Ramses I: differenze tra le versioni

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{{C|La voce è stata spostata da [[Ramesse I]] a [[Ramses I]] a gennaio 2012 con la motivazione "sposto a nome più comune", ma nel testo Ramses compare solo un paio di volte; la tabella e l'incipit hanno Ramesse. Se lo spostamento è corretto, per coerenza va adeguato il testo.|Antico Egitto|dicembre 2016}}
{{Avvisounicode}}
{{Monarca
|nome = RamesseRamses I
|immagine = Statue Paramesses Munich.JPG
|legenda = Testa che si ritiene raffigurante il visir Paramesse, futuro RamesseRamses I, in [[granito]]. Staatliches Museum Ägyptischer Kunst, [[Monaco]]
|titolo = [[Faraone|Re dell'Alto e Basso Egitto]]
|regno = [[Nuovo Regno dell'Egitto|Nuovo Regno]]
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|coniuge 4 =
|coniuge 5 =
|figli = [[Seti I]], Bithia
|motto reale =
|firma =
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}}
{{Bio
|Nome = RamesseRamses I
|Cognome =
|Sesso = M
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== Origini e carriera ==
[[File:Ramses I.jpg|sinistra|miniatura|280x280px|RamesseRamses I in atto di presentare offerte a [[Osiride]]. Alland Pierson Museum, [[Amsterdam]].]]
Originariamente chiamato '''Paramesse''' (anche Pramesse, Pramessu o Pramesisu), non era di sangue reale, essendo nato in una famiglia della aristocrazia guerriera oriunda del [[delta del Nilo]], probabilmente della città di [[Avaris]], l'antica capitale degli invasori [[Hyksos|''hyksos'']] e centro del culto di [[Seth]]<ref name=":1">Eugene Cruz-Uribe, The Father of Ramses I: OI 11456, Journal of Near Eastern Studies, The University of Chicago Press, Vol. 37, N. 3 (giugno 1978), pp. 237–244.</ref>. L'egittologo [[Scozia|scozzese]] [[Kenneth Kitchen]] ha stabilito che Ramesse sarebbe nato, indicativamente, pochi anni prima di [[Tutankhamon]] (1341 a.C.)<ref name=":2">Kenneth A. Kitchen, Il Faraone trionfante, Laterza, Bari (1994). p.29.</ref>. Era figlio di un comandante di nome Seti, capo degli arcieri<ref name=":2" />. Suo zio, l'ufficiale Khaemwaset, era marito di Tamwadjesy, una parente del viceré di [[Kush]] e donna a capo dell'harem di [[Amon]]<ref name=":1" />. Questi legami illustrano l'alto lignaggio della famiglia del futuro RamesseRamses I, che incontrò il favore di [[Horemheb]], l'ultimo faraone della tumultuosa e gloriosa [[XVIII dinastia egizia|XVIII dinastia]] e anch'egli proveniente dalle fila del'esercito, che lo elevò al rango di [[visir]]<ref name=":2" /><ref>{{Cita web|url=http://carlos.emory.edu/RAMESSES/|titolo=Who Was Ramesses I?}}</ref>. Ricoprì inoltre cariche prestigiose quali: ''Comandante delle truppe,'' ''Capo degli arcieri, Capo dei carri di Sua Maestà, Soprintendente della cavalleria, Capo delle fortezze di Sua Maestà, Soprintendente delle Bocche del Nilo, Scudiero di Sua Maestà, Scriba reale, Capo dei giudici, Luogotenente del Re dell'[[Alto Egitto|Alto]] e [[Basso Egitto]], Messaggero del Re per tutti i Paesi stranieri''<ref name=":2" />.
 
Lo stesso Horemheb era stato un nobile senza legami di parentela con la famiglia reale e, partendo dall'esercito, si era fatto strada nella corte come consigliere di [[Tutankhamon]] (1333 a.C. - 1323 a.C.) e del suo successore, il vecchio [[Ay]] (1323 a.C. - 1319 a.C.<ref>Erik Hornung, ''Ancient Egyptian Chronology'', Krauss & Warburton editors (2006) p. 493.</ref>), fino a impadronirsi del trono. Senza figli e in età ormai avanzata, al termine del suo regno Horemheb designò ufficialmente RamesseRamses quale proprio erede e successore, presumibilmente per le sue doti di amministratore e la discendenza di cui già godeva (i futuri [[Seti I]] e [[Ramses II|Ramesse II]])<ref>Kitchen (1994). p.31.</ref>.
 
==Breve regno e morte==
[[File:Abydos chapel reliefs of Ramesses I by John Campana.jpg|sinistra|miniatura|280x280px|Rilievo proveniente da una cappella edificata da [[Seti I]] in memoria di suo padre RamesseRamses I, ad [[Abido (Egitto)|Abido]]. [[Metropolitan Museum of Art]], [[New York]].]]
Alla sua accessione al trono, RamesseRamses assunse il nome regale ''mn-pḥty-r‘'', traslitterato '''Menpehtira''', che significa ''[[Ra]] è durevole di forza''. È comunque conosciuto con il suo nome di nascita, '''RamesseRamses''' (''r‘-ms-sw''), traducibile come ''Ra Lo ha generato''. Essendo conscio di fondare di una nuova dinastia, il nuovo faraone avrebbe cercato di imitare la titolatura di [[Ahmose]], fondatore della XVIII dinastia, il cui nome regale era Nebpehtira: ''Ra è Signore della forza''<ref>Kitchen (1994). p.32.</ref>.
[[File:Abydos KL 19-01 n75.jpg|miniatura|225x225px|Cartiglio con il nome regale - Menpehtira - di RamesseRamses I nella ''[[Lista di Abido]]''. [[Tempio funerario di Seti I|Tempio di Seti I]], [[Abido (Egitto)|Abido]].]]
Già anziano quando divenne faraone, designò proprio figlio [[Seti I]], figlio della ''[[grande sposa reale]]'', la regina [[Sitre]], come principe ereditario e successore designato allo scopo di garantirne la successione<ref>Peter Clayton, Chronicle of the Pharaohs, Thames & Hudson Ltd, (1994), p.141.</ref><ref>Kitchen (1994). p.33-4.</ref>. In questo periodo, Seti fu coinvolto in numerose operazioni militari - in particolare, un tentativo di riconquistare i perduti possedimenti egizi in [[Siria]]<ref name=":3">Kitchen (1994). p.33.</ref>. Non possediamo alcun documento relativo alla [[politica estera]] di RamesseRamses I, che pare si sia dedicato ad attività interne come il completamento del secondo [[Pilone (architettura egizia)|pilone]] del [[Karnak|tempio di Karnak]], iniziato sotto Horemheb; RamesseRamses I sovrappose il proprio nome a quello di Horemheb<ref name=":3" />.
 
RamesseRamses I godette di un regno assai breve, come suggerisce anche la scarsità di monumenti a lui ascrivibili: il re non ebbe tempo di erigere grandi opere e perfino la sua tomba appare particolarmente piccola e frettolosamente portata a termine<ref name=":4" />. Nei suoi ''Aegyptiakà'', [[Manetone]], frequentemente soggetto a errori cronologici, gli assegna 16 mesi di regno, mentre si hanno testimonianze archeologiche del suo 17º mese: una stele al [[Museo del Louvre|Louvre]] (Louvre C57) datata all'''anno 2, II [[Calendario egizio|peret]], giorno 20'', ove il faraone ordina l'invio provviste a sacerdoti al tempio di [[Ptah]] a [[Buhen]]<ref name=":3" /> e l'edificazione di una cappella ad [[Abido (Egitto)|Abido]]<ref>Peter J. Brand, ''The Monuments of Seti I: Epigraphic, Historical and Art Historical Analysis'' (Leiden: Brill, 2000), pp.289, 300, 311.</ref>.
 
Seti I edificò una piccola cappella decorata con raffinati [[Bassorilievo|bassorilievi]] alla memoria del suo defunto padre, ad [[Abido (Egitto)|Abido]]. [[John Pierpont Morgan]] donò numerosi di questi rilievi al [[Metropolitan Museum of Art]] di [[New York]] nel [[1911]]<ref>H. E. Winlock, The Temple of Ramesses I at Abydos, Journal of the American Oriental Society Vol. 59, N. 2 (giugno 1939), pp. 272-274.</ref>.
 
== Morte e sepoltura ==
[[File:Book of Gates Barque of Ra.jpg|sinistra|miniatura|250x250px|Un'illustrazione del ''[[Libro delle Porte]]'', riprodotto sulle pareti della [[tomba di Ramesse I|tomba di Ramses I]]: [[Ra]] viaggia attraverso l'[[Duat|oltretomba]] sulla [[Barca solare (Egitto)|barca solare]] (se raffigurato nel mondo dei morti, Ra aveva la testa di ariete). [[Sia (mitologia)|Sia]] ed [[Heka (mitologia)|Heka]] lo accompagnano, mentre il benefico serpente [[Mehen]] lo protegge. ]]
L'egittologo [[Jürgen von Beckerath]], specialista di cronologia egizia, ha determinato che con ogni probabilità RamesseRamses I morì nel [[giugno]] del [[1290 a.C.]], dopo 22 mesi di regno<ref>[[Jürgen von Beckerath]], ''Chronologie des Äegyptischen Pharaonischen''(Mainz: Phillip von Zabern, 1997), p.190.</ref>.
 
Fu sepolto nella [[Valle dei Re]], nella tomba classificata [[Tomba di Ramesse I|KV16]], scoperta da [[Giovanni Battista Belzoni|Belzoni]] nel [[1817]]. La sua sepoltura risulta piuttosto piccola e sicuramente incompleta, certamente a causa della brevità del suo regno, per cui dovette essere inumato prima che i lavori della tomba fossero conclusi<ref name=":0">Kitchen (1994). p.34.</ref><ref name=":4">Joyce Tyldesley, Ramesses: Egypt's Greatest Pharaoh (New York: Penguin Books, 2000), pp.37-38.</ref>: al momento della sua morte, infatti, consisteva di due ripide scalinate e di un corridoio che conduceva a un'anticamera incompleta. I 70 giorni necessari per la [[mummificazione]] consentirono di scavare frettolosamente dei vani laterali destinati al corredo funebre; mancando il tempo sufficiente per realizzare rilievi, le muta furono più semplicemente lisciate, stuccate e decorate con pitture raffiguranti il faraone accolto dalle divinità e brani da testi funerari<ref name=":0" />. Anche il suo grande sarcofago in granito rosso non fu del tutto terminato, oltre a essere ricoperto di testi sacri dipinti in colore giallo anziché incisi<ref name=":0" />.
 
== Le peripezie della mummia reale ==
[[File:Ramses I Mummy.jpg|miniatura|280x280px|Testa della mummia di RamesseRamses I al [[Luxor]] Museum]]
Nel 10º anno di regno del faraone [[Siamon]], intorno al [[970 a.C.]], più di tre secoli dopo la morte di RamesseRamses I, la sua [[mummia]] fu segretamente traslata insieme a quelle dei più grandi faraoni nella tomba, oggi conosciuta come il ''nascondiglio'' di [[Deir el-Bahri]] ([[DB320]]), per opera dei sacerdoti di [[Amon]], che intendevano preservare i resti dei sovrani del passato dalle razzie ormai endemiche nella [[Valle dei Re]]. La [[mummia]] di RamesseRamses I fu portata fuori dall'[[Egitto]] illegalmente nel [[1871]], sottratta dal ''nascondiglio'' [[DB320]] dalla famiglia di tombaroli Abd el-Rassul e fu ceduta all'uomo d'affari James Douglas, che la acquistò per 7 sterline al mercato di [[Luxor]]. Passò di mano in mano e finì prima esposta in [[Canada]] e successivamente al Museo di [[Niagara Falls (Canada)|Niagara Falls]], senza che nessuno immaginasse l'identità e l'importanza storica del reperto.
 
Solo nel [[1999]] si stabilì la regalità delle spoglie e la mummia fu venduta al Museo "Michael C. Carlos" di [[Atlanta]] per due milioni di dollari<ref>{{Cita web|url=http://www.niagarafallsreview.ca/2015/04/20/canadas-favourite-mummy-hunter-returns|titolo=Canada's favourite mummy hunter returns}}</ref>.
 
Nel [[2003]] il museo [[Stati Uniti d'America|statunitense]] decise di restituire a titolo gratuito la salma all'Egitto con un atto di donazione firmato dal [[Zahi Hawass|dr. Zahi Awass]], allora Segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie. Così, dopo circa 130 anni di "esilio", i resti del Faraone furono trasferiti con onori militari nei pressi di [[Luxor]] per riposare nella sua terra natia<ref>[http://www.repubblica.it/2003/j/sezioni/esteri/mummia/mummia/mummia.html Repubblica.it/esteri: La mummia di Ramses I torna in Egitto dopo 130 anni<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, dopo aver sostato temporaneamente al [[Museo egizio (Il Cairo)|Museo del Cairo]] accanto alle mummie del figlio Seti I e del nipote RamesseRamses II<ref>{{Cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/3215747.stm|titolo=Egypt's 'Ramses' mummy returned}}</ref>.
 
== Riferimenti biblici ==
RamesseRamses I è spesso identificato con il ''Faraone dell'oppressione'' che, secondo il racconto del ''[[Libro dell'Esodo]]'', soggioga in [[schiavitù]] il [[popolo d'Israele]], che 400 anni prima era [[Emigrazione|emigrato]] in Egitto; temendo che gli Israeliti stessero diventando troppo numerosi e quindi pericolosi per il proprio regno, ne fa uccidere ogni primogenito. Tale identificazione è ripresa nel [[film]] biblico ''[[I dieci comandamenti (film 1956)|I dieci comandamenti]]'' del [[1956]] di [[Cecil B. DeMille]]; interpretato da [[Ian Keith]], nella prima scena del film lo si vede, circondato da [[Sacerdote|sacerdoti]] e militari, ordinare l'eccidio: decisione che porterà al salvataggio del neonato [[Mosè|Mosé]] dalle acque del [[Nilo]] da parte di [[Bithia (Bibbia)|Bithiah]], che nel film è detta essere figlia di RamesseRamses I e sorella di Seti I.
 
Va considerato che l'avvenimento biblico dell'Esodo non possiede, per gli studiosi di [[storia delle religioni]], un autentico rilievo storico<ref>Cfr. nota 1.</ref>. Se alcuni autori antichi<ref>Fra essi Giuseppe Flavio ed Erodoto, sostenitori della ''teoria dell'Esodo Antico''</ref> ritennero di datare gli episodi dell'Esodo con la cacciata degli [[hyksos]], i faraoni semiti allontanati dall'Egitto da [[Ahmose]] (circa 1550-1525 a.C.), attualmente gli studiosi ritengono invece che gli eventi dell'Esodo siano soltanto una finzione letteraria ispirata da alcuni sacerdoti all'epoca della deportazione per enfatizzare le proprie caratteristiche religiose<ref>Cfr. a solo titolo esemplificativo: [[Mario Liverani]]. ''Oltre la Bibbia''. Bari, Laterza, 2009</ref>.