Sé (coscienza): differenze tra le versioni

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{{citazione|Quando l'uomo si è [[incarnazione|incarnato]] per la prima volta ha potuto guardare in alto a uno [[Spirito (filosofia)|spirito]] superiore e dirsi: "tu devi diventare come lui che ti guida di incarnazione in incarnazione". Che si dica: "l'uomo guarda in alto al suo Sé superiore al quale deve diventare sempre più simile"; oppure che si dica, nel senso dell'[[esoterismo]] cristiano: "l'uomo guarda in alto a un [[Angelo]] come a un grande modello", si tratta fondamentalmente della stessa cosa.|[[Rudolf Steiner]], ''[http://www.archiatiedizioni.it/files/pre-ebook/Steiner/angeli_opera/#p-61-anchor Angeli all'opera nell'evoluzione dell'uomo tra la terra e il cosmo]'', vol. 1, conferenze del 1908, ''O.O.'' 105 <ref>Testo orig.: ''Die Entwicklung von Erde und Mensch'' - Bd. 1, traduzione di Giusi Graziuso, Archiati Verlag, 2008.</ref>}}
 
Il lavoro sulla coscienza di sé è un elemento fondamentale anche nella ricerca sul potenziale umano e la crescita personale attraverso interventi psicologici e di counseling. In questo ambito, il ricercatore Daniele Trevisani espone un principio che evidenzia la correlazione tra un lavoro profondo sulla coscienza dei diversi "strati del sé", i confini dei ruoli, i diversi sé interni all'individuo e le energie psichiche dell'individuo stesso, evidenziando un "teorema delle identità multiple" secondo il quale esiste una concorrrenza interna tra i diversi strati del sé per l'utilizzo del tempo di vita e delle energie disponibili:
 
{{citazione|Principio 1 del [[potenziale umano]] – [[Identità]], ruoli ed energie mentali (Trevisani, 2009, p. 73): le energie mentali sono collegate alle capacità di: riconoscere i diversi ruoli giocati ed eliminare le forme di concorrenza interna per le energie disponibili, con aumento di una cultura dei confini tra ruoli; capire bene come distribuire energie e tempi nei diversi ruoli giocati in un certo momento della vita, staccare mentalmente da un [[ruolo]] (es. lavorativo) prima di entrare in un ruolo diverso (es.: genitore); evitare trascinamenti e confusioni di ruolo; capire quali [[priorità]] dare e saper rinunciare senza rimpianti a pretese di onnipotenza e desiderio di “voler essere dovunque” o “voler essere in troppi ruoli”, capacità di rinuncia serena e consapevole, senza rimpianto; armonizzazione dei sé multipli in una identità sana, coerente, senza dissonanze interne tra i ruoli, ancorata a principi solidi; gustare e assaporare il vissuto del tempo speso in un ruolo e attività connesse senza voler essere contemporaneamente in un ruolo e attività diverse e concorrenti (incremento della [[presenza mentale]]); pulizia mentale dalle [[aspettative]] sbagliate su di sé, inerenti i ruoli proposti dai media e dalla cultura dominante, e ricerca di una propria [[identità]] più vera.<ref>Trevisani, Daniele (2009). ''Il potenziale umano. Metodi e tecniche di coaching e training per lo sviluppo delle performance''. Franco Angeli, Milano, ISBN 9788846498625. 2° Ristampa 2015. p. 73</ref>}}
 
Il teorema delle identità multiple e della concorrenza delle energie nel sé ha anche forti implicazioni per la moderna condizione dei sé multipli creati dalle identità digitali, identità con un proprio ciclo di vita che pone continue richieste al soggetto (tempo, energie, risorse)<ref>il tema viene trattato in diverse opere, tra cui: Identità digitali di Phillip J. Windley, Tecniche Nuove, 2006</ref>, la frammentazione del sé in ulteriori strati alcuni dei quali operano nella vita fisica mentre altri ancora in un universo parallelo digitale che alimenta questa concorrenza per le energie e per i tempi dell'individuo. Uno dei rischi evidenziati da diversi autori è l'eccessivo assorbimento di energie da parte dei sé digitali (profili social, giochi di ruolo online, gioco online, personalità online) con la perdita di una chiara cultura di coscienza del vero sè e riduzione di una ecologia sana dei confini del sé personale e digitale.
 
== Note ==