Isola Tiberina: differenze tra le versioni

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== Monumenti ==
=== Templi ===
Il ''[[Tempio di Esculapio]]'' venne inaugurato nel [[289 a.C.]] e sorgeva nella parte meridionale dell'isola, nel luogo oggi occupato dalla [[Basilica di San Bartolomeo all'Isola|chiesa di San Bartolomeo]]: al suo interno un pozzo prenderebbe la posizione di una fonte collegata al santuario. Ai lati del tempio si trovava un portico per l'accoglienza dei pellegrini e soprattutto dei malati. Nella parte settentrionale si trovavano alcuni piccoli santuari legati a culti particolari, ora situati fra le fondamenta dell'[[OspedaleFatebenefratelli San Giovanni Calibita|Ospedale Fatebenefratelli]]. Questi erano: due templi dedicati nel [[194 a.C.]] [[Tempio di Fauno|a Fauno]] e [[Veiove]]; un sacello per ''Iuppiter Iuralius'' (ossia "garante dei giuramenti"), oggi sostituito dalla [[chiesa di San Giovanni Calibita]], ma in cui un [[pavimento musivo]] mostra una dedica al dio; un altare dedicato al dio ''[[Sanco|Semo Sancus]]'', di origine sabina. Altri culti attestati sull'isola erano rivolti a [[Tiberino]] e [[Gea|Gaia]], e a [[Bellona (divinità)|Bellona]] (detta ''Insulensis'').
 
Al posto dell'obelisco, dopo la sua scomparsa, venne eretta una colonna (poi trasferita nel portico della [[Basilica di San Bartolomeo all'Isola|chiesa di San Bartolomeo]]) dove il 24 agosto di ogni anno si affiggeva l'elenco di chi non aveva seguito il precetto [[pasqua]]le; la colonna si frantumò nel [[1867]] a causa dell'urto di un carro. Si racconta che nel [[1834]] [[Bartolomeo Pinelli]], presente nella lista, si lamentò ufficialmente in sacrestia per essere stato inserito come miniatore, anziché incisore. Oggi sul luogo centrale si trova una piccola edicola reggicroce fatta costruire da [[papa Pio IX]] nel [[1869]] da parte di [[Ignazio Jacometti]], che nelle quattro nicchie raffigurò i santi collegati all'isola: [[san Bartolomeo]], [[Paolino di Nola|san Paolino da Nola]], [[san Francesco d'Assisi]], e [[san Giovanni di Dio]]. Nella stessa data del 24 agosto ricorreva la festa dei [[anguria|cocomeri]], in cui numerosi venditori esponevano la propria merce sull'isola; nel frattempo alcuni praticavano una gara di nuoto, dal [[ponte Fabricio]] a [[ponte Rotto]] per afferrare i cocomeri: i giochi sono stati proibiti nel [[1870]] a seguito degli incidenti dovuti alla corrente del fiume.