Castello Malaspina (Fosdinovo): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m orfanizzo immagini
Riga 32:
 
== I Malaspina dello Spino Fiorito ==
Il primo a chiamarsi [[Malaspina]] fu [[Alberto Malaspina (nobile)|Alberto]], discendente diretto di [[Oberto I (nobile)|Oberto]], capostipite della nobile ed illustre famiglia degli [[Obertenghi]] (945 d.C.). Sull'origine di questo nome vi sono varie teorie e leggende. Una di queste, illustrata in un dipinto conservato in una sala del castello, ne fa risalire l'origine all'anno 540 d.C. quando il giovane nobile Accino Marzio vendicò la morte del padre sorprendendo il re dei Franchi [[Teodeberto II]] nel sonno e trafiggendolo alla gola con una [[spina]]. Il grido disperato del re “Ah ! mala spina !” dette origine al cognome e, in seguito, al motto di famiglia “SUM MALA SPINA MALIS, SUM BONA SPINA BONIS” “Sono una spina pungente per i cattivi, e una spina che non punge per i buoni”.
Il figlio di Alberto, il marchese [[Obizzo Malaspina|Obizzo]], fu uno dei personaggi più celebri ai tempi di [[Federico Barbarossa]], prima affrontandolo insieme ai comuni ribelli, poi, quando l'imperatore prese il sopravvento, sostenendolo e combattendo contro [[Milano]] (1157).
[[File:Fosdinovo-castello Malaspina9.JPG|miniatura|sinistra|Lo stemma dei [[Malaspina]] nel castello]]
Nel 1221 la famiglia si divise in due rami, i Malaspina dello Spino Secco e quelli dello Spino Fiorito. A questi ultimi fu assegnato, fra gli altri, il [[Marchesato di Fosdinovo|feudo di Fosdinovo]].<ref>Dadà, p. 65</ref>
L'atto formale di cessione di tutte le terre, distretti e giurisdizioni da parte dei Nobili di Fosdinovo a Spinetta Malaspina avvenne, tuttavia, soltanto nel 1340.
Nel dominio di Fosdinovo gli successe il nipote [[Galeotto I Malaspina|Galeotto I]], figlio del fratello Azzolino. Sposò Argentina Grimaldi e fu un famoso giureconsulto. Il suo monumento funebre è senza dubbio l'opera d'arte più significativa conservata all'interno della [[Chiesa di San Remigio (Fosdinovo)|chiesa di San Remigio]].
Da allora i Malaspina dello Spino Fiorito governarono sul prestigioso [[feudo]] di [[Fosdinovo]] ininterrottamente per quasi cinque secoli. Solo l'avvento della [[rivoluzione francese]], ed i suoi echi, posero termine al loro dominio, con l'annessione dello stesso alla [[Repubblica Cisalpina]]. Si trattò tuttavia di una breve parentesi. Per effetto del [[Congresso di Vienna]] del 1815, infatti, gli ex feudi dei Malaspina furono incorporati nel [[ducato di Modena e Reggio]]. Dopo la rivoluzione del 1848 a Fosdinovo si costituì un primo governo provvisorio. Ma l'anno successivo di nuovo gli austriaci restaurarono il governo estense che durò fino al 1859. Si formò allora a Fosdinovo il secondo governo provvisorio durato fino alla proclamazione del Regno d'Italia.
 
Il castello nel frattempo, con la morte di [[Carlo Emanuele Malaspina]], era passato in proprietà al marchese Giuseppe Azzolino che aveva cercato di venderlo ad un notaio. Questi l'avrebbe sicuramente demolito, se non fosse stato per l'intervento della [[Austria-Este|casa ducale di Modena]] la quale, sostituendosi all'acquirente, impedì la distruzione di uno dei più bei castelli della Lunigiana. Fu quindi comprato dall'amministrazione dell'ospedale di Fosdinovo. Nel 1866 fu finalmente, e definitivamente, riacquistato dal marchese Carlo, figlio di Torquato, che così restituiva alla famiglia quello che era stato da essa custodito per quasi un millennio. Alla sua morte passò in eredità al fratello Alfonso il quale, non avendo avuto figli, lo lasciò al nipote Alessandro, figlio della sorella Cristina e del marchese Filippo [[Filippo Torrigiani]], senatore del regno. Insieme ai beni Alessandro ne acquisì anche il nome. Gli successe il figlio Carlo Filippo Torrigiani Malaspina. A lui si devono tutti quei lavori di restauro che, durati dal 1960 al 1965, riportarono il castello al suo antico splendore dopo i devastanti bombardamenti della seconda guerra mondiale.<ref>Dadà, p. 70</ref>
 
== Note ==