Asura: differenze tra le versioni

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{{Citazione|''Asura'' dalle mani d'oro, dalla corretta guida, colui che è misericordioso, che aiuta, vieni verso di noi. Respingendo i demoni e gli stregoni, emergi dal buio ''Deva'' da tutti invocato.|Ṛgveda, I, 35|hiraṇyasto asuraḥ sunītaḥ sumṛḍīkaḥ svavavāṃ yātv arvāṅ apasedhan rakṣaso yātudhānān asthād devaḥ pratidoṣam gṛṇānaḥ|lingua=sa}}
[[File:Cambogia, asura da preah khan, stile di bayon, 1190-1210 ca..JPG|thumb|Statua di Asura a [[Preah Khan]] in [[Cambogia]]]]
 
'''Asura''' ([[Alfabeto devanagari|devanāgarī]]: असुर) è un termine del [[Lingua vedica|sanscrito vedico]] che indica, nel [[Vedismo]], una classe particolare degli Dèi.
 
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La derivazione del termine ''Asura'' è dubbia, probabilmente deriva dal termine ''aśu'' che indica "respiro", "spirito vitale" oppure dal termine ''as'' che indica l' "esistere".
 
Interessante è la presenza nella [[mitologia scandinava]] di una classe di dei (gli [[Æsir]]) con funzioni e prerogative simili, ugualmente in lotta con la classe avversaria dei [[Vanir]].
 
Con il termine ''Asura'' vengono indicati nel ''[[Ṛgveda]]'' (testo [[Veda|vedico]] risalente tra il XX e il XV secolo a.C.) varie divinità tra cui: [[Savitar]] (I, 35, 10), [[Varuna|Varuṇa]] (I, 24, 14), [[Rudra]] (II, 1, 6), [[Indra]] (I, 174,1), [[Agni]] (V, 12, 1) e [[Soma (Vedismo)|Soma]] (IX, 72,1).
 
Successivamente alcuni di questi Dèi primordiali verranno detronizzati dai ''[[Deva]]'' (देव); questi ultimi con il tempo acquisiranno connotazioni positive, attribuendo invece caratteri demoniaci agli antichi ''Asura''. Da tenere presente, tuttavia, che nei più antichi inni del ''Ṛgveda'' i termini ''Deva'' e ''Asura'' sono intercambiabili, come nel seguente passo:.
 
{{Citazione|''Asura'' dalle mani d'oro, dalla corretta guida, colui che è misericordioso, che aiuta, vieni verso di noi. Respingendo i demoni e gli stregoni, emergi dal buio ''Deva'' da tutti invocato.|Ṛgveda, I, 35|hiraṇyasto asuraḥ sunītaḥ sumṛḍīkaḥ svavavāṃ yātv arvāṅ apasedhan rakṣaso yātudhānān asthād devaḥ pratidoṣam gṛṇānaḥ|lingua=sa}}
È nel ''[[Śatapatha Brāhmaṇa]]'' (IX, 5,1, 12 e sgg., risalente a circa l'VIII secolo a.C.) che in ambito tardo vedico si trova una prima spiegazione della detronizzazione degli ''Asura'' a vantaggio dei ''Deva''. Secondo questo testo ambedue le classi degli Dèi furono originati dallo stesso principio, ''[[Prajāpati]]'', e dotati sia della parola vera che di quella falsa, ma se i ''Deva'' scelsero il "vero", gli ''Asura'' gli preferirono il "falso".
 
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In questa opposizione [[Raffaele Pettazzoni]] ricorda, nel 1920, l'ipotesi interpretativa da lui considerata "estrema" dell'orientalista tedesco del XIX secolo [[Martin Haug]] (1827-1876) il quale ha ritenuto di scorgere una scissione iniziale tra clan indoari sfociata in culti diversi che avrebbero poi determinato la nascita dello [[zoroastrismo]]. Difatti [[Ahura Mazdā]] è il dio unico dello zoroastrismo, e, secondo questa ipotesi, per infondere una connotazione negativa gli hindu in una fase successiva hanno chiamato Asura le divinità demoniache e negative.<ref>{{Cita libro|autore = Raffaele Pettazzoni|titolo = La religione di Zarathustra nella storia religiosa dell'Iran|anno =1920|editore = Zanichelli|città =|p =|pp =|ISBN =}}</ref>
 
==Influssi malefici degli Asura==
Una connotazione malefica degli Asura si ritrova negli accenni del filosofo ed esoterista [[Rudolf Steiner]], secondo il quale essi rappresentano un'antica forza demoniaca risalente ad epoche primordiali, distinta da quella più recente di [[Lucifero]], e da quella di [[Arimane]] (o [[Satana]]).<ref>«Gli spiriti arimanici, o spiriti mefistofelici, sono quelli che propriamente (se si prendono i nomi con esattezza) vengono chiamati dalla concezione medioevale gli spiriti di Satana, da non confondersi con Lucifero» (R. Steiner, ''Influssi luciferici, arimanici, asurici'', conferenza del 1909).</ref> Si tratterebbe di entità in grado di sviluppare il [[male]] «con una forza anche più intensa di quella delle potenze sataniche nell'[[Atlantide|epoca atlantica]], o degli spiriti luciferici nell'[[Lemuria|epoca lemurica]]». Secondo Steiner, il loro influsso sull'umanità, che finora non si è ancora esplicato, comincerebbe già nella nostra epoca a far sentire i suoi primi effetti, che consistono in un ottenebramento della coscienza dell'[[io (filosofia)|Io]], inducendo l'uomo a credere di essere soltanto il risultato di eventi fisici o puramente materiali, e soprattutto a vivere come se egli lo fosse:
{{citazione|L'uomo non saprà nulla e non vorrà saper più nulla di un mondo [[spirito (filosofia)|spirituale]]. Non si limiterà ad insegnare che le più alte idee morali umane sono soltanto sviluppi superiori degli impulsi [[animali]]; non si limiterà ad insegnare che il [[pensiero]] umano è soltanto una trasformazione di ciò che anche l'animale possiede; non si limiterà ad insegnare che l'uomo è affine all'animale in ciò che concerne la sua figura e che anche tutta la sua entità discende dall'animale; bensì prenderà questa concezione sul serio e vivrà conforme ad essa: [... ] gli uomini vivranno anche come animali e si sprofonderanno negli istinti e nelle passioni puramente animali. E in molte cose che qui non è il caso di descrivere, in molte delle selvagge orge di vana sensualità che oggi soprattutto nelle grandi città vanno affermandosi, noi già vediamo risplendere i grotteschi inferni di quegli spiriti che designiamo come asurici.|Rudolf Steiner, ''[http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/maestri/influssi.htm Influssi luciferici, arimanici, asurici]'', conferenza tenuta il 22 marzo 1909}}
 
== Note ==