Reform Act 1832: differenze tra le versioni

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Il periodo successivo fu conosciuto come le "Giornate di maggio", con un grande livello di agitazione politica, tale che alcuni temevano la rivoluzione. Alcuni manifestanti sostennero il rifiuto del pagamento delle tasse, e vi fu un generalizzato ritiro di depositi dalla [[Banca d'Inghilterra]]. L'Unione Politica Nazionale inviò petizioni alla Camera dei Comuni, chiedendo che si tagliassero i finanziamenti al governo fino a quando la Camera dei Lord non avesse acconsentito alla riforma. Alcune manifestazioni furono convocate per l'abolizione della nobiltà, e alcuni anche per l'abolizione della monarchia.
 
In queste circostanze, il [[Arthur Wellesley, I duca di Wellington|Duca di Wellington]] ebbe grandi difficoltà a costruire il sostegno per la sua premiership, nonostante la promessa di una riforma moderata. Ciò lasciò [[Guglielmo IV]] con nessuna altra scelta che recuperare Lord Grey. Alla fine il re acconsentì a riempire la Camera dei Lord con Whigs; tuttavia, senza la conoscenza del suo gabinetto<ref>Con un gesto che gli guadagnò il giudizio favorevole di W. [[Bagehot]], in ''La Costituzione inglese'', vent'anni dopo.</ref>, [[Arthur Wellesley, I duca di Wellington|Wellington]] diffuse una lettera tra i pari Tory, incoraggiandoli a desistere da ulteriori opposizione, e avvertendoli delle conseguenze nel caso in cui avessero scelto di continuare. Astenendosi da ulteriori voti, la legislazione passò alla [[Camera dei Lord]], e la Corona non fu costretta a creare nuovi pari. Il disegno di legge ricevette finalmente l'assenso reale il 7 giugno 1832, diventando così legge.
 
==Contenuti della legge==