Yoshinori Ōsumi: differenze tra le versioni

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Lo scienziato belga [[Christian de Duve]] venne insignito del premio Nobel per la medicina o [[fisiologia]] nel [[1974]], per la scoperta dei lisosomi.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/de-duve-christian-rene/|titolo=Christian de Duve, Nobel 1974|sito=treccani.it|accesso=2016-11-01}}</ref> Osservazioni durante gli [[Anni 1960|anni '60]] avevano mostrato che grandi quantità di materiale cellulare, o addirittura interi organuli danneggiati, possono, a volte, trovarsi all'interno di questi ultimi.
 
Si suppone dunque che la [[cellula]] debba avere una modalità di [[Trasporto di membrana|trasporto]] del materiale cellulare ai lisosomi per la degradazione. Ulteriori ricerche microscopiche dimostrano, in effetti, l'esistenza di particolari vescicole costituite di doppia membrana che favoriscono l'acquisizione del materiale cellulare da parte dei lisosomi. Christian de Duve, lo scienziato dietroa cui si deve la scoperta dei lisosomi, conia dunque il termine "autofagia", per descrivere questo tipo di processo. Le nuove vescicole, invece, prendono il nome di "[[Autofagosoma|autofagosomi]]".<ref name=":4">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/autofagia_(Dizionario-di-Medicina)/|titolo=Autofagia, Enciclopedia Treccani|sito=Treccani.it|accesso=2016-11-01}}</ref> In tale processo, questi ultimi operano infatti inglobando il materiale citoplasmatico da degradare grazie all'azione di particolari enzimi. In un secondo momento, attraverso alcune proteine, dette [[Proteina SNARE|SNARE]], avviene la fase di riconoscimento in cui la membrana più esterna dell' autofagosoma e la membrana del lisosoma si uniscono e gli enzimi lisosomiali degradano il resto, tra cui la membrana interna dell'autofagosoma (che quindi, come dice il nome stesso, si 'autofagocita').<ref name=":4"/>
 
Tra gli [[Anni 1970|anni '70]] e [[Anni 1980|'80]] le ricerche si concentrano sull'identificazione di un ulteriore processo di degradazione, basato sui [[Proteasoma|proteasomi]], particelle citoplasmatiche multiproteiche a forma di cilindro. In questo campo, [[Aaron Ciechanover]], [[Avram Hershko]] e [[Irwin Rose]] vengono insigniti del [[premio Nobel per la chimica]] nel [[2004]], per aver scoperto la degradazione mediata dalla proteina [[ubiquitina]].<ref>{{Cita web|url=http://www.pfizer.it/cont/comunicati-stampa/0803/2731/premio-nobel-per-la-chimica-.asp|titolo=Premio Nobel Chimica 2004|accesso=2016-11-01}}</ref>