Villa Balestra: differenze tra le versioni

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Il giardino pubblico odierno occupa soltanto una parte abbastanza esigua dei terreni originali della Villa Poggio, che ne costituisce il nucleo storico.
 
La costruzione della villa si deve al cardinale bolognese [[Giovanni Poggio (cardinale)|Giovanni Poggio]] (citato anche come "Poggi") il quale, già tesoriere della Camera apostolica di [[Paolo III]], fu da questi molto apprezzato e quindi inviato nunzio in Spagna per tre anni come "collettore degli spogli di tutte le Spagne" (una sorta di esattore generale dei cespiti dovuti al papa), e successivamente nunzio nella Germania da poco luterana. Dalle nunziature tornò ricco, e decise di investire in immobili le risorse accumulate; a Roma si fece costruire Villa Poggio, che però non gli appartenne a lungo<ref>Lì, ''"zelando sempre l'onor di Dio e della Chiesa Cattolica, procurandovi a tutta possa l'unione tra il Sacerdozio e l'Impero, favoreggiandovi in ogni occasione i [[Gesuiti]], grandemente promosse la convocazione del Sagro [[Concilio di Trento]], e a dismisura si meritò il gradimento del Papa insieme e dell'lmperadore"'' ([[Carlo V]]). Gradimento assai convinto, talché dopo la Spagna il cardinale Poggio nel [[1544]] fu inviato nunzio nella Germania travagliata dalla [[Riforma protestante]]. Fu l'imperatore stesso a suggerire al papa successivo ([[Giulio III]]) di farlo cardinale, e così fu fatto. Al suo ritorno in Italia il cardinale Poggio, visto che ''"le decime degli Spogli de quali fu Collettore avevanlo più che poco arricchito, oltre le copiose limosine da lui giornalmente distribuite, impiegò somme grandi in bellissime fabriche, sagre e profane, che tuttora si ammirano in [[Tropea]], in [[Bologna]], in [[Mantova]] e in [[Roma]].[...] Edificò egli finalmente in Roma fuori della [[Porta del Popolo]] una sontuosa Villa con Palazzo, Giardino, e Vigne, e nel Palazzo sono ammirabili le pitture di [[Pellegrino Tibaldi]]"''. Purtroppo - prosegue il biografo - ''"Confinava la Villa Poggi con [[Villa Giulia|quella di Papa Giulio lllIII]] e questi mostrato avendone al Cardinale approvazion somma, ed una specie di desiderio d'esserne il possessore, detto fatto il Cardinale ne fece dono all'insigne suo benefattore."'' Si veda per tutta la vicenda [http://books.google.it/books?id=R3DJRrLAVLkC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false ''Notizie degli scrittori bolognesi raccolte da Giovanni Fantuzzi''], tomo VII, Bologna 1789, pagg. 66-69.</ref>.
 
Tuttavia, ancora nel [[1834]], in un [http://books.google.it/books?id=K25TiIlkdb0C&pg=PA11&dq=%22villa+Poggi%22+roma&hl=en&sa=X&ei=AZHKU-ahPLTJ4QTYvYDQAQ&ved=0CDYQ6AEwAw#v=onepage&q=%22villa%20Poggi%22%20roma&f=false Dizionario enciclopedico delle scienze, lettere ed arti compilato da Antonio Bazzarini] la villa - ormai chiamata generalmente "Poggi", viene designata come ''"la villa Poggi fuori di Porta del Popolo a Roma, dove ora si fermano i cardinali e gli ambasciatori quando fanno il loro pubblico ingresso a ricevere i complimenti della nobiltà."''.