Manciukuò: differenze tra le versioni

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* [[Thailandia]], 5 agosto 1941.
 
Anche la [[Costa Rica]], la [[Repubblica Dominicana]] e gli [[Stato fantoccio|stati fantoccio]] dell'[[Impero giapponese]] riconobbero lo stato Manchu. La [[Società delle Nazioni]] nel [[1934]] dichiarò la Manciuria parte integrante della Cina, invitando il Giappone ad abbandonare i suoi progetti imperialistici. La Cina non riconobbe mai ufficialmente il Manciukuò, ma di fatto vi intrattenne relazioni economiche e politiche.
 
=== Il secondo conflitto mondiale ===
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L'8 agosto 1945, l'[[Unione Sovietica]] dichiarò guerra al Giappone e invase il Manciukuò dalla Manciuria esterna con l'[[Invasione sovietica della Manciuria|Operazione Tempesta d'Agosto]]. Durante l'offensiva sovietica l'[[esercito imperiale del Manciukuò]], composto da circa 200.000 uomini, combatté poco e male; intere unità si arresero al nemico senza sparare un sol colpo, e addirittura alcuni soldati si rivoltarono contro i Giapponesi. L'imperatore Kang De fu catturato dai sovietici mentre tentava la fuga in Giappone, dove voleva arrendersi agli americani; fu estradato in Cina, dove fu processato dal governo comunista assieme a tutte le autorità del Manciukuò, e imprigionato per [[Crimine di guerra|crimini di guerra]].
 
Durante la [[guerra civile cinese]] che seguì la seconda guerra mondiale, la Manciuria venne consegnata dall'URSS direttamente alle forze [[Maoismo|maoiste]] e la maggior parte delle ex-truppe del Manciukuò combatté al fianco delle armate comuniste contro quelle della [[Taiwan|Cina nazionalista]].
 
== Politica ==
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Nel periodo in cui lo stato ebbe vita, l'Unione Sovietica stava promuovendo la creazione dell'[[Oblast' autonoma ebraica]] nella zona di confine col Manciukuò; alcuni ufficiali giapponesi proposero dei piani che favorissero l'insediamento nel territorio di coloni [[ebraismo|ebrei]], per sfruttare la loro presunta capacità di generare [[ricchezza]].
Ci si aspettava che il finanziamento di tali piani dovesse provenire da qualche ricco ebreo, ma l'[[Operazione Barbarossa]] e l'avvio della [[Soluzione finale della questione ebraica|soluzione finale]] a opera del [[Germania nazista|terzo Reich]] resero vano ogni piano.
=== Maggiori città in base ai censimenti del 1940 ===
* [[Yingkou]], 180.871 abitanti;
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=== La popolazione giapponese ===
Secondo alcune fonti, nel [[1931]], la popolazione giapponese nel Manciukuò contava 100.000 persone circa, in maggioranza contadini. Altre fonti parlano di 590.760 abitanti di nazionalità giapponese, altre ancora di 240.000 giapponesi nel Manciukuò in questo anno. Sta di fatto che, all'inizio della guerra, i giapponesi in Manciukuò erano 837.000. A Hsinking, essi costituivano più di un quarto della popolazione.
Il governo giapponese aveva piani ufficiali di [[Colonialismo|colonizzazione]] del territorio che prevedevano l'emigrazione di 5 milioni di persone nel ventennio [[1936]]-[[1956]].
Nel 1937 secondo i dati italiani pubblicati nel 1942 all'interno del "Novissimo Melzi "la popolazione giapponese risulta pari al 0,3%, cioè circa 100000 persone (su 35 milioni).
Questi piani fecero sì che oltre 200.000 giovani agricoltori e 20.000 famiglie complete di giapponesi emigrassero in Manciukuò. Nel [[1942]], quando il Giappone perse il controllo aeronavale del [[Mar Giallo]], questa emigrazione finì bruscamente.
 
Quando l'[[Armata rossaRossa]] invase il Manciukuò furono fatti prigionieri 850.000 civili giapponesi; furono tutti rimpatriati, con l'eccezione di alcuni disertori, fra il [[1946]] e il [[1947]]. Molti bambini rimasti orfani e abbandonati a sé stessi nella confusione generatasi furono adottati da famiglie cinesi. Costoro, durante la [[Grande rivoluzione culturale|rivoluzione culturale]], furono demonizzati e pesantemente discriminati. Nel [[1980]] il Giappone ha cominciato a organizzare piani di rimpatrio appositi per gli orfani di guerra giapponesi in Cina. Tuttavia i rimpatriati, una volta giunti nella madrepatria, hanno avuto poche probabilità di successo a causa della scarsa padronanza del giapponese e dell'aberrazione a cui venivano sottoposti dal loro stesso popolo. Non ebbero vita facile nemmeno i giovani cresciuti in questa regione, in quanto, essendo considerati dei "figli di nessuno", finirono per la maggior parte per essere discriminati sia dai giapponesi che dai cinesi.
Nel [[1980]] il Giappone ha cominciato a organizzare piani di rimpatrio appositi per gli orfani di guerra giapponesi in Cina. Tuttavia i rimpatriati, una volta giunti nella madrepatria, hanno avuto poche probabilità di successo a causa della scarsa padronanza del giapponese e dell'aberrazione a cui venivano sottoposti dal loro stesso popolo. Non ebbero vita facile nemmeno i giovani cresciuti in questa regione, in quanto, essendo considerati dei "figli di nessuno", finirono per la maggior parte per essere discriminati sia dai giapponesi che dai cinesi.
 
=== Lavoro forzato ===
Secondo quanto emerso da alcuni studi recenti effettuati da Zhifen Ju, Mitsuyochi Himeta, Toru Kubo e Mark Peattie, più di 10 milioni di civili cinesi furono costretti al [[lavoro forzato]] nel Manciukuò durante il [[Periodo Shōwa|periodo Showa]].
 
== Economia ==