Spettro visibile: differenze tra le versioni

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In [[fisica]] lo '''spettro visibile''' è quella parte dello [[spettro elettromagnetico]] che cade tra il [[giallo]] e il [[marrone (colore)|marroncino]] includendo tutti i colori percepibili dall'[[occhio]] umano che danno vita dunque al fenomeno della [[luce]]. La [[lunghezza d'onda]] della luce visibile nell'aria va indicativamente dai 380 ai 750[[nanometro|nm]]<ref>{{Cita libro | titolo = Biology: Concepts and Applications | autore = Cecie Starr | editore = Thomson Brooks/Cole | anno = 2005 | isbn = 0-534-46226-X | url = http://books.google.com/books?id=RtSpGV_Pl_0C&pg=PA94&dq=380+750+visible+wavelengths&as_brr=3&ei=g7x0R5erIISOsgOtsLGeBw&ie=ISO-8859-1&sig=wJ7g0EcU-QUF29vfvl36YNg-FtU }}</ref>; le lunghezze d'onda corrispondenti in altri mezzi, come l'acqua, diminuiscono proporzionalmente all'[[indice di rifrazione]]. In termini di [[frequenza|frequenze]], lo spettro visibile varia tra i 400 e i 1200 tera[[Hertz]].
 
{{senza fonte|La massima sensibilità media dell'[[occhio]] umano probabilmente si ha ai 560 nm (540 THz) dello spettro elettromagnetico, più o meno in corrispondenza del colore [[giallo citrino]] anche se la tettemperaturatemperatura media della sto superficie della [[fotosfera]] solare di 5777 [[Kelvin]] dà un picco ai 400-450 nm ([[azzurro]]-[[ciano]], gradazioni di [[blu]]) fuori dall'[[atmosfera terrestre]] (diagramma wavelength-picco emissione W.A.Steer) e mediamente ai 510-530 nm sulla [[Terra]] a causa della [[rifrazione]] atmosferica ovvero nel verde citrino.}}
 
== Storia ==