Regime del Terrore: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: Markup immagini, accessibilità
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 63:
 
=== Indulgenti e arrabbiati ===
L'acuirsi del Terrore, con le continue e indiscriminate esecuzioni che ormai colpivano “tutte le fazioni”, come voleva Robespierre, cominciò a preoccupare numerosi deputati in seno alla Convenzione. Iniziò una campagna per l'indulgenza, che chiedeva di sospendere la pena capitale e abrogare la legge dei sospetti, svuotando le prigioni. Leader di questa campagna fu Danton, rientrato a Parigi dopo un periodo passato in campagna con la moglie, nel corso del quale aveva cercato di allontanarsi dalla politica parigina. Il suo appoggio alla politica di Robespierre contro la scristianizzazione era appunto una manovra per frenare gli eccessi dei radicali e portare il leader giacobino dalla sua. Tuttavia, molti dantonisti erano stati compromessi nello scandalo della [[Compagnia francese delle Indie orientali|Compagnia delle Indie]], che riguardava una serie di affari sporchi e di tangenti. Lo stesso Danton poteva esserne implicato. In un primo momento, comunque, Robespierre difese il suo collega, facendo cadere le accuse che gli pendevano sul capo.
 
Nel frattempo [[Camille Desmoulins]], per dare maggiore eco alla causa degli [[indulgenti]], iniziava a pubblicare un nuovo giornale, “Il Vecchio Cordigliere”. Dopo aver portato, sulle colonne del giornale, veementi attacchi agli hébertisti, con lo scopo di epurarli dal Comitato di salute pubblica, Desmoulins prese a scagliarsi contro l'intero sistema del Terrore, denunciando lo strapotere dei comitati<ref>Mathiez e Lefebvre, ''op. cit.'', vol. II, p. 53</ref>. Ciò gli alienò l'amicizia di Robespierre, suo ex compagno di studi. Il leader giacobino decise di rompere con gli indulgenti.