Italia rinascimentale: differenze tra le versioni

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===Le compagnie di ventura===
{{vedi anche|Compagnia di ventura}}
o di un esercito organizzato e fedele al proprio sovrano come quello francese avevano finito col soccombere.
Le campagne militari furono dominate dalle cosiddette [[compagnie di ventura]], formazioni di mercenari guidate da condottieri esperti che mettevano le proprie armi al servizio dei regnanti e delle città. Tali compagnie, attive in Italia fin dalla fine del [[XIII secolo]], combattevano sotto le insegne del miglior offerente, che poteva cambiare più volte nel corso di un conflitto, determinando frequenti ribaltamenti di alleanze ed esiti militari imprevisti. I soldati di ventura non avevano legami di fedeltà e obbedienza, né erano animati da sentimenti patriottici o da interessi di difesa delle proprie terre e dei propri beni, ma agivano sulla base di un vincolo contrattuale fondato sul denaro. Per questo motivo tendevano generalmente ad evitare di mettere a rischio la propria vita durante i combattimenti e le battaglie finivano spesso col trasformarsi in lunghe operazioni d'assedio o in scontri non risolutivi, più simili a tornei che a vere e proprie guerre.
 
Il massiccio impiego di compagnie di mercenari fu stigmatizzato da molti politici e trattatisti dell'epoca. [[Niccolò Machiavelli]] additò questa pratica come una delle cause dell'inferiorità militare dei principi italiani, che di fronte all'arrivo di un esercito organizzato e fedele al proprio sovrano come quello francese avevano finito col soccombere.
==La discesa di Carlo VIII in Italia==
 
==Il Cinquecento: la ''fine della libertà italiana''==
{{vedi anche|Guerre d'Italia del XVI secolo}}
Il [[1494]] segna la fine della politica dell'equilibrio e l'inizio di quel lungo periodo di conflitti che va sotto il nome di [[Guerre d'Italia del XVI secolo|guerre d'Italia]]. Secondo una fortunata formula storiografica, questa data coincide con la ''fine della libertà italiana'': la Penisola cade sotto l'egemonia delle potenze straniere (prima la [[Francia]], poi la [[Spagna]] e infine l'[[Austria]]), una soggezione dalla quale si libererà solo nel [[1866]] con gli esiti vittoriosi della [[Terza guerra di indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]].
 
===La discesa di Carlo VIII in Italia===
La riapertura delle ostilità dopo il quarantennio di pace seguito agli accordi di Lodi scaturì dall'iniziativa del re di Francia [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]], che discese in Italia alla testa di un esercito di venticinquemila uomini , nobili francesi e mercenari svizzeri con l'obiettivo di riconquistare il regno di Napoli, sul quale vantava diritti in virtù del legame dinastico con gli Angioini. La conquista del reame napoletano rappresentava per Carlo la premessa indispensabile per estendere il proprio controllo all'intera penisola e per affrontare direttamente la minaccia [[Turchi|turca]].
 
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Il 22 febbraio [[1495]] Carlo VIII entrò a Napoli, sostenuto da buona parte dei baroni del regno che si erano schierati dalla sua parte contro [[Ferdinando II d'Aragona]]. Ma la conquista non poté essere consolidata, vista l'avversione che la sua impresa aveva suscitato anche da parte di coloro che inizialmente l'avevano favorita: Milano, Venezia e il papa costituirono una lega antifrancese, alla quale diedero il proprio appoggio anche l'[[Massimiliano I d'Asburgo|imperatore Massimiliano]] e la Spagna dei ''Re Cattolici''. Carlo fu costretto a risalire la penisola e a incontrare le truppe della lega a [[Battaglia di Fornovo|Fornovo sul Taro]] nel luglio del 1495. Anche se non sconfitto, il sovrano dovette riparare in Francia.
 
Le ostilità ripresero nel [[1499]] con la discesa in Italia di [[Luigi XII di Francia|Luigi XII]], successore di Carlo. Il nuovo sovrano conquistò il Ducato di Milano in forza dei diritti ereditati dalla nonna [[Valentina Visconti]] e nel [[1501]] i francesi occuparono Napoli, ma furono sconfitti dai rivali spagnoli nella [[Battaglia del Garigliano (1503)|battaglia sul Garigliano]] del [[1503]].
 
Fra il 1499 e il 1503 si colloca anche la folgorante carriera militare di Cesare Borgia, il figlio del papa Alessandro VI. Con l'appoggio della Francia e grazie ad una politica violenta e spregiudicata, il ''Duca Valentino'' (così soprannominato in quanto investito del ducato di [[Valentinois]]) conquistò un dominio a cavallo fra le [[Marche]] e la [[Romagna]] che non gli riuscì di consolidare ed espandere a causa della morte del pontefice nell'agosto del 1503: la rovina dei Borgia travolse anche il fragile regno del Valentino, che morì sotto le mura della città di [[Viana (Spagna)|Viana]], in [[Navarra]], nel [[1507]], combattendo a difesa del cognato [[Giovanni III d'Albret]].
 
===Carlo V e Francesco I===
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Il Sud invece, nonostante l'unità territoriale realizzata fin dal [[XII secolo]], restava escluso dai grandi traffici commerciali europei. Nel Regno di [[Napoli]] non era venuta formandosi una borghesia dinamica ma perduravano le antiche strutture [[Feudalesimo|feudali]] fondate sul privilegio e una tendenza alla concentrazione fondiaria nelle mani di un forte ceto baronale. L'economia era essenzialmente agricola e i livelli di urbanizzazione molto bassi. Inoltre le attività commerciali e finanziarie erano gestite quasi interamente da banchieri stranieri, soprattutto fiorentini e [[Catalogna|catalani]], che concedevano prestiti alla Corona e realizzavano profitti destinati ad essere reinvestiti altrove.
L'età rinascimentale fu inoltre interessata da un processo di costante incremento della popolazione seguito al crollo demografico del Trecento, dovuto al flagello della [[peste bubbonica]]. L'aumento si verificò in maniera piuttosto generalizzata in tutta Europa e vide l'Italia settentrionale al secondo posto per densità abitativa (40 abitanti per km²) dopo i [[Paesi Bassi]]<ref>Giardina, Sabbatucci, Vidotto, ''Profili storici'' vol. 1, Editori Laterza, Roma-Bari 1997, p. 408</ref>. Nel [[1550]], nella fase conclusiva del periodo rinascimentale, la città più popolosa d'Italia era Napoli, con circa 210.000 abitanti, seguita da Venezia (160.000), Milano e [[Palermo]] (entrambe 70.000)<ref>''ibid.'' p. 409</ref>.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*{{cita libro|cognome= VV.|nome= AA.|titolo= Storia moderna|anno=1998 |editore=Donzelli editore |città=Roma}}
*{{cita libro|cognome=Giardina |nome=Andrea |coautori=Giovanni Sabbatucci; Vittorio Vidotto |titolo= Profili storici vol.1|anno=1997 |editore=Editori Laterza |città=Roma-Bari}}
 
==Voci correlate==
*[[Rinascimento italiano]]
*[[Storia d'Italia]]
 
{{Rinascimento}}
{{portale|rinascimento|storia d'Italia}}
 
[[Categoria:Storia dell'Italia rinascimentale| ]]