Limitanei: differenze tra le versioni

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Nelle fonti del V e del VI secolo risulta che i ''limitanei'' coltivassero terreni concessi dallo stato e in genere esenti da tasse. Per lungo tempo si era ritenuto che la concessione di terreni da coltivare alle truppe di frontiera risalisse addirittura all'Imperatore [[Alessandro Severo]] (222-235), sulla base di un passo della ''[[Historia Augusta]]''; in seguito, però, la ''Historia Augusta'' ha perso credibilità agli occhi degli studiosi in quanto si è scoperto essere un falso storico, e si preferisce dare rilevanza alle altre fonti, che attestano la concessione di terre da coltivare ai ''limitanei'' solo a partire dal V secolo.<ref>{{cita|Zuckerman|pp. 165-166.}}</ref>
 
La concessione di terre ai ''limitanei'' deriva dalla tradizione di distribuire terre ai veterani. Come attestano numerose leggi, ai veterani venivano distribuite terre vacanti o incolte: una legge del 325 attesta che ai veterani erano assegnate «terre vacanti» da tenere «in perpetuo con piena immunità» (''Codice Teodosiano'', VII,20.3), mentre un'altra legge del 364 attesta che ai veterani erano assegnate anche «terre incolte, lasciate dai loro proprietari e piene di rovi a causa del prolungato abbandono» (''Codice Teodosiano'', VII,20.8 e VII,20.11). Secondo l'anonimo autore del ''[[De rebus bellicis]]'' (IV secolo), i veterani ricevevano terre lungo la frontiera «per arare quei luoghi che prima avranno difeso». PoichèPoiché il lavoro di soldato era ereditario e i figli ereditavano dai padri veterani anche le terre assegnate dallo stato, nel giro di tre o quattro generazioni gran parte dei ''limitanei'' divennero possessori di terre.<ref>{{cita|Zuckerman|p. 169.}}</ref>
 
In genere queste terre vacanti o incolte assegnate ai ''limitanei'', e perciò denominate ''agri limitanei'', erano esenti da tasse, come ribadisce peraltro la novella 24 di [[Teodosio II]] (443), che tra l'altro impose ai civili che si erano impossessati di terre esenti da tasse di restituire le suddette terre ai ''limitanei''. In Egitto, tuttavia, le terre possedute dai ''limitanei'' non erano affatto esenti da tasse; questo perchèperché, mentre in altre regioni di frontiera vi era disponibilità di terre vacanti, e quindi esenti da tasse, da assegnare alle truppe, in Egitto non vi erano terre abbandonate, a causa del suo suolo molto fertile.<ref>{{cita|Zuckerman|p. 168.}}</ref>
 
Le condizioni di vita dei ''limitanei'' erano pessime, come attestato dalle leggi e dalle fonti romane dell'epoca. La novella 4 dell'Imperatore Teodosio II, datata 438, descrive i ''limitanei'' come nè civili nè veri soldati, che «nelle solitudini più remote e miseramente remunerati, combattono con fatica e difficoltà la fame e la miseria». Spesso i ''limitanei'' lamentavano ritardi nella paga, problema che l'Imperatore [[Anastasio I Dicoro|Anastasio I]] tentò di risolvere tramite una nuova riforma fiscale, ma che nonostante ciò si ripresentò più grave di prima sotto il regno di [[Giustiniano I]].<ref>{{cita|Zuckerman|p. 170.}}</ref> [[Sinesio di Cirene]], in una lettera datata 405 (Epistola 140), descrive l'operato del ''dux'' di Cirenaica, che estorse del soldo i ''milites limitanei'' a lui sottoposti, concedendo loro in cambio «esenzioni dal servizio e dalla disciplina, permettendo loro di andarsene dove possano trovare di che vivere».