Relazione d'ordine: differenze tra le versioni

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{{U|Ordine (matematica)|matematica|ottobre 2015}}{{WIP|Ruthven|unione con [[Ordine (matematica)]]}}
 
In [[matematica]], più precisamente in [[teoria degli ordini]], una '''relazione d'ordine''' su di un [[insieme]] è una [[relazione binaria]] tra elementi appartenenti all'insieme che gode delle seguenti proprietà:
* [[Relazione riflessiva|riflessiva]]
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:<math>(x,y) \in R \ </math>
 
ed in tal caso si scrive <math> xRy</math>.
 
Una relazione d'ordine <math>\le</math> è una relazione binaria tra elementi di un insieme <math>A</math> [[Relazione riflessiva|riflessiva]], [[Relazione antisimmetrica|antisimmetrica]] e [[Relazione transitiva|transitiva]].<ref>{{Cita|Reed, Simon|Pag. 3|reed}}</ref>
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=== Primi esempi ===
Esempi ben noti di insiemi parzialmente ordinati sono:
* gli insiemi numerici <math>\mathbb N</math>, <math>\mathbb {Z}</math>, <math>\mathbb Q</math>, <math>\mathbb R</math> muniti della relazione d'ordine totale standard <math>a R b \Leftrightarrow a \leq b</math>,
* l'insieme <math>\mathbb N \backslash \{0\}</math> munito della relazione di [[divisibilità]] <math>a R b \Leftrightarrow a | b</math> (cioè <math>a</math> è un [[divisore]] di <math>b</math>)
Una qualunque famiglia di insiemi munita della relazione di inclusione <math>a R b \Leftrightarrow a \subseteq b</math> (cioè <math>a</math> è [[sottoinsieme]] di <math>b</math>)<h2>Ordine largo e ordine stretto</h2>Alcuni autori<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Vincenzo Aversa|titolo=Metodi quantitativi delle decisioni. Algebra ed analisi elementare in una selezione di problemi di scelta|collana=Manuali per l'università|anno=2000|editore=Liguori Editore|città=|pp=12-15|ISBN=9788820731649}}</ref> definiscono [[relazione d'ordine]] '''"stretto'''" una relazione <math> (A, <) </math> che soddisfi le proprietà [[Relazione antiriflessiva|irriflessiva]], [[Relazione antisimmetrica|antisimmetrica]] e [[Relazione transitiva|transitiva]] (o, equivalentemente e più concisamente, le proprietà [[Relazione asimmetrica|asimmetrica]] e [[Relazione transitiva|transitiva]]), e quindi chiamano relazione d'ordine '''"largo'''" la relazione d'ordine <math> (A, \leq) </math>. L'ordine stretto mira a concentrarsi sulla [[Relazione simmetrica|asimmetria]] della relazione, non considerando la riflessività.
 
=== Proposizione ===
<blockquote>Una relazione d'ordine è asimmetrica se e solo se è irriflessiva<ref name=":0" />.</blockquote>Benché le due definizioni siano distinte, il loro studio non presenta grosse differenze, in quanto tra le due classi di relazioni sussiste una corrispondenza biunivoca molto semplice.
 
Sia <math> A </math> un insieme e denotiamo con <math>\,\Delta(A)</math> la '''diagonale''' di <math>\,A\times A</math>, cioè <math>\ \Delta(A):= \{ (x,x) : x\in A \} </math>, allora ad ogni relazione d'ordine largo <math>(A, \leq)</math> è associata la relazione d'ordine stretto <math>\,(A, (\leq ) \setminus (\Delta(A)))</math>; viceversa ad ogni relazione d'ordine stretto <math>(A,<)</math> è associata la relazione d'ordine largo <math>(A, \; (<)\; \cup \; (\Delta(A)))</math>.
 
== Digrafo di un ordine ==
[[File:Divisibility_graph.png|miniatura|Grafo della relazione di divisibilità]]Se l'insieme <math>A</math> è finito o [[Insieme numerabile|numerabile]] la relazione d'ordine si può rappresentare visivamente mediante un [[Digrafo (matematica)|digrafo]] (risp. finito o numerabile) i cui nodi sono gli elementi di <math>A</math> e tale che due nodi <math>a</math> e <math>b</math> sono connessi da un [[Grafo|arco]] se e solo se <math>a \leq b</math> e non ci sono elementi intermedi tra di loro (cioè non esiste nessun <math>c\ne a,b</math> tale che <math>a \leq c</math> e <math>c \leq b</math>). Il grafo di una relazione d'ordine non può avere [[Grafo|cicli]], mentre può avere più [[Grafo#Connettività|componenti connesse]] e da ogni suo nodo può entrare ed uscire qualsiasi numero di archi. Se il grafo è numerabile, da un nodo possono entrare o uscire infiniti archi (questo è il caso della relazione di divisibilità).
==Ordini semplici, lineari e totali==
Due elementi <math>a</math> e <math>b</math> di un insieme parzialmente ordinato <math>\,(A,\leq)\, </math> si dicono '''confrontabili''' se accade che <math>a \leq b</math> oppure che <math>b \leq a</math>.
 
In generale, due elementi di una relazione d'ordine parziale possono non essere confrontabili, cioè non sono necessariamente in relazione fra di loro. Ad esempio in <math>\mathbb N \backslash \{0\}</math> munito della relazione di divisibilità, gli elementi 2 e 3 non sono in relazione perché nessuno dei due è divisore dell'altro.
 
Un insieme si dice un '''ordine semplice''' o '''lineare''', oppure '''[[ordine totale]]|''ordine totale'']] se per ogni <math>a,b \in A</math> , <math>a</math> e <math display="inline">b</math> sono confrontabili (ossia vale <math>a \leq b</math> oppure <math>b \leq a</math>).
 
Il digrafo di un insieme totalmente ordinato si può rappresentare come un [[segmento]] o una [[retta]] o una [[semiretta]] su cui giacciono tutti i nodi (corrispondenti a tutti gli elementi dell'insieme).
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Per l'insieme parzialmente ordinato della divisibilità, sono catene gli insiemi delle potenze positive di un numero primo e più in generale i sottoinsiemi ottenuti con un processo che inizia considerando un intero positivo e prosegue aggiungendo ad ogni passo un multiplo dell'intero aggiunto in precedenza. Si possono considerare catene finite o infinite; il processo precedente può essere finito o illimitato.
 
== Maggiorante e minorante ==
Sia <math>(A,\leq)</math> un ordine (poset) e <math>\empty \neq S \subseteq O</math>. Allora si dice che un elemento <math>y\in A</math> è un '''[[Maggiorante e minorante|maggiorante]]''maggiorante'']] di <math>S</math> se <math>\forall x \in S,\ x\leq y</math>.
 
Analogamente, in modo [[duale]], un elemento <math>y\in A</math> si definisce un '''[[Maggiorante e minorante|''minorante'']]''' di un insieme <math>S</math> se <math>\forall x \in S,\ y\leq x</math>.
==Maggiorante e minorante==
Sia <math>(A,\leq)</math> un ordine (poset) e <math>\empty \neq S \subseteq O</math>. Allora:
 
si dice che un elemento <math>y\in A</math> è un '''[[Maggiorante e minorante|maggiorante]]''' di <math>S</math> se <math>\forall x \in S,\ x\leq y</math>.
 
Analogamente, in modo [[duale]], un elemento <math>y\in A</math> si definisce un '''[[Maggiorante e minorante|minorante]]''' di un insieme <math>S</math> se <math>\forall x \in S,\ y\leq x</math>.
 
Se <math>S</math> ammette almeno un maggiorante (minorante) allora si dice che <math>S</math> è un sottoinsieme limitato superiormente (inferiormente).
 
Un sottoinsieme che possiede sia maggioranti che minoranti si dice '''limitato d'ordine'''.
 
Se l'insieme <math>S</math> è un insieme numerico con cardinalità maggiore di uno (<math>|S|>1</math>) allora scegliendo un suo sottoinsieme <math>S_2 \subseteq S</math> con cardinalità pari a 2 (<math>|S_2|=2</math>), si può definire il minimo tra i due soli elementi, <math>a</math> e <math>b</math> con la seguente relazione:
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Il massimo tra i due elementi si trova invece con la seguente espressione
:<math>\max\{a,b\}=\mathbf{1}_{\mathbb{R}^+}(a-b) \cdot (a-b)+b</math>
Dove con <math>\mathbf{1} </math> si è indicata la [[funzione indicatrice]].
 
==Elementi massimali e minimali==
Sia <math>(A,\leq)</math> un ordine.
 
===Elementi massimali e minimali===
Sia <math>(A,\leq)</math> un ordine. Si dice che <math>m</math> è l''''elemento minimo''' di <math>A</math> se esiste un <math>x \in A</math> tale che <math>\forall a \in A,\ x\leq a</math>.
 
[[Dualità (teoria degli ordini)|Dualmente]] siSsi definisce '''elemento massimo''' di <math>A</math> un <math>y \in A</math> tale che <math>\forall a \in A,\ a\leq y</math>.
 
L'elemento di massimo e l'elemento di minimo di <math>A</math> si indicano rispettivamente come ''max'' <math>A</math> e ''min'' <math>A</math>.
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*<math>M</math> sarà invece un ''elemento massimale'' se <math> a \in A,\ M \leq a \; \Rightarrow \; a = M </math>.
In generale, massimo ed elemento massimale ''non'' sonocorrispondono laallo stessastesso cosaelemento. Si pensiconsideri acome esempio l'insieme <math>\{2,3,4,5,6\}</math> fornito della relazione di divisibilità.: Essoesso non ammette né massimo né minimo, ma per esempio 3 è un elemento minimale, poiché <math>x|3</math> è soddisfatto solo per <math>x=3</math>. Si presti attenzione inoltre che l'elemento 3 non può essere massimale. Se così fosse, allora 3 non dividerebbe nessun altro elemento dell'insieme, ma <math>3|6</math> che dimostra l'assurdità della asserzione dato che <math>3\ne6</math>. Addirittura 5 è sia elemento massimale che minimale, poiché non è in relazione con nessun altro elemento dell'insieme diverso da se stesso. Dall'esempio è facile intuire che le due definizioni (massimo ed elemento massimale; minimo e elemento minimale) coincidono in presenza di un ordine semplice.
 
===Estremo superiore ed inferiore===
Sia <math>(A,\leq)</math> un ordine e sia <math>\empty \neq S \subseteq A</math>. Definiamo:
 
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<math>m_s=\{x\in A\,|\,{x}\;{e'}\;{minorante}\; {di} \; S \}</math>.
 
Allora un elemento <math>x\in A</math> si dicedicef:
*'''[[Estremo superiore e estremo inferiore|estremo superiore]]''' di <math>S</math> (indicato con <math>{sup}\; S</math>) <math>\min M_S</math>;
 
*'''[[Estremo superiore e estremo inferiore|estremo inferiore]]''' di <math>S</math> (indicato con <math>{inf}\; S</math>) <math>\max m_S</math>.
Osserviamo che, dato un sottoinsieme, non è detto che esso ammetta un minimo o un massimo.
 
===Segmenti iniziali e finali===
Sia <math>(A,\leq)</math> un insieme ordinato e un sottoinsieme <math>S\subseteq A</math>, allora <math>S</math> è detto:
 
*'''segmento iniziale''' di <math>A</math>, se dati due elementi <math>x \in S</math> e <math>y \in A</math>, si ha che <math>y \leq x \Rightarrow y \in S</math>;
*'''segmento finale''' di <math>A</math>, se analogamente <math>x \leq y \Rightarrow y \in S</math>.
 
In altre parole, gli elementi si <math>S</math> non ammettono (rispettivamente) minimo o massimo al di fuori da <math>S</math>.
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== Ordinamenti ben fondati ==
 
Una relazione d'ordine su un insieme <math>A</math> si dice '''"ben fondata'''" o '''[[buon ordinamento]]''' se ogni sottoinsieme <math>Y </math> <math> \subseteq</math> <math> A</math> non vuoto è dotato di minimo, ossia esiste un elemento <math>a \in A</math> tale che <math>a \le x \quad \forall x \in A.</math>
 
Un tipico esempio di ''buon ordinamento'' è quello che stabilisce la relazione d'ordine standard sull'insieme <math>\mathbb N</math> dei numeri naturali. L'affermazione che i naturali sono un insieme ben ordinato, ovvero che ogni sottoinsieme <math>X</math> di <math>\mathbb N</math> ha un minimo viene talvolta chiamata [[Principio del buon ordinamento]] e si può dimostrare essere equivalente al [[Principio di induzione]].
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=== Il teorema del buon ordinamento ===
 
Il '''[[teorema del buon ordinamento]]''' (da non confondere con il [[principio del buon ordinamento]]) asserisce che su ogni insieme non vuoto può essere definita una relazione d'ordine ben fondata (o buon ordinamento). Tale enunciato è equivalente all'[[assioma della scelta]] (cioè assumendolo vero si può dimostrare l'assioma della scelta e viceversa).
 
== Prodotto cartesiano di ordini ==
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* secondo la relazione <math>(a_1, b_1) \leq (a_2, b_2)</math> se <math>a_1 < a_2 \wedge b_1 < b_2</math> o <math>a_1=a_2 \wedge b_1= b_2</math><!-- Particolare importanza assumono in matematica le '''[[Ordine_totale|relazioni d'ordine totali]]''', relazioni tali che due elementi qualsiasi ''a'' e ''b'' risultano '''confrontabili''', cioè deve essere <math>\,a R b</math> o <math>\,b R a</math>. Una relazione d'ordine non necessariamente totale si dice invece '''parziale'''. -->Se i due ordini sono semplici, lo è anche l'ordine lessicografico, ma non necessariamente gli altri due.
 
== Funzioni monotone,e antitonerelazioni d'ordine ==
Siano <math>(OA, \leq)</math> e <math>(P,\preccurlyeq)</math> due ordini e sia <math>f \colon OA \to P</math>.
 
<math>f</math> si dice '''monotona''' se <math>x \leq y \Rightarrow f(x) \preccurlyeq f(y)</math> per ogni x,y in <math>P</math>.
 
<math>f</math> si dice '''antitona''' se <math>x \le y \Rightarrow f(x) \succcurlyeq f(y)</math> per ogni x,y in <math>P</math>.
 
== Note ==
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* [[Insieme totalmente ordinato]]
* [[Relazione d'ordine reticolare]] e [[reticolo (matematica)]]
* [[Insieme ordinato graduato]]
* [[Ordine denso]]
* [[Arborescenza]], o albero con radice
* [[Teoria dei grafi]]
* [[Inversione di Moebius-Rota]]
* [[Relazione di equivalenza]]
* [[Preordine]]