Referendum abrogativi in Italia del 1993: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 3:
==I referendum==
La stagione referendaria dei Radicali negli anni Novanta è caratterizzata dalla presentazione di referendum per la riforma elettorale anglosassone, maggioritaria, uninominale e a un turno, all'interno di una strategia che individua nella riforma del sistema elettorale la chiave per la riforma dell'intero sistema politico, dato che la «proporzionale» rappresentava lo strumento tecnico su cui reggeva il sistema partitico e le formule dei governi di coalizione della prima repubblica italiana.
{{vedi anche|Referendum_abrogativo_del_1991_in_ItaliaReferendum abrogativo del 1991 in Italia#Storia del movimento per l'introduzione del sistema elettorale maggioritario in Italia}}
[[Immagine:Lista marco pannella 1994.jpg|150px|right]]
I Radicali pur essendo protagonisti della nuova iniziativa insieme al Comitato di [[Mario Segni|Segni]] - riproponendo i quesiti elettorali del Senato e dei Comuni, rivisti dopo la bocciatura della Corte Costituzionale nel 1991 - marcarono fin dall'inizio la distanza rispetto agli altri promotori: furono aggiunti altri tre referendum al pacchetto, abrogativi del finanziamento pubblico dei partiti, di norme della legge sulla droga e dell'affidamento alle Usl dei controlli ambientali, e raccogliendo, insieme al Comitato per la Riforma Democratica (CORID), le firme per l'abolizione dei Ministeri delle Partecipazioni Statali, dell'Agricoltura e del Turismo.