Filosofia della natura: differenze tra le versioni

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Contemporaneamente, a cominciare da [[Alberto Magno]], cominciò ad essere recepito l'influsso dell'[[aristotelismo]] arabo, che portò a un ridimensionamento del ruolo che l'agostinismo aveva avuto fino allora, e provocando accese dispute quando alcuni concetti di derivazione averroistica (come la negazione dell'immortalità dell'anima o dell'origine creazionistica del mondo) sembravano porsi in contrasto con l'ortodossia cristiana. Alberto Magno introdusse allora una distinzione fra l'ambito della [[fede]], di cui si occupa la teologia, e quello della [[scienza]], in cui opera la ragione, pur cercando sempre un punto di incontro tra questi due campi.
 
[[File:Illustration of a hermaphrodite from the Aurora consurgens (15th century).jpg|upright=0.6|left|thumb|Una miniatura del manoscritto ''[[Aurora consurgens]]'' di una stampa risalente al XV secolo: ermafrodito simboleggiante la dualità dello stato solido e gassoso, nonché la riunificazione degli archetipi mascolino-femminino.<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/medioevo-la-scienza-bizantina-e-latina-nascita-di-una-scienza-europea-l-alchimia-nel-medioevo-latino-e-greco_%28Storia-della-Scienza%29/ Enciclopedia Treccani],. L'ermafrodito simboleggia inoltre la riunificazione degli archetipi del mascolino e del femminino (Marie-Louise von Franz, ''Aurora Consurgens'', Bollingen, 1962).</ref>]]
Discepolo di Alberto fu [[Tommaso d'Aquino]], che analogamente si propose di conciliare la [[rivelazione cristiana]] con la [[aristotelismo|dottrina di Aristotele]], riformulandone in chiave nuova la concezione della [[verità]] come corrispondenza tra intelletto e realtà,<ref>Il logico e matematico [[Alfred Tarski]] ha posto la concezione aristotelico-tomista dell'''adequatio rei et intellectus'' a fondamento della moderna concezione semantica della verità (cfr. ''Enciclopedia Treccani'' alla voce "Alfred Tarski"). «La concezione della verità come corrispondenza (''adaequatio'') oltre che da Tommaso d'Aquino è condivisa da tutti coloro che hanno una concezione [[realismo (filosofia)|realistica]] della [[conoscenza]], sia nella versione platonica (Platone, Agostino, Popper), sia in quella aristotelica (Aristotele, Tommaso d'Aquino, Tarski), oppure una concezione fenomenistica (Kant)» (cit. da [[Battista Mondin]], ''Manuale di filosofia sistematica: Cosmologia. Epistemologia'', vol. I, pag. 263, Bologna, ESD, 1999).</ref> e sviluppando il concetto di ''[[analogia entis]]'' e di [[astrazione (filosofia)|astrazione]], il cui utilizzo è stato rivalutato tuttora in più recenti scoperte scientifiche.<ref>F. Bertelè, A. Olmi, A. Salucci, A. Strumia, ''Scienza, analogia, astrazione. Tommaso d'Aquino e le scienze della complessità'', Padova, Il Poligrafo, 1999.</ref> In virtù dell'analogia, o similitudine, esiste secondo Tommaso un perenne passaggio dalla [[Potenza (Aristotele)|potenza]] all'[[atto (Aristotele)|atto]] che struttura gerarchicamente la natura secondo una scala ascendente che va dalle piante agli animali, e da questi agli uomini, fino agli [[angelo|angeli]] e a [[Dio]], che in quanto motore immobile dell'universo è responsabile di tutti i processi naturali. Le intelligenze angeliche hanno una conoscenza [[intuizione|intuitiva]] e superiore, che permette loro di sapere immediatamente ciò a cui noi invece dobbiamo arrivare tramite l'esercizio della [[ragione]]. Tommaso mantenne comunque una certa terminologia neoplatonica parlando anch'egli di un<nowiki>'</nowiki>''Anima Mundi'', causa della Natura, che derivava ''"post aeternitatem"'' dalle Intelligenze, sussistenti ''"cum aeternitate"'', le quali a loro volta discendevano dall'[[Uno (filosofia)|Uno]] o Bene, causa prima ''"ante aeternitatem"''.<ref>C. Fabro, ''Partecipazione e causalità secondo S. Tommaso d'Aquino'', Società Editrice Internazionale, Milano 1958.</ref> Nell'opera di Tommaso, l'attenzione rivolta agli aspetti vitali del mondo fisico troverà espressione in un trattato dedicato all'[[alchimia]],<ref>[[Tommaso d'Aquino]], ''L'alchimia ovvero trattato della pietra filosofale'', trad. di P. Cortesi, Newton & Compton, 1996 ISBN 88-8183-557-6.</ref> ed un altro intitolato ''[[Aurora consurgens]]''.<ref>Tommaso d'Aquino, ''Aurora Consurgens'', a cura di P. De Leo, Kemi, 2002 ISBN 9786001344343.</ref>