Gomoario: differenze tra le versioni

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Nel [[360]] Costanzo premiò Gomoario nominandolo ''[[magister equitum]]'' del [[cesare (titolo)|cesare]] [[Giuliano (imperatore romano)|Giuliano]] in [[Gallia]]. Probabilmente il suo ruolo era anche quello di controllore del cesare in favore del cugino e imperatore; infatti Giuliano, dopo essere stato acclamato imperatore dalle truppe, rimosse Gomoario dall'incarico, rimandandolo da Costanzo, in quanto, notò, Gomoario aveva già tradito in passato un ribelle. Costanzo inviò Gomoario con alcuni ''[[laeti]]'' a sbarrare il passo di Succi, tra i monti ''Haemus'', a Giuliano. Non si hanno altre notizie di Gomoario durante il regno di Giuliano (361-363).
 
Gomoario fu richiamato in servizio dall'[[Usurpatori dell'Impero romano|usurpatore]] [[Procopio (usurpatore)|Procopio]], appartenente alla medesima [[dinastia costantiniana]] di cui aveva fatto parte Costanzo, quando questi si ribellò all'imperatore [[Valente (imperatore romano)|Valente]] ([[365]]). Gomoario combatté, al comando di metà dell'esercito di Procopio, in Asia Minore; aveva con sé [[Flavia Massima Faustina Costanza|Costanza]], figlia postuma ed unica erede di Costanzo II, grazie alla quale riusciva a stimolare il senso di lealtà alla dinastia costantiniana delle truppe di Valente. Dopo alcuni successi iniziali, Procopio incontrò Valente nella [[battaglia di ThyatiraTiatira]] (in [[Lidia]], nel marzo/aprile [[366]]): le sorti della battaglia furono segnate quando Gomoario, facilmente convinto dal suo amico [[Arbizione]], abbandonò Procopio e passò con alcuni dei suoi uomini nel campo di Valente. Si ritirò a vita privata poco dopo la battaglia.
 
== Bibliografia ==
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{{Portale|antica Roma|biografie}}
 
[[categoriaCategoria:Magistri equitum]]