Jacopo della Quercia: differenze tra le versioni

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Fu sepolto nella [[chiesa di Sant'Agostino (Siena)|chiesa di Sant'Agostino]] a Siena.
 
==Scoperta==
Il professore James Beck nella sua attività di studioso del maestro negli anni 90 scoprì un marmo nominato la Madonnna di Agliano di Jacopo della Quercia ed lo studio è stato pubblicato pubblicato in "Studi di storia dell'arte in onore di Mina Gregori" da Silvana Editoriale. <ref>[http://www.abebooks.co.uk/9788836604500/Studi-storia-dellarte-onore-Mina-8836604501/plp Studi di storia dell'arte in onore di Mina Gregori]</ref> [[File:Madonna di Agliano di Jacopo della Quercia.jpg|thumb|Madonna di Agliano scoperta da Jame Beck]]
==Stile==
Lo stile di Jacopo della Quercia si sviluppò a partire da un personalissimo rinnovamento dei modi della [[scultura gotica]], utilizzando influenze e stimoli interni a quel linguaggio. La sua formazione si basava sul linguaggio del [[gotico senese]], che sfrondò dagli effetti più aggraziati e, in certo senso, cerebrali. Assimilò le più avanzate ricerche [[Rinascimento fiorentino|fiorentine]], della scultura borgognona e il retaggio classico, che reinterpretò con originalità, dando origine a opere virili e concrete, dove sotto le complicate pieghe del panneggio [[scultura gotica|gotico]] si nascondono corpi robusti e solidi. Già nei rilievi della [[Fonte Gaia]], a fronte di un impianto generale, consono alla tradizione, si rileva una straordinaria libertà compositiva e un'innovativa vitalità dei rilievi. Il panneggio, assieme alle pose ed ai gesti delle figure, crea un gioco di linee vorticoso che rompe la tradizionale frontalità, invitando lo spettatore a muoversi per scoprire vedute multiple delle opere a tutto tondo<ref name=Z/>.