Homo sum, humani nihil a me alienum puto: differenze tra le versioni

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Come ogni altra citazione od opera in generale ebbe grande successo ed ampia valutazione nei secoli dopo la fine di Terenzio. Minor ruolo ebbe nell'[[Cristianesimo|epoca cristiana]], che osservando la delicatezza dei sentimenti, l'indulgenza e la comprensione dell'animo umano interpretò i suoi scritti come precursori dell'arte dell'amore per il prossimo{{cn}}, e nel [[Medioevo]] in cui essi seguitarono ad essere letti ed interpretati. Ma il principale successo venne con l'[[Umanesimo]] e il [[Rinascimento]]<nowiki> in cui si sviluppò l'ideale della dignità umana e la citazione divenne portavoce dell'</nowiki>''humanitas'' appena sviluppatasi.
 
Una celebre parafrasi del motto è stata adottata dal linguista [[Roman Jakobson]], dai molteplici interessi in ogni disciplina collegata con la linguistica: ''Linguista sum; linguistici nihil a me alienum puto'' («sono un linguista, non considero a me estraneo nulla di linguistico»).<ref>{{Cita libro|autore = Roman Jakobson|titolo = Saggi di linguistica generale|anno = 2002|editore = Feltrinelli|città = Milano|p = 6|pp = |ISBN = 8807816938}}</ref> Una parafrasi compare nei "fratelli Karamazov" di Dostoevskij: " satana sum, et nihil humani a me alienum puto..."
 
Una parafrasi compare ne "[[I fratelli Karamazov]]" di [[Fëdor Dostoevskij|Dostoevskij]]: [[Satana]] sum et nihil humanum a me alienum puto", intendendo qui che Satana, usando assumere le sembianze umane, è costretto a subirne anche gli acciacchi, per esempio dei [[Reumatismo|reumatismi]].
 
== Note ==