Persona (filosofia): differenze tra le versioni

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Molti critici delle posizioni bioetiche cattoliche sostengono che alcuni teologi autorevoli del passato concordano nel ritenere un embrione "non persona". Fanno riferimento ad autori fondamentali, come [[San Tommaso d'Aquino]] che in effetti riteneva che l'[[anima]] (dal greco ''anemos'', respiro) subentrasse nell'individuo in un momento successivo al suo concepimento fisico. Per i metafisici cattolici come Tommaso è evidentemente la presenza dell'anima a fare di un uomo una persona. Dunque anche per lui l'embrione non sarebbe tale.
 
Il filosofo [[Adriano Pessina]], studioso di [[Henri Bergson]] e allievo del prof. [[Adriano Bausola]], di fronte all'uso non soltanto analogo, ma equivoco, del termine persona nei dibattiti bioetici, propone di ritornare a parlare dell'essere umano e dei suoi diritti<ref>A. Pessina, Bioetica. L'uomo sperimentale, Bruno Mondadori, Milano 2006</ref>. Al di là di questa proposta "pragmatica", in sede [[Filosofia teoretica|teoretica]] Pessina ricorda, dopo aver evidenziato l'uso [[teologico]] della nozione di persona<ref>A. Pessina "Venire al mondo. Riflessione filosofica sull'uomo come figlio e come persona, in Cariboni, Oliva, Pessina, Il mio amore fragile. Storia di Francesco", XY.it. Editore, Arona 2011</ref> che è stato proprio [[Tommaso d'Aquino]] a sottolineare che la nozione di persona umana, a differenza di quella di persona, è una nozione univoca, che indica esclusivamente l'essere umano nella sua unicità empirica. Nella storia della filosofia, troviamo almeno tre significati di persona riferiti all'uomo: la persona come soggetto psichico ([[John Locke]]), la persona come agente morale ([[Immanuel Kant]]) e la persona umana come soggetto ontologico ([[Tommaso d'Aquino]]). Pessina sviluppa una serrata critica alle teorie di [[Peter Singer]] che intendono attribuire anche all'animale la peculiarità della persona e mette in luce come sia proprio la soggettività [[ontologia|ontologica]] ad essere la condizione di possibilità della soggettività psichica e morale<ref>A. Pessina, Barriere delle mente e barriere del corpo. Annotazioni per un'etica della soggettività empirica e in A. Pessina ''Paradoxa. Etica della condizione umana'', Vita e Pensiero, Milano 2010</ref>. Nel saggio del 2009, ''Biopolitica e persona''<ref>Rivista Medicina e Morale. Rivista internazionale di bioetica</ref>, Pessina ha evidenziato come la sostituzione della nozione di essere umano con quello di persona, intesa nell'accezione psichica o etica, si è trasformata in uno strumento di discriminazione tra gli esseri umani, che rischiano di perdere i loro diritti proprio nelle condizioni di estrema fragilità, quali lo sviluppo e la malattia.
 
È comunque interessante notare come un concetto nato dalla teologia cristiana possa finire per essere utilizzato da cristiani e non cristiani contro le posizioni non medievali di una Chiesa ritenuta "cristiana".