Isola di Sant'Onorato: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m titolo di sezione standard |
m formattazione |
||
Riga 5:
|Immagine = Ile_Ste_Honorat.jpg
|LarghezzaImmagine =
|Didascalia = L'
|Mappa = Map-Lerins-Honorat.PNG
|Mappa_localizzazione = FRA
Riga 55:
}}
L''''
==Descrizione==
L'isola misura 1.500 m di lunghezza e 400 m di larghezza. La costa è bassa e meno accogliente rispetto a quella dell'[[Isola di Santa Margherita (Lerino)|
La vegetazione è costituita da [[pino marittimo|pini marittimi]] e da [[pino domestico|pini domestici]].
== Storia ==
{{vedi anche|Abbazia di Lerino}}
Verso la fine del [[IV secolo]] vi si rifugia
La messa in [[commenda]], le incursioni di [[Saraceni]], [[Repubblica di Genova|Genovesi]], [[Spagnoli]], le guarnigioni militari non favoriscono la vita monastica. Nel [[1047]] i monaci più giovani vengono catturati e condotti in [[Spagna]], dove vengono poi riscattati da San Yzarn.
Dopo i numerosi attacchi, nel [[XIV secolo]] viene installato un sistema di segnalazioni tra la torre fortificato del monastero e la torre di Suquet a Cannes.
Nel [[1400]] l'isola viene saccheggiata e in seguito l'abbazia ospita dei soldati nei luoghi fortificati del monastero.
Tra il [[1635]] e il [[1637]] l'isola viene invasa dagli Spagnoli: vengono costruite fortificazioni, disposte [[batteria (militare)|batterie]] di [[cannone|cannoni]] sulle cappelle e installate guarnigioni. Il lento declino dell'abbazia porta alla sua chiusura nel [[1788]], quando vi restano solamente quattro monaci. Con la [[Rivoluzione francese]] viene confiscato e venduto.
Nel [[1859]] il monastero viene restituito al culto. Dal [[1869]] appartiene alla [[congregazione religiosa|congregazione]] dell'[[
Nel [[1886]] l'isola rimane soggetta alla [[Diocesi di Fréjus-Tolone|vescovo di Fréjus]], quando le altre parrocchie dell'[[
==La fortezza==
[[File:Forteresse (ile Saint-Honorat).jpg|thumb|upright=0.7|left|La fortezza dell'
La fortezza fu costruita nel [[1073]] su un promontorio a sud da Adel'Dert, abate di Lerino, per proteggere i monaci dai [[pirati saraceni]].
La porta d'ingresso è a quattro metri dal suolo: vi si accedeva tramite una scala, ora sostituita da scalini in pietra. Di fronte all'entrata una scalinata conduce alla cantina con [[volta a botte]]. Al primo piano si trova il "chiostro del lavoro", con arcate ad [[ogiva]] e volte del [[XIV secolo]] e del [[XVII secolo]] (una delle colonne è una [[pietra miliare]] romana). Al secondo piano c'è il "chiostro della preghiera", con colonnette in marmo bianco (offerta da [[Genova]] come risarcimento per l'attacco e la cattura dei monaci). Da lì si accede alla
La piattaforma, guarnita di merlature e caditoie, è del XV secolo e si trova alla sommità del vecchio [[mastio]], rinnovato nel [[XIX secolo]] da [[Eugène Viollet-le-Duc]] che ha restaurato una [[guglia]]
==La
[[File:Saint-Honorat - chapelle de la Trinité.jpg|thumb|Cappella della Trinità]]
Posta sull'estremità dell'isola, la
La [[navata]] è coperta da una volta a botte e il [[coro (architettura)|coro]] da una [[cupola]], una delle prime ad essere costruita nell'[[Europa medievale]]. Sulla sua sommità si trova un [[oculo]]. La copertura in [[tegola|tegole]] all'antica (''tegulae et imbrices'') è un restauro del [[1930]]. La datazione è incerta: si suppone che sia anteriore al [[XII secolo]]. Gli edifici adiacenti alla cappella probabilmente erano utilizzati durante i [[rito funebre|riti funebri]]. Il bacino tipo cisterna all'estremità sud-est e la posizione strategica della cappella ebbero una funzione militare durante l'occupazione spagnola nel XVII secolo. Il segno di una palla di cannone al livello dell'architrave, nella finestra della prima campata del fianco nord, testimonia il ruolo militare della cappella.
==Forni per proietti==
Due forni per proietti (''fours à boulets'') sono stati costruiti nel [[1794]] per ordine di [[Napoleone Bonaparte]] alle estremità est e ovest dell'isola. Due forni simili si trovano alle estremità dell'[[Isola di Santa Margherita (Lerino)|
==Un vigneto rinomato==
Come molte comunità monastiche, alla fine del XIX secolo i monaci hanno creato una [[distilleria]]. Chiusa nel [[1903]] per il pericolo di esplosioni, fu riattivata dopo la [[seconda guerra mondiale]]. Tuttora esistente, è dotata di un [[alambicco]] del [[1948]] utilizzata da frate Giancardo, maestro liquorista, per produrre [[liquore|liquori]] rinomati.<ref>Nicole Lafont, « Printemps des liqueurs : une journée pleine de douceur avec les moines de Lérins », dans ''Nice-Matin'', 14 mai 2008</ref>
I vigneti si estendono per 8 ettari e producono 12.000 bottiglie di liquore e 35.000 bottiglie di vino l'anno, acquistate dai più prestigiosi ristoranti francesi, dall'[[Hôtel Matignon]], dal [[Palazzo dell'Eliseo]], dall'[[Assemblea
Il
Nel 2007 la vendita di vini, liquori e altri prodotti commercializzati dal monastero è stata pari a 960.000 [[euro]]
Riga 96:
==Galleria d'immagini==
<gallery>
Image:Abbaye de Lérins.jpg|La chiesa e il monastero l'
Image:Saint-Honorat - colonnes gênoises 2.jpg|Colonnato genovese del monastero fortificato.
Image:Saint-Honorat - restauration Viollet-le-Duc.jpg|Restauro di Viollet-le-Duc.
|