Abd al-Salam Arif: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Di ideali panarabisti, divenne membro dell'organizzazione clandestina degli [[Organizzazione degli ufficiali patriottici|Ufficiali Patriottici dell'Iraq]] e nel 1948 partecipò alla [[Guerra arabo-israeliana del 1948|guerra arabo-israeliana]] in Palestina. Al ritorno in patria entrò a fa parte del Comando generale delle forze armate irachene.
Quando Kassem fu rovesciato dal violento [[Colpo di Stato|colpo di stato]] del febbraio [[1963]], egli venne eletto Presidente dell'Iraq per via della vasta popolarità di cui godeva. Fu in principio sostenuto dal partito [[Ba'th]] che tuttavia gli divenne in seguito ostile quando ʿĀref, che nutriva sentimenti [[nasser]]iani, portò avanti un brusco tentativo di disfarsi dell'ipoteca ba'thista sul finire del 1963.
Suo fratello [[Abd al-Rahman Arif|ʿAbd al-Rahmān ʿĀrif]], anch'egli militare di carriera, lo sostituì alla Presidenza della Repubblica.
== Operato ==
Il Presidente ʿĀrif cercò di implementare la costruzione di un Iraq più moderno ma il suo regime, sostanzialmente [[autoritarismo|autoritario]], finì per corroborare un sistema di potere clientelare (per lo più a base clanica) poggiato sulle cospicue entrate petrolifere, pregiudicando le possibilità di sviluppo dell'Iraq. ʿĀrif si fece attuatore di accordi con le multinazionali straniere del petrolio, in particolare con l'[[Iraq Petroleum Company]], che in cambio di maggiori royaties potevano mantenere il monopolio sull'estrazione e sulla produzione del greggio, determinandone prezzi e quantità. Nel 1964 decretò la nazionalizzazione di banche e maggiori industrie del paese, misura che tuttavia palesò l'inadeguatezza tecnica e amministrativa degli apparati statali e che in sostanza si concluse in un fallimento.
== Onorificenze ==
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