Filosofia della natura: differenze tra le versioni

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In tempi recenti è stata da più parti affermata la necessità di una ripresa della riflessione filosofica sulla natura<ref>[[Massimo Cacciari]], ''Filosofia della natura, oggi'', “Micromega. Almanacco di Filosofia”, 5, 2002, pp. 151-161.</ref>. È stato argomentato che una riflessione filosofica, con delle basi ben fondate sulle moderne concezioni scientifiche del mondo fisico e biologico, è necessaria sia per un'interpretazione e una comprensione effettiva dei dati e delle teorie [[scienza|scientifiche]], sia per l'elaborazione di concezioni [[antropologia|antropologiche]] che non ne trascurino le basi fisico-biologiche.
 
D'altra parte anche all'interno della comunità scientifica viene spesso rimarcata la necessità di un'elaborazione in chiave ontologica, epistemologica (e filosofica in senso generale) delle tecniche e delle teorie scientifiche utilizzate, nonché delle conseguenze pratiche del loro impiego (sull'ambiente, sui pazienti, sulla società, ecc.).
In questo senso viene auspicata la rinascita di una riflessione filosofica sulla natura (che tuttavia non si candidi come sostitutiva delle scienze, ma a queste si accompagni), già in parte avvenuta (al di là dei termini utilizzati o auspicati quali '"filosofia della natura'", "[[ontologia (fisica)|'ontologia (della) fisica']]", '"ontologia della biologia'", ecc.) con il fiorire contemporaneo di nuove discipline a cavallo tra scienza e filosofia quali la [[filosofia della fisica]], la [[filosofia della biologia]] o l'[[epistemologia]] [[evoluzione|evoluzionistica]].
 
== Note ==