trace|Leone]] del [[458]] in seguito all'uccisione del [[Patriarcato di Alessandria|patriarca alessandrino]] [[Proterio di Alessandria|Proterio]].
 
Nel [[519]] è documentato il vescovo Paterno, che ebbe a discutere con alcuni monaci della Scizia contro la formula [[Teopaschismo|teopaschita]], sostenuta anche dall'imperatore [[Giustiniano I]]; l'anno successivo prese parte ad un sinodo a Costantinopoli e il suo nome appare tra i firmatari della lettera scritta da una ventina di vescovi a [[papa Ormisda]] sulla nomina di Epifanio alla sede di Costantinopoli. Ultimo vescovo noto di Tomi è Valentiniano, che nel [[550]] corrispose con [[papa Vigilio]] a proposito della questione dei [[Tre Capitoli]], e che è citato negli atti del [[Concilio di Costantinopoli II|concilio di Costantinopoli]] del [[553]], anche se sembra che probabilmente non vi prese parte.