André Kertész: differenze tra le versioni

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Kertész è il fratello che vede per noi.|Paul Dermeé}}
Acquistò una [[Leica]] nel [[1928]] e insieme a [[Henri Cartier-Bresson]] iniziò a lavorare per la rivista ''Vu'', il cui stile influenzò anche l'americana ''[[Life (rivista)|Life]]''. Nel [[1929]] Kertész partecipò alla prima mostra indipendente di fotografia, conosciuta come il ''Salon de l'escalier'', insieme a Berenice Abbott, [[Laure Albin-Guillot]], [[George Hoyningen-Huene]], Germaine Krull, [[Man Ray]], [[Nadar]] e [[Eugène Atget]].
 
Nel [[1933]] si presentò per Kertész una buona occasione per dimostrare il proprio lavoro quando la rivista ''Le sourire'' gli offrì cinque pagine da riempire in piena libertà. Riprendendo il tema delle distorsioni che utilizzò già nel [[1917]] per delle immagini di un nuotatore, Kertész affittò uno specchio deformante da un circo e nel suo studio realizzò una serie di fotografie di due modelle, Hajinskaya Verackhatz e Nadia Kasine. Nasce la serie delle ''Distorsioni'' in cui Kertész cerca di applicare non tanto un ''[[surrealismo]]'' fine a se stesso, quanto una ricerca sulle possibilità di deformare il corpo umano, utilizzando la luce come solo lui sapeva fare.