Glauco Pellegrini: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nasce a [[Siena]] ma è veneziano di adozione - la sua famiglia di origine veneziana era profuga nel capoluogo toscano quando nasce nel [[1919]] - e nel corso della sua carriera cercheàcercherà molto spesso di far emergere la sua spiccata simpatia per la città veneta nella quale vive ininterrottamente sino al [[1940]]. Inizia come giornalista ma la sua creatività lo porta a divenire ben presto autore di testi radiofonici e teatrali. Frequenta, divenendone amico, [[Francesco Pasinetti]] che lo aiuta a intraprendere la carriera di [[Regista cinematografico|regista]] soprattutto di [[Documentario|documentari]] che, dal [[1942]] al [[1951]], dirige in numero elevato (''Venezia insorge'', ''Prigionieri del golgo'', ''Arquà Petrarca'', ''L'esperienza del cubismo'', ''Lo scultore Manzù'', ''Dove nasce il Piave'', ecc.) venendo spesso premiato con riconoscimenti nazionali e internazionali.
 
Il suo esordio nel [[cinema]] avviene nel [[1944]] quando a [[Venezia]], nella neonata industria cinematografica di [[Repubblica di Salò|Salò]], viene chiamato a scrivere [[Soggetto (cinema)|soggetto]] e [[Sceneggiatura cinematografica|sceneggiatura]] per il film ''[[La buona fortuna]]'' di [[Fernando Cerchio]], di cui sarà anche aiuto regista, proseguendo poi nel [[Secondo dopoguerra|dopoguerra]] sceneggiando e scrivendo il [[Soggetto (cinema)|soggetto]] di [[Tombolo, paradiso nero]] per la regia di [[Giorgio Ferroni]]. Il suo primo lungometraggio è ''[[Ombre sul Canal Grande]]'', del 1951. Questo film, interamente girato in una Venezia insolita e a cupa, che mescola cronaca nera, noir e denuncia sferzante verso una borghesia ipocrita e decadente.