Storia della posta: differenze tra le versioni

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I commercianti talvolta organizzarono funzionali sistemi come quello della tedesca “Metzerpost” ossia la “posta dei macellai” che funzionò fino al [[1500]]. Anche i mercanti italiani che partecipavano alle [[Fiere della Champagne|fiere di Champagne]] avevano i loro corrieri che andavano dalle loro città (Genova, Venezia, Firenze, Milano) fino a Parigi<ref>[http://histoirepostale.com/histoire/la_poste_des_bouchers.htm sito Histoirepostale]</ref>. In particolare nel [[1306]] venne fondata la "[[Compagnia dei Corrieri Veneti]]", costituita da bergamaschi e che copriva tutta Europa<ref>[http://www.museodeitasso.com/it/I-Tasso/i-tasso-e-la-storia-postale/i-corrieri-veneziani/ sito Museo dei Tasso]</ref>. Durò fino al [[1806]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2013/ottobre/10/corrieri_bergamaschi_che_hanno_fatto_co_0_20131010_b7ee1518-316b-11e3-aa16-37ca840ac4a8.shtml ''Corriere della Sera'' 10.10.2013]</ref>. Analoghi servizi di corrieri fiorivano anche nelle città tedesche, in particolare a [[Norimberga]] (''Nürnberger Bothenwesen''), ma anche a [[Colonia (Germania)|Colonia]] e [[Augusta (Germania)|Augusta]]<ref name=Bussi/>.
 
Alla fine del [[Trecento]] ebbe luogoiniziò la prima "rivoluzione postale"<ref name=Fedele>Clemente Fedele, ''Quale posta nel XVI secolo?'' in [http://www.hofbibliothek.thurnundtaxis.de/fileadmin/hofbibliothek/docs/dokumente/i-tasso-e-le-poste-d-europa.pdf atti del convegno I Tasso e le poste d'Europa 2012]</ref> con due riforme: da innanzitutto l'istituzione dei "corrieri ordinari", che partivano cioè in giorni fissi.
Questa evoluzione avvenne innanzitutto in ambito mercantile, dove le ditte commerciali e bancarie della stessa città organizzavano un servizio di corrieri per le proprie missive<ref>Luciana Frangioni, ''Organizzazione e costi del servizio postale alla fine del Trecento'', Prato, 1983</ref>.
Nello stesso periodo anche i sovrani cominciarono ad organizzare i propri servizi postali mediante corrieri ordinari.
 
La parola "posta" è legata ad unall'altra innovazione apportata dalla prima rivoluzione postale, ovvero l'introduzione delle [[stazione di posta|stazioni di posta]] per il cambio dei cavalli<ref name=Fedele/>.
Già nel [[1385]] il [[Ducato di Milano|duca di Milano]] [[Gian Galeazzo Visconti]] aveva stabilito un sistema di posta di questo tipo<ref name="sito Melegnano.net"/>.
[[Enrico IV d'Inghilterra]] nel [[1400]] circa introdusse le stazioni di posta per consentire ai suoi messaggeri reali il cambio dei cavalli. Questi "uffici postali" divennero efficientissimi grazie alla capillarità con cui erano diffusi.
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Un terzo aspetto della prima rivoluzione postale fu perciò l'ammissione della posta privata nel sistema postale statale. Questa evoluzione era collegata all'introduzione del monopolio statale della posta: se non potevano più esserci corrieri privati, i privati dovevano poter utilizzare le poste pubbliche<ref>Clemente Fedele, ''Quale posta nel XVI secolo?'' in [http://www.hofbibliothek.thurnundtaxis.de/fileadmin/hofbibliothek/docs/dokumente/i-tasso-e-le-poste-d-europa.pdf atti del convegno I Tasso e le poste d'Europa]</ref>.
 
Nello stesso periodo anche i sovrani cominciarono anch'essi ad organizzare i propri servizi postali mediante "corrieri ordinari".
 
Nel [[1489]] [[Massimiliano I del Sacro Romano Impero|Massimiliano I]] affidò a [[Janetto de Tassis|Zanetto de Tassis]] e al fratello [[Francesco I de Tassis|Francesco]] il compito di organizzare la cosiddetta "posta di Fiandra" fra la propria corte di [[Innsbruck]] e quella di suo figlio [[Filippo I di Spagna|Filippo il Bello]] a [[Malines]] e [[Bruxelles]]<ref name="hofbibliothek.thurnundtaxis.de">James van der Linden, ''L'amministrazione postale dei Thurn und Taxis nei Paesi bassi Spagnoli 1492-1713'' in [http://www.hofbibliothek.thurnundtaxis.de/fileadmin/hofbibliothek/docs/dokumente/i-tasso-e-le-poste-d-europa.pdf atti del convegno I Tasso e le poste d'Europa]</ref>.