Gorgiera (abbigliamento): differenze tra le versioni

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La ''gorgiera'' è un [[colletto (abbigliamento)|colletto]] pieghettato che fa parte dell'[[abbigliamento]] aristocratico maschile e femminile dal [[XVI secolo|XVI]] al [[XVII secolo]]. Il termine deriva probabilmente dal francese ''gorge'', parola tuttora usata per dire gola. La gorgiera comparve in Italia nella sua forma più semplice, attorno al 1530, quando la penisola cadde sotto il dominio spagnolo di Carlo V. All'inizio era scherzosamente chiamata ''lattuga'' ed era tutt'uno con la camicia bianca, che era pure dotata di polsini arricciati. La comparsa della gorgiera, insaldata con amido, era collegata con la moda degli abiti molto accollati. Verso la metà del secolo la sua misura aumentò notevolmente, fino ad arrivare, verso la fine del [[Cinquecento]], a monumentali "ruote" in lino finissimo o totalmente in [[merletti|merletto]]. Ormai staccata dalla camicia, la gorgiera italiana si avvalse della maestria delle merlettaie veneziane che crearono veri e propri capolavori ad ago o a tombolo. Tuttavia questo colletto era quanto mai scomodo. La testa si presentava su un grande piatto di lino pieghettato che irrigidiva ogni movimento, tanto più che cannucce nascoste lo tenevano in forma e lo rialzavano sulla nuca, moda - sembra - iniziata da [[Caterina de' Medici]]. Con l'avvento dei colli a bavera, ossia dei grandi colletti quadrati di pizzo di moda in Italia attorno al [[1630]] che si adagiavano morbidamente sulle spalle, la moda della gorgiera scomparve. In [[Germania]] e nelle Fiandre, sotto il nome di Duttenkragen, fu portata fino all'inizio del XVIII secolo,<ref>Ludmila Kibalova - Enciclopedia illustrata della moda, pag 399 - La Pietra, Milano - 1969 </ref> come testimoniano i dipinti di [[Rembrandt]] o [[Frans Hals]]. Ebbe tuttavia un breve ritorno di fiamma nell'[[Ottocento]] quando il gusto romantico, influenzato anche dal [[melodramma]] e dalla lettura dei romanzi storici, ripescò questo antico colletto, senza comunque tornare alle esagerazioni barocche.
 
==Note==
<references/>Ludmila Kibalova - Enciclopedia illustrata della moda, pagina 399 - La Pietra, Milano - 1969
 
==Bibliografia==
* Rosita Levi Pizetsky - Storia del costume in Italia Volume III - Istituto editoriale italiano - 1966
* Ferruccia Cappi Bentivegna - Abbigliamento e costume nella pittura italiana, Volume II - Carlo Bestetti, Roma - 1964
 
==Note==
<references/>Ludmila Kibalova - Enciclopedia illustrata della moda, pagina 399 - La Pietra, Milano - 1969
 
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