Porta dello Spirito Santo: differenze tra le versioni

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La nuova porta, che fu abbellita da sculture, fu chiamata ''Porta Reale'' e recava sul fornice l'iscrizione "EGREGIE NIDI SUM REGIA PORTA PLATEE / MENIA NOBILITANS HIC URBIS PARTHENOPEE" che ancor oggi campeggia su un edificio della [[via Toledo]] all'altezza del [[Palazzo De Rosa]].
 
Nel [[1528]] la porta Reale fu demolita, per essere sostituita da una nuova porta che fu posta a termine dell'asse viario di via Toledo, aperto nel [[1536]] dal viceré don Pedro di Toledo. Essa costituiva il nuovo ingresso da nord e dall'area collinare alla città e si apriva nell'ampliamento della cinta muraria promosso dal viceré verso ovest.

Le si attesta in un primo momento (secondo il volere ufficiale del viceré, suo fondatore) la denominazione di ''porta Reale'', come per l'antico accesso duecentesco che aveva sostituito, talvolta con la specificazione ''nuova'' per distinguerla dalla vecchia; successivamente all'apertura della [[basilica dello Spirito Santo]] fu chiamata comunemente ''Porta dello Spirito Santo'', mutuando il nome dalladall'importante edificio di culto che peraltro diede il nome alla zona in cui fu posizionatasorgeva (la parte nord di via Toledo appunto).
 
Inoltre in seguito all'apertura negli immediati paraggi delle quattro [[via Cisterna dell'Olio|cisterne per la conservazione dell'olio]], progettate da [[Giovanni Vincenzo Della Monica]] su deliberazione degli Eletti di Città del [[1588]], la porta era indicata raramente come ''porta dell'Olio''. Anche la denominazione ''porta Toledo'', con evidente richiamo al viceré che aveva aperto porta e strada, è raramente attestata.
 
== Architettura ==