Giovanni Ferrari: differenze tra le versioni
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|Nome= Giovanni Ferrari
|Immagine= Giovanni Ferrari Juventus.jpg
|Didascalia= Ferrari alla Juventus nei primi anni 1930
|Sesso= M
|CodiceNazione = {{ITA 1861-1946|Italia}}
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}}
Annoverato tra i migliori giocatori della sua generazione ([[Carlo Felice Chiesa]] lo ha definito «una della più complete mezzali sinistre della storia»<ref name="Chiesagioc">{{cita|Chiesa, ''Il secolo azzurro''|p. 253}}</ref>) e considerato come il prototipo dell'interno sinistro nel ''[[Metodo (calcio)|Metodo]]''<ref name="Berra">Ettore Berra. Revisioni di fine stagione: gli attaccanti'', da ''[[Il Calcio Illustrato]]'', 23 (VIII), 8 giugno 1938, p. 2.</ref>, è uno dei calciatori italiani più vincenti, potendo vantare nel ''palmarès'' personale due [[Coppa del Mondo FIFA|Coppe del Mondo]] e una [[Coppa Internazionale]] conquistate negli anni
== Biografia ==
[[File:Casa natale di Giovanni Ferrari (Alessandria).jpg|thumb|left|upright=0.5|La casa natale di Giovanni Ferrari in via Tripoli, ad Alessandria.]]
Crebbe nel popolare quartiere della [[Canarola]], uno dei più poveri d'Alessandria, che prendeva il nome da un canale di scolo che l'attraversava<ref>{{cita|Boccassi Dericci|p. XXVIII}}</ref><ref>{{cita web |cognome=Gilardenghi |nome=Carlo |url=http://www.isral.it/web/web/risorsedocumenti/gilardenghi_piasa%20Ratas.htm |titolo=Plasa Ratas e El Canton di Rus |accesso=20 giugno 2013 |editore=Isral.it}}</ref>; sin da giovanissimo mostrò interesse per il pallone, tanto che dichiarò: «''la "passionaccia" per il gioco del calcio è entrata in me non appena sono stato capace di camminare''»<ref>Citato in {{cita|Caligaris, ''Grig100''|p. 26}}</ref>. Precoce talento, diventò popolare tra i giovani della città
Convinse subito l'allenatore [[Carlo Carcano]], che seguì in varie squadre tra gli anni
Fu per lungo tempo istruttore presso il Centro Tecnico Federale di [[Coverciano]], rivestendo peraltro assieme a [[Paolo Mazza]] il ruolo di [[commissario tecnico]] dell'Italia durante i Mondiali del 1962.
Tra le sue ultime apparizioni pubbliche vi fu la sfilata al [[Camp Nou]] di [[Barcellona]], nella cerimonia inaugurale dei [[Campionato mondiale di calcio 1982|Mondiali del 1982]]; nell'occasione volle portare con sé la prima tessera della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|Federazione]], datata 1921<ref name="Caligaris2627">{{cita|Caligaris, ''Grig100''|pp. 26-27}}</ref>. Morì pochi mesi dopo all'ospedale San Carlo di Milano per un collasso cardiocircolatorio, conseguenza di un'emorragia esofagea e gastrica che lo aveva colpito alcuni giorni prima; lasciò la moglie
== Caratteristiche tecniche ==
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Nel 1925 fu segnalato da Carcano, neo-allenatore dell'[[FBC Internaples|Internaples]], ai dirigenti, che lo acquistarono per 5 000 lire<ref name="Chiesagioc" />. L'interno fu decisivo nella [[Prima Divisione 1925-1926|stagione 1925-1926]], in cui l'ancora inesperta squadra [[Campania|campana]] raggiunse per la prima volta nella sua storia le finali di Lega Sud, poi perse contro l'[[Unione Sportiva Alba Audace|Alba]] di [[Roma]]<ref name="Bedeschi">{{cita web |cognome=Bedeschi |nome=Stefano |url=http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=72996 |titolo=Gli eroi in bianconero: Giovanni Ferrari |accesso=22 giugno 2013 |editore=Tuttojuve.com |data=6 dicembre 2012}}</ref>.
Considerato il successo della coppia, i dirigenti alessandrini, che uscivano da una difficile stagione in cui la squadra aveva rischiato la retrocessione, si convinsero
Sempre più frequentemente richiesto da grandi squadre, nel 1929 Ferrari rimase all'Alessandria poiché questa, non potendogli offrire un ingaggio migliore, scelse di promettergli la cessione gratuita per l'anno successivo, a patto di rimanere ancora per un campionato<ref name="Pennacchia79">{{cita|Pennacchia, ''Il Calcio in Italia''|pp. 79-80}}</ref>. Il torneo [[Serie A 1929-1930|1929-1930]] fu positivo per il ''club'' e grazie alla prolificità dell'interno, che segnò 19 reti e nel corso della stagione debuttò in Nazionale, si mantenne a lungo al vertice della classifica, per poi cedere posizioni nel corso del girone di ritorno. A quel punto la società fece un estremo tentativo per non svincolare il giocatore, escludendolo dai titolari delle ultime gare per scarso impegno e sperando così di poter venir meno ai patti<ref name="Pennacchia79" />; Ferrari giocò la sua ultima partita in maglia cinerina il 1º giugno 1930,
[[File:Formazione Juventus 1934-1935.jpg|thumb|left|upright=1.3|La Juventus 1934-1935: Ferrari è il sesto in piedi da sinistra.]]
===== La Juventus del ''Quinquennio'' =====
Ferrari fu espressamente richiesto alla Juventus da Carcano nel momento in cui gli fu offerta la guida della prima squadra; essendo a conoscenza degli accordi tra il calciatore e l'Alessandria, era cosciente che il suo ingaggio per la società non avrebbe rappresentato un pesante esborso<ref name="Pennacchia79" />. Ferrari ne ebbe 22 000 lire annue più bonus<ref name="Chiesagioc" /><ref>{{cita|Pennacchia, ''Gli Agnelli e la Juventus''|p. 142}}</ref>.
Alla Juventus, dove già erano presenti centravanti prolifici ([[Giovanni Vecchina|Vecchina]] e poi [[Felice Borel|Borel]]) Carcano poté sfruttare le doti di manovra di Ferrari, che andò dunque
Con i bianconeri vinse cinque scudetti in altrettante stagioni e fu, in tutti i cinque campionati, il secondo cannoniere della squadra, malgrado la riduzione degli obblighi d'attacco; disputò 160 partite su 166<ref>Giampiero Paviolo. ''La Juve si fidanza con l'Italia: cinque scudetti in fila, un record'', da ''La Stampa'', 13 giugno 1999, p. 37</ref>. Particolarmente importante fu la rete segnata all'81' di [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]-Juventus del 2 giugno 1935 che, in virtù della contemporanea sconfitta dell'[[Associazione Sportiva Ambrosiana-Inter|Ambrosiana]] sul campo della [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], assegnò lo scudetto ai bianconeri. Fu quella anche l'ultima gara di Ferrari con la Juventus; alla fine dell'anno fu inserito in lista di trasferimento.
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=== Allenatore ===
==== Club ====
===== Juventus
Nel 1941-1942 Ferrari fece ritorno alla Juventus dopo sei anni per ricoprire il ruolo di giocatore
[[File:Brescia1946.jpg|thumb|upright=1.3|Ferrari, a sinistra, allenatore del Brescia nel 1945-1946.]]
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* {{bibliografia|Pennacchia, ''Il Calcio in Italia''|[[Mario Pennacchia]]. ''Il Calcio in Italia''. Torino, UTET, 1999.}}
* {{bibliografia|Sappino|Marco Sappino (a cura di). ''Dizionario del calcio italiano - Vol. 2''. Milano, Baldini, Castoldi & Dalai, 2000.}}
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